FABRIANO — Coach Maurizio Lasi, con quale spirito il Fabriano Banca Marche affronterà il derby di play-off con Pesaro? «Noi il nostro scudetto lo abbiamo già vinto, ora cerchiamo… la coppa. Sicuramente non avremo addosso la pressione di dovercela fare a tutti i costi, ma questo non significa che partiamo rassegnati. Anzi, occasioni del genere ti danno sempre grande carica, visto che per la prima volta il Fabriano basket raggiunge la seconda fase partendo dalla serie A1».
Il pronostico dice chiaramente Scavolini: dacci un buon motivo perché Fabriano possa sperare di ribaltarlo. «Sicuramente all'interno della nostra positiva stagione abbiamo incastonato vittorie di grande prestigio, tra cui proprio quella casalinga con i pesaresi. Battendo la 'Scavo', ma anche Siena e Kinder ci siamo tutti resi conto di poter infastidire anche le grandi».
Già, ma allora giocaste una partita (17/24 di squadra da tre!) straordinaria: credi che sia ripetibile qualcosa di simile? «In quella circostanza avevamo raggiunto un equilibrio fisico e mentale pressoché perfetto. Poi gli infortuni di Washington e Bonsignori hanno concorso in maniera determinante a inceppare il meccanismo. Onestamente devo ammettere che oggi non siamo nelle stesse condizioni di un mese addietro».
E allora come «ostacolare» Pesaro? «Noi abbiamo solo un modo per batterla: dare tutti il massimo e più che altro giocare di collettivo. Inutile nasconderlo, la nostra è una formazione con talenti importanti, ma, guardacaso, il 'meglio' lo ha fornito quando ognuno ci ha messo del suo interpretando la pallacanestro come gioco d'assieme. Per capirci, dovremo cominciare dalla difesa, dalla volontà di sacrificarci e di darsi reciprocamente una mano in marcatura per complicare la vita agli avversari».
Insomma, una squadra di combattenti, come non la si è vista in quest'ultimo frangente di stagione. «Il play-off è un'altra storia rispetto al campionato. Noi siamo neofiti degli spareggi scudetto, ma dovremo essere bravi ad adeguarci subito a un gioco sicuramente più fisico e ricco di contatti. Poco ma sicuro».
Difficoltà tecniche a parte, il derby è sempre il derby… «Personalmente la interpreto come un'occasione importante per far festa assieme ai nostri tifosi per un'annata che, malgrado un finale un po' così, ha pur sempre riservato grandi soddisfazioni e successi impensabili alla vigilia. Ma più in generale sarà una dimostrazione concreta della salute di cui gode la pallacanestro marchigiana. In un frangente così delicato del basket nazionale con tante società anche di massima serie alle prese con evidenti affanni economici, proporre due realtà così solide e da lunghissimo corso ai massimi livelli, è un elemento da non sottovalutare».
Alessandro Di Marco
Il pronostico dice chiaramente Scavolini: dacci un buon motivo perché Fabriano possa sperare di ribaltarlo. «Sicuramente all'interno della nostra positiva stagione abbiamo incastonato vittorie di grande prestigio, tra cui proprio quella casalinga con i pesaresi. Battendo la 'Scavo', ma anche Siena e Kinder ci siamo tutti resi conto di poter infastidire anche le grandi».
Già, ma allora giocaste una partita (17/24 di squadra da tre!) straordinaria: credi che sia ripetibile qualcosa di simile? «In quella circostanza avevamo raggiunto un equilibrio fisico e mentale pressoché perfetto. Poi gli infortuni di Washington e Bonsignori hanno concorso in maniera determinante a inceppare il meccanismo. Onestamente devo ammettere che oggi non siamo nelle stesse condizioni di un mese addietro».
E allora come «ostacolare» Pesaro? «Noi abbiamo solo un modo per batterla: dare tutti il massimo e più che altro giocare di collettivo. Inutile nasconderlo, la nostra è una formazione con talenti importanti, ma, guardacaso, il 'meglio' lo ha fornito quando ognuno ci ha messo del suo interpretando la pallacanestro come gioco d'assieme. Per capirci, dovremo cominciare dalla difesa, dalla volontà di sacrificarci e di darsi reciprocamente una mano in marcatura per complicare la vita agli avversari».
Insomma, una squadra di combattenti, come non la si è vista in quest'ultimo frangente di stagione. «Il play-off è un'altra storia rispetto al campionato. Noi siamo neofiti degli spareggi scudetto, ma dovremo essere bravi ad adeguarci subito a un gioco sicuramente più fisico e ricco di contatti. Poco ma sicuro».
Difficoltà tecniche a parte, il derby è sempre il derby… «Personalmente la interpreto come un'occasione importante per far festa assieme ai nostri tifosi per un'annata che, malgrado un finale un po' così, ha pur sempre riservato grandi soddisfazioni e successi impensabili alla vigilia. Ma più in generale sarà una dimostrazione concreta della salute di cui gode la pallacanestro marchigiana. In un frangente così delicato del basket nazionale con tante società anche di massima serie alle prese con evidenti affanni economici, proporre due realtà così solide e da lunghissimo corso ai massimi livelli, è un elemento da non sottovalutare».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino