Stefano Nosei, cosa fa il fortitudino tipo in queste ore?
«Gufa, cosa volete che faccia?».
E venerdì sera, almeno fino alla fine del terzo quarto, ha anche pensato che le sue preghiere fossero state ascoltate, vero?
«Il fortitudino più accecato dal tifo, forse sì. Ma io che sono un fortitudino d´importazione, diciamo spurio, non ho mai creduto fino in fondo che Treviso potesse davvero battere la Kinder, tant´è che sono andato a vedere la partita con quella consapevolezza».
Andrà a vedere anche la finale?
«Assolutamente sì. Il PalaMalaguti è uno dei pochi posti in cui posso andare tranquillamente in trasferta, se così si può dire. Al massimo, com´è capitato anche ieri, qualcuno mi passa vicino e dice: "che puzza…", ma va bene, ci sta. A Treviso e Pesaro è molto peggio, infatti non ci vado quasi più».
Tornando al fortitudino tipo, come passerà queste ore di vigilia?
«Fesa a volontà, letture di Omero, ritrovi di gruppo al ristorante greco di piazza S.Martino, visioni collettive di "Zorba il greco"…».
Una vitaccia, capiamo.
«C´è poco da fare, in questo momento va così. Va come nel libro di Bernard, "Il soccombente", la storia di un musicista che era compagno di studi di Glenn Gould. Suonava meglio lui, e pazienza».
Consigli per domani sera in caso di trionfo bianconero?
«Ognuno si salvi come può: io ho un impegno a Milano».
Ieri Stefano Nosei era, con Andrea Mingardi, ospite a uno degli incontri in Sala Borsa condotti da Alberto Bucci. Incontri che continueranno stamattina alle 10.30 (Bucci e Mario Francia premieranno i bambini che hanno partecipato a un concorso sul basket e l´Europa) e che alle 11 vedranno l´arrivo sul palco di ex giocatori di razza (Danilovic, Brunamonti, Canna, Pellacani, Orlandi, Villalta, Paolo Bergonzoni e Binelli) per un dibattito che si annuncia ricco e gustoso.
(g.e.)
«Gufa, cosa volete che faccia?».
E venerdì sera, almeno fino alla fine del terzo quarto, ha anche pensato che le sue preghiere fossero state ascoltate, vero?
«Il fortitudino più accecato dal tifo, forse sì. Ma io che sono un fortitudino d´importazione, diciamo spurio, non ho mai creduto fino in fondo che Treviso potesse davvero battere la Kinder, tant´è che sono andato a vedere la partita con quella consapevolezza».
Andrà a vedere anche la finale?
«Assolutamente sì. Il PalaMalaguti è uno dei pochi posti in cui posso andare tranquillamente in trasferta, se così si può dire. Al massimo, com´è capitato anche ieri, qualcuno mi passa vicino e dice: "che puzza…", ma va bene, ci sta. A Treviso e Pesaro è molto peggio, infatti non ci vado quasi più».
Tornando al fortitudino tipo, come passerà queste ore di vigilia?
«Fesa a volontà, letture di Omero, ritrovi di gruppo al ristorante greco di piazza S.Martino, visioni collettive di "Zorba il greco"…».
Una vitaccia, capiamo.
«C´è poco da fare, in questo momento va così. Va come nel libro di Bernard, "Il soccombente", la storia di un musicista che era compagno di studi di Glenn Gould. Suonava meglio lui, e pazienza».
Consigli per domani sera in caso di trionfo bianconero?
«Ognuno si salvi come può: io ho un impegno a Milano».
Ieri Stefano Nosei era, con Andrea Mingardi, ospite a uno degli incontri in Sala Borsa condotti da Alberto Bucci. Incontri che continueranno stamattina alle 10.30 (Bucci e Mario Francia premieranno i bambini che hanno partecipato a un concorso sul basket e l´Europa) e che alle 11 vedranno l´arrivo sul palco di ex giocatori di razza (Danilovic, Brunamonti, Canna, Pellacani, Orlandi, Villalta, Paolo Bergonzoni e Binelli) per un dibattito che si annuncia ricco e gustoso.
(g.e.)
Fonte: La Repubblica