SIENA — Fabrizio Frates di nuovo incrocia il cammino della Mens Sana, negli ottavi di finale, con primo round giovedì 9 maggio in viale Sclavo. Te l'aspettavi?
«Fino a due settimane dovevamo preoccuparci della salvezza, e nemmeno pensavamo ai play off. Poi abbiamo compiuto l'impresa a Treviso, e quindi ci siamo confermati contro la Viola Reggio Calabria. Solamente con Biella eravamo perdenti nella differenza canestri, e alla fin fine ci è andata bene. Ai play off solo dallo scorso sabato sera abbiamo cominciato a pensarci. Sul parquet, dopo due giorni di riposo, ci siamo ritrovati tutti insieme da martedì 30 aprile, cominciando a pensare a Siena».
Cesare Pancotto, settimo con la sua Trieste, trova Varese, decima, nei play off. Che sfida sarà? «Secondo me, sarà la più incerta. Nella stagione regolare siamo 1-1 nel doppio confronto, con Varese che da grande squadra si è ancor più rinforzata, e noi che abbiamo fatto una stagione al di sopra delle previsioni. Loro metteranno in campo - prosegue Pancotto - il loro maggior talento, noi le motivazioni e la grinta, sperando che almeno per qualche giorno tutti i miei giocatori si possano allenare insieme: sono tre mesi che non succede...». Sorprese? «Vere, non direi, considerando l'andamento della stagione: Cantù è stata la vera rivelazione, Udine e Roseto sono stati valori confermati, Fabriano ha saputo ritagliarsi il suo spazio».
E di questo Fabrizio Lasi, l'ex play biancoverde, coach della squadra marchigiana, ne va più che orgoglioso. «Tutta Fabriano ci sperava di poter affrontare di nuovo la Scavolini. Quando giocammo a Pesaro, oltre mille tifosi ci seguirono, facendo registrare il record di pubblico al BPA Palas. Miglior epilogo, la prima volta ai play off e Pesaro come avversario, la stagione regolare non avrebbe potuto avere».
E già da una settimana Lasi è di nuovo sotto pressione con la sua squadra, aspettando per oggi il ritorno di Monroe, in Usa per problemi familiari.
«Fino a due settimane dovevamo preoccuparci della salvezza, e nemmeno pensavamo ai play off. Poi abbiamo compiuto l'impresa a Treviso, e quindi ci siamo confermati contro la Viola Reggio Calabria. Solamente con Biella eravamo perdenti nella differenza canestri, e alla fin fine ci è andata bene. Ai play off solo dallo scorso sabato sera abbiamo cominciato a pensarci. Sul parquet, dopo due giorni di riposo, ci siamo ritrovati tutti insieme da martedì 30 aprile, cominciando a pensare a Siena».
Cesare Pancotto, settimo con la sua Trieste, trova Varese, decima, nei play off. Che sfida sarà? «Secondo me, sarà la più incerta. Nella stagione regolare siamo 1-1 nel doppio confronto, con Varese che da grande squadra si è ancor più rinforzata, e noi che abbiamo fatto una stagione al di sopra delle previsioni. Loro metteranno in campo - prosegue Pancotto - il loro maggior talento, noi le motivazioni e la grinta, sperando che almeno per qualche giorno tutti i miei giocatori si possano allenare insieme: sono tre mesi che non succede...». Sorprese? «Vere, non direi, considerando l'andamento della stagione: Cantù è stata la vera rivelazione, Udine e Roseto sono stati valori confermati, Fabriano ha saputo ritagliarsi il suo spazio».
E di questo Fabrizio Lasi, l'ex play biancoverde, coach della squadra marchigiana, ne va più che orgoglioso. «Tutta Fabriano ci sperava di poter affrontare di nuovo la Scavolini. Quando giocammo a Pesaro, oltre mille tifosi ci seguirono, facendo registrare il record di pubblico al BPA Palas. Miglior epilogo, la prima volta ai play off e Pesaro come avversario, la stagione regolare non avrebbe potuto avere».
E già da una settimana Lasi è di nuovo sotto pressione con la sua squadra, aspettando per oggi il ritorno di Monroe, in Usa per problemi familiari.