ROSETO. Può capitare, in questi giorni, di sorprendere a pranzo allo stesso tavolo, Michele Martinelli, patron dell'Euro Roseto, e Claudio Batta, cabarettista di Zelig. L'incontro è del tutto casuale e non è legato alla vendita del titolo sportivo del Roseto Basket. In tal senso le trattative proseguono al rallentatore: ieri Martinelli è stato convocato per la terza volta dal sindaco Di Bonaventura per fare il punto della situazione.
Martinelli ha comunque concesso un'ulteriore (e tacita) deroga alla cordata di imprenditori abruzzesi (la prima opzione è scaduta il 20 aprile), forte di due trattative bene avviate che avrebbe per le mani da tempo. Martinelli ha comunque lanciato dei messaggi importanti anche se non direttamente legati all'andamento della trattativa. Parlando dell'esasperato professionismo dei "suoi" americani, per esempio, che avrebbero chiesto il pagamento anticipato delle spettanze di maggio, ha detto: «Meno male che sono professionisti, perché se avessero giocato esclusivamente spinti dalle ragioni del cuore non sarebbero scesi in campo nella gara decisiva per l'accesso ai play off contro la Muller Verona vista la risposta della città, che ha espresso la miseria di 196 spettatori paganti». Sulla presunta scelta di Roma, che avrebbe deciso di incontrare Roseto nei play off ha detto: «Evidentemente hanno la memoria corta! Non voglio fare come Sensi, però, ma spero che non si infortuni il massaggiatore della Wurth altrimenti rischiamo di giocare la serie non prima dell'inizio dell'estate (è chiaro il riferimento alla protesta di Roma per far spostare la data di inizio dei play off dal 7 al 9 di maggio per recuperare appieno gli infortunati, ndc.)». Come dire che i fuochi di artificio sono già iniziati.
g.p.
Martinelli ha comunque concesso un'ulteriore (e tacita) deroga alla cordata di imprenditori abruzzesi (la prima opzione è scaduta il 20 aprile), forte di due trattative bene avviate che avrebbe per le mani da tempo. Martinelli ha comunque lanciato dei messaggi importanti anche se non direttamente legati all'andamento della trattativa. Parlando dell'esasperato professionismo dei "suoi" americani, per esempio, che avrebbero chiesto il pagamento anticipato delle spettanze di maggio, ha detto: «Meno male che sono professionisti, perché se avessero giocato esclusivamente spinti dalle ragioni del cuore non sarebbero scesi in campo nella gara decisiva per l'accesso ai play off contro la Muller Verona vista la risposta della città, che ha espresso la miseria di 196 spettatori paganti». Sulla presunta scelta di Roma, che avrebbe deciso di incontrare Roseto nei play off ha detto: «Evidentemente hanno la memoria corta! Non voglio fare come Sensi, però, ma spero che non si infortuni il massaggiatore della Wurth altrimenti rischiamo di giocare la serie non prima dell'inizio dell'estate (è chiaro il riferimento alla protesta di Roma per far spostare la data di inizio dei play off dal 7 al 9 di maggio per recuperare appieno gli infortunati, ndc.)». Come dire che i fuochi di artificio sono già iniziati.
g.p.