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Banchi, incontro con i black

Il coach ha voluto salutare gli americani della Mabo

LIVORNO. La Mabo 2002-2003? Beh, per parlarne è ancora troppo presto. Livorno mica vuole nascere settimina. Nel quartier generale amaranto però le idee sono già piuttosto chiare. E sono quelle di ripartire dal gruppo italiano, più, possibilmente, dalla coppia Usa Elliott-Conley. Sulla conferma del nucleo di casa nostra Luca Banchi si era già espresso. D'altronde, a parte Sambugaro, gli altri rappresentano dei gioiellini costruiti tra le mura di via Pera (almeno Santarossa, Parente e Garri, ma anche Giachetti e Cotani, visto che sono approdati al Basket Livorno già da due anni), a colpi di salmastro e folate di libeccio. Un patrimonio invidiato da mezza Italia, che la Mabo giustamente ha intenzione di tenersi stretto.
Per quanto riguarda gli strangers, lunedì pomeriggio il coach ha avuto un colloquio franco con Elliott, Conley, Barlow e Autry. E ai primi due ha detto chiaramente che se vorranno rimanere, saranno i benvenuti. «É stata l'occasione per ringraziarli di quanto avevano fatto durante l'anno - dice Banchi - per dire quanto fossi soddisfatto del loro contributo, cosa che in un campionato così folle e stressante non era stata possibile. Elliott è stato l'unico giocatore che dall'inizio dell'anno non ha saltato un allenamento. Ha garantito una continuità di rendimento e di impiego eccezionale. Con Barlow è stato l'uomo simbolo di questa squadra. Sono sincero, non mi dispiacerebbe l'idea di ripartire da lui e da Conley».
Cosa che non significa assolutamente che i due black rimarranno, visto che per accordarsi bisogna essere in due e che le sirene dei professionisti americani sono sempre in agguato. Ma che rappresenta comunque un punto di partenza importante per capire le strategie della società in vista del prossimo campionato. «Sono due giocatori ancora giovani, e hanno nel cassetto il sogno dell'Nba - continua il condottiero amaranto - Considerano l'Europa un'ottima opportunità, ma il loro obiettivo è quello di giocare in una franchigia professionista americana. É normale, è come se un giocatore di calcio italiano si accontentasse di giocare all'estero. Le nostre porte però sono aperte. Come ci siamo lasciati? In amicizia, col sorriso. A Livorno si sono trovati bene, il gruppo era solido e gli eventi dell'ultima settimana, con le vittorie con Biella e Trieste, con la salvezza e la gioia che ci ha portato, lo hanno rinsaldato ancor di più».
Ieri gli americani sono tornati a casa, mentre Ken Barlow partirà quest'oggi. Ferie anche per gli italiani, che si ritroveranno il 15 maggio in via Pera per un mese intenso di preparazione e di lavoro tecnico e atletico specifico, prima di partire per le vacanze estive di luglio.Il coach ha voluto salutare gli americani della Mabo.
Giulio Corsi
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