Tutto tace in casa Andrea Costa. In attesa che il consiglio di mercoledì ridisegni i vertici del club di via Valeriani, non ci resta che analizzare quanto è successo con uno dei protagonisti principali, indipendentemente dal suo utilizzo (12' in 13 gare): Cristiano Fazzi.
La stagione del capitano della Fillattice è stata, infatti, segnata dal grave infortunio che lo ha subito fatto uscire di scena, segnando pesantemente la stagione di Imola. Con grande carattere il play calabrese ha bruciato le tappe ed è rientrato prima del previsto, anche per tamponare un altro infortunio, questa volta di Labella. Purtroppo, però, Fazzi nulla ha potuto per evitare che l'Andrea Costa perdesse la serie A. E l'amarezza è grande: «Retrocedere è sempre poco piacevole —dice il regista, che in questi giorni è tornato a Caserta — anche perché dopo un anno di lavoro non è bello vedere che i propri sacrifici non sono serviti. Poi per me che sono qui da cinque anni, e che ho vissuto l'ascesa di questo club è ancora più doloroso».
Avevate rischiato anche l'anno scorso, poi...
«In entrambi i casi sono stati commessi molti errori, da parte di tutti, e dispiace che non si sia fatto tesoro di quelli fatti un anno fa. Ripensando al match di Milano posso dire che in campo c'erano le due formazioni più deboli del campionato...».
Perché è retrocessa Imola? «I motivi sono tanti, ma il più evidente è che non abbiamo mai vinto le partite da vincere. L'anno scorso, invece, è successo».
Il gruppo è sembrato sempre unito.
«Questo senza dubbio e infatti raramente abbiamo perso male. La squadra era compatta ed è merito anche degli stranieri».
Sostituire Fazzi con Turner è stato un errore decisivo? «Adesso non ha senso colpevolizzare nessuno, anche se Turner non ci ha dato abbastanza».
Per lei stare fuori nel momento chiave come è stato? «Mi ha dato un senso di impotenza. Stare lì e non poter aiutare i compagni è brutto perché volevo fare qualcosa e non potevo, ma sono state fatte scelte diverse e non le discuto».
Nel futuro di Fazzi c'è ancora l'Andrea Costa? «E' presto per dirlo, ora è giusto che la società decida cosa fare poi vedremo».
Federico Boschi
La stagione del capitano della Fillattice è stata, infatti, segnata dal grave infortunio che lo ha subito fatto uscire di scena, segnando pesantemente la stagione di Imola. Con grande carattere il play calabrese ha bruciato le tappe ed è rientrato prima del previsto, anche per tamponare un altro infortunio, questa volta di Labella. Purtroppo, però, Fazzi nulla ha potuto per evitare che l'Andrea Costa perdesse la serie A. E l'amarezza è grande: «Retrocedere è sempre poco piacevole —dice il regista, che in questi giorni è tornato a Caserta — anche perché dopo un anno di lavoro non è bello vedere che i propri sacrifici non sono serviti. Poi per me che sono qui da cinque anni, e che ho vissuto l'ascesa di questo club è ancora più doloroso».
Avevate rischiato anche l'anno scorso, poi...
«In entrambi i casi sono stati commessi molti errori, da parte di tutti, e dispiace che non si sia fatto tesoro di quelli fatti un anno fa. Ripensando al match di Milano posso dire che in campo c'erano le due formazioni più deboli del campionato...».
Perché è retrocessa Imola? «I motivi sono tanti, ma il più evidente è che non abbiamo mai vinto le partite da vincere. L'anno scorso, invece, è successo».
Il gruppo è sembrato sempre unito.
«Questo senza dubbio e infatti raramente abbiamo perso male. La squadra era compatta ed è merito anche degli stranieri».
Sostituire Fazzi con Turner è stato un errore decisivo? «Adesso non ha senso colpevolizzare nessuno, anche se Turner non ci ha dato abbastanza».
Per lei stare fuori nel momento chiave come è stato? «Mi ha dato un senso di impotenza. Stare lì e non poter aiutare i compagni è brutto perché volevo fare qualcosa e non potevo, ma sono state fatte scelte diverse e non le discuto».
Nel futuro di Fazzi c'è ancora l'Andrea Costa? «E' presto per dirlo, ora è giusto che la società decida cosa fare poi vedremo».
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino