SEMPRE avanti. La Kinder non si ferma mai agli incroci e lo stop che la Benetton aveva sin qui imposto è stato sfondato. Dopo il match c´è la soddisfazione e un briciolo di tranquillità, anche se si ricomincia subito. Messina, che da Griffith e Becirovic, i grandi assenti di metà stagione, ha avuto un contributo sostanziale, si sbilancia in una dedica. «Non mi aspettavo che Sani e Rashard giocassero a un livello così alto. Ma se c´erano due persone che lo meritavano, questi erano loro. La solitudine degli infortuni è tremenda, a volte anche drammatica. E il team, nonostante tutto, deve andare avanti lo stesso. Loro hanno risposto alla grande e il segnale è eccezionale anche per i compagni, che sanno di poter contare su di loro. Ma non solo Griffith e Becirovic: di fronte a Treviso tutta la squadra ha prodotto una prestazione di grande livello, sulla falsariga degli ultimi due anni. C´è sempre stato a turno qualcuno che ha tirato fuori grandi prove. La mia speranza è che sia così anche domani».
La partita. «Una vittoria profondamente sofferta, sotto una grande pressione, giocando a Bologna, contro una Treviso che ci aveva sempre messo sotto. Non ci siamo fatti condizionare. All´inizio abbiamo accettato il oro gioco veloce, magari servendo poco i lunghi e soffrendo. Poi alla distanza si è riusciti a fare un lavoro complessivamente molto buono, sotto tutti gli aspetti: difensivi e offensivi. Alle loro ali forti è stato impedito di prendere tiri facili dal perimetro e in generale pure le loro penetrazioni sono state limitate, anche se non annullate, perché questo non è possibile. I ricordi che a freddo ho della partita sono ancora frammentari, ma probabilmente l´equilibrio è stato rotto da quei 12 punti consecutivi che ci hanno dato sicurezza e il comando della gara. I flash, ripeto, sono arrivati da tutti, nelle varie condizioni del gioco». E Granger com´è andato. «Il discorso generale vale anche per lui. Chiaramente deve ancora inserirsi e soffre, ma ha avuto un grande coraggio e la sua applicazione è fuori di dubbio. E infatti io conto che anche in finale farà qualcosa di buono e utile». Già, l´Eurolega in palio con il Panathinakos. «Un ultimo atto un po´ a sorpresa. Perché in molti vedevano la Benetton come la squadra dotata delle caratteristiche ideali per metterci il bastone tra le ruote. E il Maccabi era il favorito dell´altro incontro. Contro i verdi è stata una grande partita e quindi uno sforzo davvero notevole. Di conseguenza la nostra premura è recuperare il più possibile».
Ecco Becirovic, mister freddezza. «Treviso gioca davvero un bel basket d´attacco. È chiaro che contro di loro sia fondamentale una particolare applicazione difensiva. Nei primi due quarti non siamo stati malvagi, ma non abbastanza bravi. Poi il livello si è alzato e siamo usciti bene».
Smodis è uno dei tanti che si è dovuto sbattere parecchio, soffrendo non poco. «E´ stata dura, perché siamo stati sempre impegnati al massimo livello. Tenere duro non è stato facile quando hanno provato ad allungare. La svolta è arrivata quando tutto il quintetto è riuscito a fare quello che si era prefisso. Poi siamo riusciti ad andare bene. E la finale è arrivata. Davvero una grande soddisfazione, ma è solo un passo».
D´Antoni, sconfitto e abbacchiato non vuole gufare, ma si sbilancia. «Non prendetemi per menagramo, ma spero che la Virtus domani vinca. Solo per un motivo: così almeno dopo avrà la pancia un po´ più piena».
Francesco Forni
La partita. «Una vittoria profondamente sofferta, sotto una grande pressione, giocando a Bologna, contro una Treviso che ci aveva sempre messo sotto. Non ci siamo fatti condizionare. All´inizio abbiamo accettato il oro gioco veloce, magari servendo poco i lunghi e soffrendo. Poi alla distanza si è riusciti a fare un lavoro complessivamente molto buono, sotto tutti gli aspetti: difensivi e offensivi. Alle loro ali forti è stato impedito di prendere tiri facili dal perimetro e in generale pure le loro penetrazioni sono state limitate, anche se non annullate, perché questo non è possibile. I ricordi che a freddo ho della partita sono ancora frammentari, ma probabilmente l´equilibrio è stato rotto da quei 12 punti consecutivi che ci hanno dato sicurezza e il comando della gara. I flash, ripeto, sono arrivati da tutti, nelle varie condizioni del gioco». E Granger com´è andato. «Il discorso generale vale anche per lui. Chiaramente deve ancora inserirsi e soffre, ma ha avuto un grande coraggio e la sua applicazione è fuori di dubbio. E infatti io conto che anche in finale farà qualcosa di buono e utile». Già, l´Eurolega in palio con il Panathinakos. «Un ultimo atto un po´ a sorpresa. Perché in molti vedevano la Benetton come la squadra dotata delle caratteristiche ideali per metterci il bastone tra le ruote. E il Maccabi era il favorito dell´altro incontro. Contro i verdi è stata una grande partita e quindi uno sforzo davvero notevole. Di conseguenza la nostra premura è recuperare il più possibile».
Ecco Becirovic, mister freddezza. «Treviso gioca davvero un bel basket d´attacco. È chiaro che contro di loro sia fondamentale una particolare applicazione difensiva. Nei primi due quarti non siamo stati malvagi, ma non abbastanza bravi. Poi il livello si è alzato e siamo usciti bene».
Smodis è uno dei tanti che si è dovuto sbattere parecchio, soffrendo non poco. «E´ stata dura, perché siamo stati sempre impegnati al massimo livello. Tenere duro non è stato facile quando hanno provato ad allungare. La svolta è arrivata quando tutto il quintetto è riuscito a fare quello che si era prefisso. Poi siamo riusciti ad andare bene. E la finale è arrivata. Davvero una grande soddisfazione, ma è solo un passo».
D´Antoni, sconfitto e abbacchiato non vuole gufare, ma si sbilancia. «Non prendetemi per menagramo, ma spero che la Virtus domani vinca. Solo per un motivo: così almeno dopo avrà la pancia un po´ più piena».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica