Nella vigilia di Kinder - Benetton si gioca soprattutto con un abile palleggio di pressioni sull'una e sull'altra squadra e con D'Antoni e Messina che fanno da ombrello protettivo ai rispettivi quintetti. Dice Mike «che la Kinder parte favorita e che le probabilità sono del 55 per cento contro il 45». Risponde Ettore che conosce bene il suo avversario e «sa che è furbo. Nessuno — dice poi — si meraviglierà se i trevigiani, dopo aver vinto tre volte quest'anno contro la Virtus, centreranno il poker». A un collega israeliano, Messina spiega poi perché, secondo lui, il Maccabi è favorito. La squadra di David Blatt scenderà in campo con un motivo in più per vincere, la consapevolezza di rappresentare un intero Paese impegnato a superare uno dei momenti più difficili della sua storia.
La Kinder, intanto, ha passato una vigilia tranquilla chiusa nella sua palestra dell'Arcoveggio dopo aver provato il primo ritiro bolognese e allenandosi forte con tutti gli uomini, anche quell'Antonio Granger esordiente attesissimo e del quale Ettore Messina sembra davvero molto contento. «Ci darà una grande mano — dice il coach bianconero —, è un ragazzo molto serio e un grande professionista che sta inserendosi bene nei nostri giochi». Chi è molto atteso sulle piastrelle del PalaMalaguti, anche se non distrarrà più di tanto i tifosi della Kinder, è Damir Mulaomerovic, ex playmaker di quella Fortitudo che sfidò la Virtus in un'altra Final Four (Monaco '99) e uscì, a sorpresa, bastonata dal confronto. Mulaomerovic quest'anno cercherà di conquistare il trofeo con la canotta del Panathinaikos e ha chiuso le prime due fasi d'Eurolega con il 46,8 per cento nel tiro da tre punti. Sarà un cliente difficile per tutti, come l'intero Panathinaikos che vedremo subito in azione alle 18 contro il Maccabi Tel Aviv. Messina e i suoi faranno da spettatori molto interessati anche se con la mente saranno già alla palla a due delle 20,30, quando, al quarto tentativo stagionale, cercheranno di fare lo sgambetto alla Benetton.
Difficile ma non impossibile. Per la forza della Kinder e la legge dei grandi numeri. Anche se i tifosi non saranno d'accordo, comunque vada sarà un successo.
Gianni Cristofori
In questa stagione 3-0 Benetton anche se con scarti minimi (il massimo per Treviso è stato infatti il +5 di Supercoppa il 13 settembre). Tre sfide abbastanza simili nello svolgimento ma inattendibili per i particolari momenti in cui si sono giocate. Tra l'altro l'odierna Benetton non sembra più quella gioiosa mcchina da canestri di qualche mese fa, e a un calo fisico abbastanza evidente ha affiancato l'ormai provata impossibilità di gestire le partite cambiando ritmo nei finali di gara in cui è più importante amministrare con raziocino che correre e tirare da 8 metri. Dunque, 3-0 Benetton, ma c'è un precedente ben più clamoroso a dimostrare che una semifinale di Eurolega è una sfida diversa. La Fortitudo era addirittura 5-0 con la Virtus quando nell'aprile '99 scese in campo a Monaco per sbarazzarsi di una Kinder acciaccata e data per sfavorita. Bene, quello fu invece l'unico derby che la Virtus vinse nella stagione, ma bastò per eliminare i biancoblù dalla finale per il titolo.
La verità è che Kinder - Benetton parte dallo 0-0 e che una semifinale europea concella automaticamente il passato, anche quello recente. Dell'ultimo scontro è andato perduto un personaggio importante come Abbio (che però giocò malissimo) e se ne sono aggiunti due di peso: Bell in maglia biancoverde e Granger con la canotta bianconera . Tutto sommato un pareggio, anche se l'americano di D'Antoni ha avuto più tempo per entrare nei meccanismi della squadra.
g. cr.
La Kinder, intanto, ha passato una vigilia tranquilla chiusa nella sua palestra dell'Arcoveggio dopo aver provato il primo ritiro bolognese e allenandosi forte con tutti gli uomini, anche quell'Antonio Granger esordiente attesissimo e del quale Ettore Messina sembra davvero molto contento. «Ci darà una grande mano — dice il coach bianconero —, è un ragazzo molto serio e un grande professionista che sta inserendosi bene nei nostri giochi». Chi è molto atteso sulle piastrelle del PalaMalaguti, anche se non distrarrà più di tanto i tifosi della Kinder, è Damir Mulaomerovic, ex playmaker di quella Fortitudo che sfidò la Virtus in un'altra Final Four (Monaco '99) e uscì, a sorpresa, bastonata dal confronto. Mulaomerovic quest'anno cercherà di conquistare il trofeo con la canotta del Panathinaikos e ha chiuso le prime due fasi d'Eurolega con il 46,8 per cento nel tiro da tre punti. Sarà un cliente difficile per tutti, come l'intero Panathinaikos che vedremo subito in azione alle 18 contro il Maccabi Tel Aviv. Messina e i suoi faranno da spettatori molto interessati anche se con la mente saranno già alla palla a due delle 20,30, quando, al quarto tentativo stagionale, cercheranno di fare lo sgambetto alla Benetton.
Difficile ma non impossibile. Per la forza della Kinder e la legge dei grandi numeri. Anche se i tifosi non saranno d'accordo, comunque vada sarà un successo.
Gianni Cristofori
In questa stagione 3-0 Benetton anche se con scarti minimi (il massimo per Treviso è stato infatti il +5 di Supercoppa il 13 settembre). Tre sfide abbastanza simili nello svolgimento ma inattendibili per i particolari momenti in cui si sono giocate. Tra l'altro l'odierna Benetton non sembra più quella gioiosa mcchina da canestri di qualche mese fa, e a un calo fisico abbastanza evidente ha affiancato l'ormai provata impossibilità di gestire le partite cambiando ritmo nei finali di gara in cui è più importante amministrare con raziocino che correre e tirare da 8 metri. Dunque, 3-0 Benetton, ma c'è un precedente ben più clamoroso a dimostrare che una semifinale di Eurolega è una sfida diversa. La Fortitudo era addirittura 5-0 con la Virtus quando nell'aprile '99 scese in campo a Monaco per sbarazzarsi di una Kinder acciaccata e data per sfavorita. Bene, quello fu invece l'unico derby che la Virtus vinse nella stagione, ma bastò per eliminare i biancoblù dalla finale per il titolo.
La verità è che Kinder - Benetton parte dallo 0-0 e che una semifinale europea concella automaticamente il passato, anche quello recente. Dell'ultimo scontro è andato perduto un personaggio importante come Abbio (che però giocò malissimo) e se ne sono aggiunti due di peso: Bell in maglia biancoverde e Granger con la canotta bianconera . Tutto sommato un pareggio, anche se l'americano di D'Antoni ha avuto più tempo per entrare nei meccanismi della squadra.
g. cr.
Fonte: Il Resto del Carlino