FABRIANO — Messaggio confermato: domenica (ore 18,15) al PalaCarnera di Udine, il Fabriano Banca Marche sarà quello di sempre. Per il nuovo lungo si sonda ancora il terreno, ma le porte per le opzioni prioritarie sembrano essersi già chiuse.
«Niente Slater». In principio si è provato a dare uno sguardo alla situazione di Norman Nolan, che però sembra aver risolto i problemi economici con il Paok Salonicco, a quanto pare tornato a pagare regolarmente le spettanze mensili ai giocatori. Poi è stato il turno di Reggie Slater, l'ex Montecatini corteggiato negli ultimi tempi da più di una società italiana, Pesaro e Livorno in testa. «Ma Slater — spiega il giemme Pierpaolo Perulli — ci ha fatto sapere di non essere intenzionato, almeno per il momento, a tornare in Italia dopo la recente esperienza in Nba e quella negli ultimi mesi in una lega minore statunitense». Da qui lo spostamento su Derek Strong, 34enne «girovago» dei parquet professionistici d'oltreoceano. «Lui, però, non si muove da Los Angeles», chiude anche questa possibilità Perulli. «Con i Clippers non gioca da diverso tempo, ma è ancora sotto contratto e regolarmente stipendiato. Per cui ha più volte sottolineato come preferisca rimanere da quelle parti». Morale della favola, per domenica il gruppo rimarrà inalterato. «Certo, continueremo a seguire le 'offerte' del mercato americano, ma non andremo... all'impazzata. Ha ragione il coach: ci indirizzeremo soltanto su giocatori che possano fornire qualcosa in più a questa squadra, già capace di un eccellente rendimento».
«Niente dualismi». Martedi e ieri La Salle Thompson è tornato ad allenarsi con i compagni, dimostrando che il recupero totale dalla distorsione al ginocchio è piuttosto vicino. Siccome la società sembra orientata a confermare sia il play tascabile di Indiana, sia l'ultimo arrivato Mclinton (al pari di Ferroni di nuovo a posto dopo le noie fisiche dei giorni scorsi), potrebbe profilarsi una sorta di «duello» per il ruolo di regista titolare, con Gattoni e Vetra (peraltro entrambi in formissima) «scorte» di lusso. «Confido nella grande intelligenza e nei valori umani dei miei giocatori», si limita a sottolineare Lasi, fugando ogni dubbio sull'eventuale rivalità tra i due registi di colore.
«Grazie allo staff». Il clima, insomma, è quello giusto, tanto che il tecnico spalanca il capitolo dei complimenti. «Se le cose stanno andando così bene, il merito è di tutto il gruppo. Dei giocatori, certo, ma anche di chi assiste il lavoro tecnico. Mi riferisco al preparatore Rosei, al sempre puntale staff medico con Pompeo D'Ambrosio e Luca Paoletto sempre disponibilissimi e il massaggiatore Fabrizio Agostinelli, meglio noto come il 'maghino del piedino'». Baci e abbracci per la salvezza già in tasca, ma piena consapevolezza che... non è il caso di fermarsi sul più bello. «Cercheremo di gestire a dovere questa euforia, comunque positiva. Ormai siamo tutti consapevoli delle nostre qualità, ma è altrettanto vero che ci attendono impegni con rivali tutte motivate fino al termine della stagione. A cominciare da domenica con la Snaidero, impelagata in una situazione imprevista a inizio stagione e di sicuro pronta a scendere in campo con il coltello tra i denti».
Alessandro Di Marco
«Niente Slater». In principio si è provato a dare uno sguardo alla situazione di Norman Nolan, che però sembra aver risolto i problemi economici con il Paok Salonicco, a quanto pare tornato a pagare regolarmente le spettanze mensili ai giocatori. Poi è stato il turno di Reggie Slater, l'ex Montecatini corteggiato negli ultimi tempi da più di una società italiana, Pesaro e Livorno in testa. «Ma Slater — spiega il giemme Pierpaolo Perulli — ci ha fatto sapere di non essere intenzionato, almeno per il momento, a tornare in Italia dopo la recente esperienza in Nba e quella negli ultimi mesi in una lega minore statunitense». Da qui lo spostamento su Derek Strong, 34enne «girovago» dei parquet professionistici d'oltreoceano. «Lui, però, non si muove da Los Angeles», chiude anche questa possibilità Perulli. «Con i Clippers non gioca da diverso tempo, ma è ancora sotto contratto e regolarmente stipendiato. Per cui ha più volte sottolineato come preferisca rimanere da quelle parti». Morale della favola, per domenica il gruppo rimarrà inalterato. «Certo, continueremo a seguire le 'offerte' del mercato americano, ma non andremo... all'impazzata. Ha ragione il coach: ci indirizzeremo soltanto su giocatori che possano fornire qualcosa in più a questa squadra, già capace di un eccellente rendimento».
«Niente dualismi». Martedi e ieri La Salle Thompson è tornato ad allenarsi con i compagni, dimostrando che il recupero totale dalla distorsione al ginocchio è piuttosto vicino. Siccome la società sembra orientata a confermare sia il play tascabile di Indiana, sia l'ultimo arrivato Mclinton (al pari di Ferroni di nuovo a posto dopo le noie fisiche dei giorni scorsi), potrebbe profilarsi una sorta di «duello» per il ruolo di regista titolare, con Gattoni e Vetra (peraltro entrambi in formissima) «scorte» di lusso. «Confido nella grande intelligenza e nei valori umani dei miei giocatori», si limita a sottolineare Lasi, fugando ogni dubbio sull'eventuale rivalità tra i due registi di colore.
«Grazie allo staff». Il clima, insomma, è quello giusto, tanto che il tecnico spalanca il capitolo dei complimenti. «Se le cose stanno andando così bene, il merito è di tutto il gruppo. Dei giocatori, certo, ma anche di chi assiste il lavoro tecnico. Mi riferisco al preparatore Rosei, al sempre puntale staff medico con Pompeo D'Ambrosio e Luca Paoletto sempre disponibilissimi e il massaggiatore Fabrizio Agostinelli, meglio noto come il 'maghino del piedino'». Baci e abbracci per la salvezza già in tasca, ma piena consapevolezza che... non è il caso di fermarsi sul più bello. «Cercheremo di gestire a dovere questa euforia, comunque positiva. Ormai siamo tutti consapevoli delle nostre qualità, ma è altrettanto vero che ci attendono impegni con rivali tutte motivate fino al termine della stagione. A cominciare da domenica con la Snaidero, impelagata in una situazione imprevista a inizio stagione e di sicuro pronta a scendere in campo con il coltello tra i denti».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino