FABRIANO — «Fabriano può giocarsela: una volta, in fase regolare ha già vinto, per cui, ancorchè sfavorita dal pronostico, ha pur sempre buone chanches di infastidire la Scavolini». Non lo dice, non può dirlo perché nel suo infinito curriculum vanta anche un'importante esperienza sulla panchina pesarese, però Alberto Bucci sente questa sfida quasi da fabrianese d'adozione. Un po' perché sei anni (in due tranches) sulla panchina della stessa squadra non si dimenticano, un po' perché proprio lui fu il primo allenatore del Fabriano Basket a portare i biancazzurri ai play-off, uscendo di scena proprio per mano dei blasonati cugini rivieraschi.
«Niente da perdere». «Seguirò questo appassionante duello via radio e televideo», preannuncia il tecnico romagnolo. «E' chiaro, la Scavolini parte con le maggiori credenziali, ma sarà chiamata a sopportare la pressione di chi deve vincere a tutti i costi. Fabriano resta un cliente scomodo e dovrà interpretare come un vantaggio la possibilità di affrontare questa serie con la testa sgombra da tensioni. E poi quella fabrianese è sempre una piazza importante che può contare su un pubblico meraviglioso e su una passione sana e forte capace di conferire al tecnico e ai giocatori grande carica».
«Vai, Maurizio». La Fabriano di Bucci, nell'anno della prima promozione in A1, dopo aver liquidato Rieti nel turno iniziale degli spareggi scudetto, si fermò al secondo con due sconfitte in altrettante gare proprio con i cucinieri. Hai visto mai, insomma, che a «vendicare» Albertone ci penserà proprio il suo allievo Lasi? «Con Maurizio mi sono sentito spesso anche quest'anno», rivela l'ex coach fabrianese, che Lasi ha più volte ringraziato per la «sponsorizzazione» come successore sulla panca cartaia. «Direi che sta facendo molto bene e sta dimostrando alle sue prime esperienze da capo allenatore di avere i requisiti necessari per inserirsi e restare nel grande basket. E poi è un amico, come tanti sono gli amici che mantengo a Fabriano, dove ho speso una lunga e piacevolissima porzione nella mia vita sportiva e non».
Tempo di scelte. Intanto a due giorni da garauno (Bpa Palas, ore 20,30, arbitri Ursi e D'Este), Lasi non ha ancora sciolto i dubbi in merito ai due giocatori da lasciar fuori tra i dieci anti-Scavolini. Ferma restando la norma dei tre italiani in organico, è dunque scontato che solo uno potrà rimanere fuori (forse Semprini, se Bonsignori dimostra di aver recuperato del tutto dalla distorsione alla cavilgia), mentre l'altro escluso sarà giocoforza uno straniero. Il «tormentone» è già scattato da tempo, anche se solo all'immediata vigilia della gara (anche per tenere sulla corda gli avversari…) si saprà chi sarà chiamato a seguire la partita in borghese. Un dubbio che riguarda soprattutto il settore dei play. A lungo il coach ha preferito Mclinton al mini Thompson, salvo poi rivedersi in occasione della partita con Roma in cui è stata concessa un'opportunità a «Lasallino», sponsorizzato e ben visto da gran parte della tifoseria. Che succederà stavoltà? Chi dei due sarà il regista titolare? E ancora: li convocherà entrambi lasciando a riposo un altro straniero, oppure uno dei due resterà fuori dal roster? Al tecnico l'ardua sentenza…
Alessandro Di Marco
«Niente da perdere». «Seguirò questo appassionante duello via radio e televideo», preannuncia il tecnico romagnolo. «E' chiaro, la Scavolini parte con le maggiori credenziali, ma sarà chiamata a sopportare la pressione di chi deve vincere a tutti i costi. Fabriano resta un cliente scomodo e dovrà interpretare come un vantaggio la possibilità di affrontare questa serie con la testa sgombra da tensioni. E poi quella fabrianese è sempre una piazza importante che può contare su un pubblico meraviglioso e su una passione sana e forte capace di conferire al tecnico e ai giocatori grande carica».
«Vai, Maurizio». La Fabriano di Bucci, nell'anno della prima promozione in A1, dopo aver liquidato Rieti nel turno iniziale degli spareggi scudetto, si fermò al secondo con due sconfitte in altrettante gare proprio con i cucinieri. Hai visto mai, insomma, che a «vendicare» Albertone ci penserà proprio il suo allievo Lasi? «Con Maurizio mi sono sentito spesso anche quest'anno», rivela l'ex coach fabrianese, che Lasi ha più volte ringraziato per la «sponsorizzazione» come successore sulla panca cartaia. «Direi che sta facendo molto bene e sta dimostrando alle sue prime esperienze da capo allenatore di avere i requisiti necessari per inserirsi e restare nel grande basket. E poi è un amico, come tanti sono gli amici che mantengo a Fabriano, dove ho speso una lunga e piacevolissima porzione nella mia vita sportiva e non».
Tempo di scelte. Intanto a due giorni da garauno (Bpa Palas, ore 20,30, arbitri Ursi e D'Este), Lasi non ha ancora sciolto i dubbi in merito ai due giocatori da lasciar fuori tra i dieci anti-Scavolini. Ferma restando la norma dei tre italiani in organico, è dunque scontato che solo uno potrà rimanere fuori (forse Semprini, se Bonsignori dimostra di aver recuperato del tutto dalla distorsione alla cavilgia), mentre l'altro escluso sarà giocoforza uno straniero. Il «tormentone» è già scattato da tempo, anche se solo all'immediata vigilia della gara (anche per tenere sulla corda gli avversari…) si saprà chi sarà chiamato a seguire la partita in borghese. Un dubbio che riguarda soprattutto il settore dei play. A lungo il coach ha preferito Mclinton al mini Thompson, salvo poi rivedersi in occasione della partita con Roma in cui è stata concessa un'opportunità a «Lasallino», sponsorizzato e ben visto da gran parte della tifoseria. Che succederà stavoltà? Chi dei due sarà il regista titolare? E ancora: li convocherà entrambi lasciando a riposo un altro straniero, oppure uno dei due resterà fuori dal roster? Al tecnico l'ardua sentenza…
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino