PESARO — Vedendolo bombardare il canestro nell'ultima uscita di regular-season (5/5 dall'arco), qualcuno si augurava che il marine avesse lasciato qualche pallottola buona per i playoff. Brad Traina sorride e spiega che la cosa è molto semplice: «Ho fatto del lavoro extra, andando a tirare da solo alla Baia. Lo farò ancora e spero di continuare ad avere queste percentuali anche nei playoff».
Il bilancio personale finora è soddisfacente o no?
«Dopo un primo anno di assestamento, sinceramente avrei voluto fare molto di più per la Scavolini — ammette Traina —. E' andata così, non ho avuto sempre questi minutaggi per poter tirare fuori il mio contributo ma questo non significa che io non speri di fare del mio meglio nei playoff».
E poi?
«E poi ho un altro anno di contratto con la Scavolini. Ma il mio desiderio è di avere una situazione dove possa esprimermi, dove abbia l'opportunità di fare bene. Se sarà qui bene, altrimenti andrò altrove».
Fabriano è l'avversario più pericoloso che poteva capitarvi negli ottavi?
«Direi di sì. E' una squadra da rispettare perché ha diversi giocatori che hanno 20 punti nelle mani e quindi è abbastanza imprevedibile. Una squadra che ha buone armi e contro la quale dovremo sfoderare una difesa come si deve».
A proposito di difesa: sarà Traina a cercare di «stoppare» Monroe?
«Farò tutto quanto è possibile per fermarlo e credo che anche Larry mi darà una mano. Vogliamo assolutamemente passare questo turno».
Perché, inutile negarlo, anche i giocatori guardano al tabellone dove li aspetterebbe la Kinder...
«Una sfida da giocare al top da parte nostra. Specie ora che hanno aggiunto al loro fortissimo organico un tipo come Antonio Granger. Ma anche noi abbiamo diversi elementi che possono combinare danni alla Kinder. Vogliamo giocarcela».
Non è pericoloso pensare alla Kinder prima ancora di affrontare Fabriano?
«Lo è se pensiamo di poterci sbarazzare facilmente di Fabriano. Dovremo essere concentratissimi sul nostro primo avversario, metterlo a fuoco, ma nulla vieta di guardare cosa c'è dietro».
Cosa deve accadere di nuovo perchè la Scavolini dia un colpo di spugna e risollevi l'entusiasmo dei tifosi?
«Dobbiamo semplicemente dimenticarci di quel che è stato fino a oggi e pensare che i playoff sono realmente un'altra storia da scrivere».
Elisabetta Ferri
Il bilancio personale finora è soddisfacente o no?
«Dopo un primo anno di assestamento, sinceramente avrei voluto fare molto di più per la Scavolini — ammette Traina —. E' andata così, non ho avuto sempre questi minutaggi per poter tirare fuori il mio contributo ma questo non significa che io non speri di fare del mio meglio nei playoff».
E poi?
«E poi ho un altro anno di contratto con la Scavolini. Ma il mio desiderio è di avere una situazione dove possa esprimermi, dove abbia l'opportunità di fare bene. Se sarà qui bene, altrimenti andrò altrove».
Fabriano è l'avversario più pericoloso che poteva capitarvi negli ottavi?
«Direi di sì. E' una squadra da rispettare perché ha diversi giocatori che hanno 20 punti nelle mani e quindi è abbastanza imprevedibile. Una squadra che ha buone armi e contro la quale dovremo sfoderare una difesa come si deve».
A proposito di difesa: sarà Traina a cercare di «stoppare» Monroe?
«Farò tutto quanto è possibile per fermarlo e credo che anche Larry mi darà una mano. Vogliamo assolutamemente passare questo turno».
Perché, inutile negarlo, anche i giocatori guardano al tabellone dove li aspetterebbe la Kinder...
«Una sfida da giocare al top da parte nostra. Specie ora che hanno aggiunto al loro fortissimo organico un tipo come Antonio Granger. Ma anche noi abbiamo diversi elementi che possono combinare danni alla Kinder. Vogliamo giocarcela».
Non è pericoloso pensare alla Kinder prima ancora di affrontare Fabriano?
«Lo è se pensiamo di poterci sbarazzare facilmente di Fabriano. Dovremo essere concentratissimi sul nostro primo avversario, metterlo a fuoco, ma nulla vieta di guardare cosa c'è dietro».
Cosa deve accadere di nuovo perchè la Scavolini dia un colpo di spugna e risollevi l'entusiasmo dei tifosi?
«Dobbiamo semplicemente dimenticarci di quel che è stato fino a oggi e pensare che i playoff sono realmente un'altra storia da scrivere».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino