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Benetton, quarto scherzetto alla Kinder?

D'Antoni: «Siamo consapevoli che l'impresa è possibile»

Okay, ci siamo. Ancora poche ore e vedremo se l'ennesima sfida lanciata dalla Benetton alla Kinder finirà come le altre. Ma più in generale, vedremo se la pallacanestro agile e sbarazzina di D'Antoni saprà portare a casa quella Coppa sfuggita nove anni fa in maniera ancor oggi atroce, e solo intravista quattro stagioni or sono. E' una sfida di filosofie: quella di Mike, tipicamente Nba, con tanta creatività e talvolta improvvisazione, quella di Messina molto più europea.
Favorita la Kinder, lo dicono tutti: è in casa, ha il roster più forte e completo. Nessuno meglio di D'Antoni, però, sa come si fa a batterla, semplicemente perché Treviso gioca il basket opposto, quello più indigesto alla Virtus. «Stiamo tutti bene - conferma il coach - sappiamo di essere una delle quattro squadre più forti d'Europa e siamo pronti alla battaglia. I tre successi di quest'anno contro di loro significano una sola cosa: che possiamo batterli, e questa consapevolezza per noi è fondamentale. Sappiamo che ci riusciremo solo giocando in una certa maniera, non è detto che ciò accadrà perché in campo c'è sempre un avversario forte, ma siamo pronti». Griffith sarà un problema in più? «Può darsi, ma la Kinder ha altri punti di forza, nel senso che se noi non corriamo per il campo faremo fatica. Loro faranno di tutto per negarcelo e noi per prima cosa dovremo difendere, tentando di non soffrire troppo a rimbalzo: finora ci siamo riusciti».
I rispettivi giocatori-chiave? «Per Bologna Ginobili, per noi parecchi ma, certo, Edney dovrà imprimere il ritmo giusto».
Ed eccolo, Tyus Edney, il giustiziere della Kinder, in maglia Zalgiris, nel 1999. «Impossibile dimenticare quella vittoria, non eravamo noi i favoriti - sorride, malizioso - so che a Kaunas faranno tutti il tifo per Treviso, ci proveremo. Credo che la condizione sia buona, siamo tutti pronti ed eccitati». Denis Marconato è al solito serafico. «Sappiamo l'interesse che c'è attorno a questa gara, ci siamo preparati in modo anche più minuzioso del solito. La tensione? Quella c'è sempre, ma è positiva perché controllata. So bene che strappare la Coppa alla Kinder sarà dura, ma siamo in grado di farlo puntando sulla difesa e contropiede, limitando elementi come Ginobili e Jaric». Una gara come questa sembra fatta apposta per un guerriero come Marcelo Nicola. «Ognuno sente la gara in maniera diversa, a me personalmente certe atmosfere piacciono parecchio, è un anno che ci stiamo lavorando». Ed il tuo amico Ginobili? «Speriamo di limitarlo: Manu è un tipo tosto». Max Bulleri non vede grandi favoriti: «Gare secche, ognuno ha il 25 per cento di possibilità. Noi ci presentiamo bene, mi pare». Chi va in finale? «Penso il Maccabi. L'altra non lo dico, ma l'avete capita, no?...». Ieri Riccardo Pittis, con Henefeld del Maccabi, Ginobili della Kinder e Bodiroga del Panathinaikos, ha affidato in un palloncino lanciato da piazza Maggiore il suo «desiderio privato». Poi ha detto: «Sono molto onorato e con me tutta la Benetton di essere qui alla Final Four. Vorrei rinverdire i ricordi di 14 anni fa quando vinsi con Milano. Ma di una cosa siamo certi: dopo le divisioni dell'ultima stagione quest'anno si avrà una sola campionessa d'Europa, sarà uno spettacolo formidabile».
Tifosi. A Casalecchio saranno oltre 1.200. I pullman messi a disposizione della società partiranno dal piazzale di Monigo alle ore 15.30: il viaggio è gratuito per gli abbonati e costa 5 euro per gli altri. Per chi resta a casa, al Peroni, alla Ghirada, danno le dirette di tutte le gare.
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