BOLOGNA — Rabbioso. A tratti feroce. Esplosivo anche nei momenti di felicità. E' Booker. Nel terzo quarto della gara quando la Skipper è risalita da -15 a -4, tra lui e Middleton hanno fatto l'inferno. Penetra e scarica: bomba da tre. Un gioco ripetuto per sei-sette volte. Sulla Skipper si è abbattuto un uragano che ha fatto ripiombare indietro la formazione di casa fino a toccare -20.
Una vittoria di forza (73-86) contro una Fortitudo che ha ormai chiaramente un complesso Scavolini. Una vittoria che ferma, improvvisamente, la caduta libera pesarese dalla vetta del grattacielo dei sogni. Riporta un attimo di quiete e rimette linfa vitale per andare almeno avanti in Eurolega senza fare la figura dello stuoino. Anzi, ora con Benetton e Skipper in casa, tutti possono tornare a sognare due vittorie per tentare poi il miracolo sul campo del Barcellona. Sogni di primavera? Può darsi. Ma il pubblico ha, ormai, urgentemente bisogno di sognare. E non solo il pubblico.
L'incontro, però, non porta solo la firma delle bombe di Booker e di Middleton. E' stata una vittoria del gruppo. Una squadra finita improvvisamente sotto accusa, chiamata a passare sotto le forche caudine della società, ha improvvisamente trovato orgoglio e forza per entrare subito come un colpo di martello sulla gara: 9-0 in un amen. E quando finisce il primo tempo Boniciolli già raccoglie i cocci di una gara impossibile, fermata sul 19-30. Con Pesaro che sale ancora fino a toccare i 19 punti di vantaggio. Una Scavolini di grande equilibrio tattico sotto le plance alternando un lungo mobile ad un pivot nel gioco dei cambi tra Tusek-Blair, Maggioli- Tusek e Blair-Maggioli con il pesarese alto sulla lunetta. Non hanno ribaltato il mondo i lunghi pesaresi, ma hanno bloccato Savic, Fucka (3/10 nei primi 20 di gara) ed anche Galanda.
Non hanno fatto fare canestro ma soprattutto hanno portato a casa rimbalzi. E su questo fronte, monumentale Joe Blair che ne ha catturati 17, oltre a 4 palle recuperate. Un vero gigante là sotto che ha intimorito tutto e tutti. Nel silenzio dei tifofosi -_ una manciata sugli spalti del palas di piazzale Azzarita - , la Scavolini ha arpionato il terreno dalla tomba che un po' tutti avevano scavato attorno a questa formazione. Ed il primo a urlare è stato Booker (pessimo domenica a Roma) che quando ha visto la vittoria ha inziato a danzare sulle spalle di Middleton poi sulla panchina ed anche con Blair.
Maurizio Gennari
Una vittoria di forza (73-86) contro una Fortitudo che ha ormai chiaramente un complesso Scavolini. Una vittoria che ferma, improvvisamente, la caduta libera pesarese dalla vetta del grattacielo dei sogni. Riporta un attimo di quiete e rimette linfa vitale per andare almeno avanti in Eurolega senza fare la figura dello stuoino. Anzi, ora con Benetton e Skipper in casa, tutti possono tornare a sognare due vittorie per tentare poi il miracolo sul campo del Barcellona. Sogni di primavera? Può darsi. Ma il pubblico ha, ormai, urgentemente bisogno di sognare. E non solo il pubblico.
L'incontro, però, non porta solo la firma delle bombe di Booker e di Middleton. E' stata una vittoria del gruppo. Una squadra finita improvvisamente sotto accusa, chiamata a passare sotto le forche caudine della società, ha improvvisamente trovato orgoglio e forza per entrare subito come un colpo di martello sulla gara: 9-0 in un amen. E quando finisce il primo tempo Boniciolli già raccoglie i cocci di una gara impossibile, fermata sul 19-30. Con Pesaro che sale ancora fino a toccare i 19 punti di vantaggio. Una Scavolini di grande equilibrio tattico sotto le plance alternando un lungo mobile ad un pivot nel gioco dei cambi tra Tusek-Blair, Maggioli- Tusek e Blair-Maggioli con il pesarese alto sulla lunetta. Non hanno ribaltato il mondo i lunghi pesaresi, ma hanno bloccato Savic, Fucka (3/10 nei primi 20 di gara) ed anche Galanda.
Non hanno fatto fare canestro ma soprattutto hanno portato a casa rimbalzi. E su questo fronte, monumentale Joe Blair che ne ha catturati 17, oltre a 4 palle recuperate. Un vero gigante là sotto che ha intimorito tutto e tutti. Nel silenzio dei tifofosi -_ una manciata sugli spalti del palas di piazzale Azzarita - , la Scavolini ha arpionato il terreno dalla tomba che un po' tutti avevano scavato attorno a questa formazione. Ed il primo a urlare è stato Booker (pessimo domenica a Roma) che quando ha visto la vittoria ha inziato a danzare sulle spalle di Middleton poi sulla panchina ed anche con Blair.
Maurizio Gennari
Fonte: Il Resto del Carlino