Savic, anche questa sera a Casalecchio? «Sicuramente. Non voglio perdermi la finale».
Come ha visto la Kinder? «Ha avuto un inizio nervoso, com'era normale che fosse. Hanno accettato la sfida della Benetton: cercando il tiro dopo 4 o 5 secondi.
Poi, però, hanno imposto il loro ritmo, la loro difesa. Mi sembra che lo stile di Treviso non sia adatto alla final four dove il gioco è più fisico».
Vede una favorita? «La Kinder, che gioca in casa. Però Obradovic è bravissimo. E Bodiroga non è da meno».
Lei è stato allenato tanto da Obradovic quanto da Messina. Non le chiediamo chi sia il più bravo, ma solo di descriverceli.
«Si tratta di due coach molto simili e giovani. Obradovic è incredibile. Siamo stati compagni di squadra, siamo tuttora amici. Lo conosco benissimo. L'ho avuto, come tecnico, al Real. Prepara benissimo le partite e ama una pallacanestro molto semplice. Se sa di avere un vantaggio lo sfrutta subito, senza pensarci troppo».
E Messina? «E' molto attento alla difesa. Ama le squadre fisiche, sfrutta bene la panchina. E vuole una panchina che possa dare un contributo. Sono i due allenatori più bravi d'Europa».
La Kinder non sa come fermare Bodiroga. Lei che conosce Dejan, che consiglio darebbe a Messina? «Mi viene da ridere perché spesso leggo che Dejan è troppo alto per il suo ruolo. O che, peggio ancora, è troppo lento. Io so semplicemente che nessuno riesce a marcarlo. La Virtus, secondo me, dovrebbe chiudere sugli altri giocatori del Panathinaikos, lasciando fare 30 punti a Bodiroga. Al Maccabi non hanno fatto male i punti di Dejan, ma i canestri di Middleton».
Ha visto Danilovic? «Siamo stati a pranzo insieme».
Le rimprovera mai la sua scelta di campo? «No. Non ne parliamo. Ma non lo facciamo perché lui mi conosce bene e sa che quando prendo una decisione lo faccio con la testa e con il cuore».
Ricorda, quattro anni fa, la Virtus vinse l'Eurolega. E lei anche il titolo di mvp.
«Era un'altra squadra. Non è rimasto quasi nessuno. Non c'è più Sasha, non c'è più Rascio».
Non le mancano quei tempi? «Sono contento di quello che sto facendo. Ci stiamo allenando molto bene in vista dei playoff, il mio pensiero è quello».
Dopo aver visto Kinder-Benetton è più tranquillo o spaventato? «Continuo a pensare che la mia squadra, la Skipper, possa andare lontano. Abbiamo chiuso la regular season al primo posto, l'abbiamo fatto con merito battendo sia Treviso sia la Kinder. Possiamo ripeterci. Poi Benetton e Kinder dovrebbero incrociarsi ancora, in semifinale. E noi avremo la possibilità di studiarli ancora meglio. Non sono spaventato».
Alessandro Gallo
Come ha visto la Kinder? «Ha avuto un inizio nervoso, com'era normale che fosse. Hanno accettato la sfida della Benetton: cercando il tiro dopo 4 o 5 secondi.
Poi, però, hanno imposto il loro ritmo, la loro difesa. Mi sembra che lo stile di Treviso non sia adatto alla final four dove il gioco è più fisico».
Vede una favorita? «La Kinder, che gioca in casa. Però Obradovic è bravissimo. E Bodiroga non è da meno».
Lei è stato allenato tanto da Obradovic quanto da Messina. Non le chiediamo chi sia il più bravo, ma solo di descriverceli.
«Si tratta di due coach molto simili e giovani. Obradovic è incredibile. Siamo stati compagni di squadra, siamo tuttora amici. Lo conosco benissimo. L'ho avuto, come tecnico, al Real. Prepara benissimo le partite e ama una pallacanestro molto semplice. Se sa di avere un vantaggio lo sfrutta subito, senza pensarci troppo».
E Messina? «E' molto attento alla difesa. Ama le squadre fisiche, sfrutta bene la panchina. E vuole una panchina che possa dare un contributo. Sono i due allenatori più bravi d'Europa».
La Kinder non sa come fermare Bodiroga. Lei che conosce Dejan, che consiglio darebbe a Messina? «Mi viene da ridere perché spesso leggo che Dejan è troppo alto per il suo ruolo. O che, peggio ancora, è troppo lento. Io so semplicemente che nessuno riesce a marcarlo. La Virtus, secondo me, dovrebbe chiudere sugli altri giocatori del Panathinaikos, lasciando fare 30 punti a Bodiroga. Al Maccabi non hanno fatto male i punti di Dejan, ma i canestri di Middleton».
Ha visto Danilovic? «Siamo stati a pranzo insieme».
Le rimprovera mai la sua scelta di campo? «No. Non ne parliamo. Ma non lo facciamo perché lui mi conosce bene e sa che quando prendo una decisione lo faccio con la testa e con il cuore».
Ricorda, quattro anni fa, la Virtus vinse l'Eurolega. E lei anche il titolo di mvp.
«Era un'altra squadra. Non è rimasto quasi nessuno. Non c'è più Sasha, non c'è più Rascio».
Non le mancano quei tempi? «Sono contento di quello che sto facendo. Ci stiamo allenando molto bene in vista dei playoff, il mio pensiero è quello».
Dopo aver visto Kinder-Benetton è più tranquillo o spaventato? «Continuo a pensare che la mia squadra, la Skipper, possa andare lontano. Abbiamo chiuso la regular season al primo posto, l'abbiamo fatto con merito battendo sia Treviso sia la Kinder. Possiamo ripeterci. Poi Benetton e Kinder dovrebbero incrociarsi ancora, in semifinale. E noi avremo la possibilità di studiarli ancora meglio. Non sono spaventato».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino