Ci vorranno altre ventiquattro ore prima di vedere all'opera Shane Heal, che atterrerà al Marconi soltanto domattina, in tempo comunque per essere tesserato. Ieri intanto la «maledizione dei play maker» ha colpito ancora. Il bersaglio è stato Massimiliano Romboli, che paga dazio per la seconda volta. Max si è bloccato durante l'allenamento per un problema muscolare agli adduttori, che ha destato subito parecchie preoccupazioni. Forse già oggi si conoscerà l'entità del danno, ma c'è il rischio di essere di fronte ad un altro strappo. A Verona, Mazzon potrà contare su Cristiano Fazzi, che starà facendo tutti gli scongiuri del mondo, e su Heal, che però avrà addosso un viaggio estenuante e dieci ore di fuso orario. Davvero incredibile, basti pensare che attualmente Imola ha la bellezza di tre registi ai box: Labella (in via di recupero), Respert (ne avrà per altre due settimane) e lo stesso Romboli.
A proposito di play, il capitano della Fillattice ha fotografato così il momento dei suoi: «Sono riemersi i nostri limiti nell'affrontare al meglio gli ultimi minuti — spiega Fazzi — non possiamo parlare solo di sfortuna, anche se in qualche circostanza la dea bendata non ci è venuta incontro. La squadra c'è ancora, non ci siamo sfaldati e l'abbiamo dimostrato a Treviso giocando un'ottima gara: bisogna recuperare un po' di fiducia».
L'occasione persa contro Roseto è ancora viva nella memoria di Fazzi: «Non siamo riusciti a dare il break all'inizio dell'ultimo quarto, quando siamo andati a più quattro. Dovevamo tenere più alta la concentrazione per non arrivare ancora una volta ad un finale in volata. Come sto? Nell'ultima settimana il ginocchio è migliorato molto, non sono ancora al cento per cento, so che manca ancora qualcosa, soprattutto a livello di continuità, ma riesco a spingere di più e contro Roseto, dopo aver fatto fatica nei primi due quarti, mi sono sentito più sicuro anche nelle penetrazioni».
L'arrivo di Heal relegherà Fazzi al ruolo di cambio, ma il capitano della Fillattice non fa polemiche: «Non lo conosco, so che è forte e che è un grande realizzatore — conclude — io spero che ci dia una mano. Verona? La Muller vorrà vincere a tutti i costi per chiudere il discorso salvezza, ma stanno attraversando un momento molto difficile. Sono alla nostra portata, ma al di là della consistenza dei nostri avversari non dobbiamo dimenticarci che noi siamo ultimi e giochiamo in trasferta, quindi dovremo dare più del massimo».
Federico Boschi
A proposito di play, il capitano della Fillattice ha fotografato così il momento dei suoi: «Sono riemersi i nostri limiti nell'affrontare al meglio gli ultimi minuti — spiega Fazzi — non possiamo parlare solo di sfortuna, anche se in qualche circostanza la dea bendata non ci è venuta incontro. La squadra c'è ancora, non ci siamo sfaldati e l'abbiamo dimostrato a Treviso giocando un'ottima gara: bisogna recuperare un po' di fiducia».
L'occasione persa contro Roseto è ancora viva nella memoria di Fazzi: «Non siamo riusciti a dare il break all'inizio dell'ultimo quarto, quando siamo andati a più quattro. Dovevamo tenere più alta la concentrazione per non arrivare ancora una volta ad un finale in volata. Come sto? Nell'ultima settimana il ginocchio è migliorato molto, non sono ancora al cento per cento, so che manca ancora qualcosa, soprattutto a livello di continuità, ma riesco a spingere di più e contro Roseto, dopo aver fatto fatica nei primi due quarti, mi sono sentito più sicuro anche nelle penetrazioni».
L'arrivo di Heal relegherà Fazzi al ruolo di cambio, ma il capitano della Fillattice non fa polemiche: «Non lo conosco, so che è forte e che è un grande realizzatore — conclude — io spero che ci dia una mano. Verona? La Muller vorrà vincere a tutti i costi per chiudere il discorso salvezza, ma stanno attraversando un momento molto difficile. Sono alla nostra portata, ma al di là della consistenza dei nostri avversari non dobbiamo dimenticarci che noi siamo ultimi e giochiamo in trasferta, quindi dovremo dare più del massimo».
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino
