VARESE — Il richiamo della Nba o di qualche altro campionato a stelle e strisce ha rimesso prima del tempo Miles Simon su un aereo per gli Stati Uniti, lasciando la Metis senza il rinforzo per i playoff scudetto. La società, attraverso il sito ufficiale, spiega che l'americano, a causa di un'infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, ha deciso di tornare in Arizona. In aggiunta la Pallacanestro Varese precisa che la decisione è stata presa «nonostante i medici gli avessero prospettato la possibilità di recupero grazie ad apposite terapie».
Non è un giallo, ma l'ennesimo episodio poco chiaro, da spiegare. E' successo che Simon, effettivamente infortunato al ginocchio e fermo ai box, avrebbe detto a Gregor Beugnot più o meno così: caro coach, il ginocchio mi fa male, resto qui se gioco solo le partite, senza fare allenamenti, perché a fine mese ho un provino importante e devo curarmi per essere in forma. Scontata la risposta del tecnico francese: gioca solo chi si allena, specialmente nei playoff scudetto, quindi tanti saluti Miles Simon, con il pieno appoggio di Dodo Rusconi e del resto della società. Da qui la separazione consensuale: nulla di strano, se non fosse l'ennesimo colpo di scena di questa pazzesca e incredibile stagione della Pallacanestro Varese.
Non resta che allargare le braccia, augurare a «bombardino» Simon una brillante carriera oltreoceano (da queste parti difficilmente lo rivedremo, ma se il camp con i professionisti andasse male...) e consolarsi con il ritorno all'attività agonistica di Gianmarco Pozzecco, in campo qualche minuto nell'amichevole di sabato scorso contro la Oregon Cantù, giocata davanti a un migliaio di tifosi già carichi per la doppia sfida con Trieste. Tanti applausi dai sostenitori biancorossi, che non hanno perso la grande stima per il capitano, tanti sorrisi e autografi alla fine, uniti al desiderio di rivedere presto in campo il Poz.
Lui, la Mosca Atomica, che fa dell'ottimismo una ragione di vita, dice di essere pronto per giocare, anche con una speciale protezione alla mano destra, preparata dal massofisioterapista Sandro Galleani. La realtà è un po' diversa, se la guardiamo dalla parte dei medici, sempre prudenti trattandosi di infortuni che possono essere recidivi. Se Pozzecco - un agonista che difficilmente si risparmia in campo - prende un'altra botta forte sulla mano il rischio di una nuova frattura è alto, ma c'è anche da aggiungere che l'okay per gli allenamenti è una sorta di via libera anticipato per le partite. Domani a Trieste sapremo se Beugnot lo inserirà nei dieci a referto e se potrà dare una mano alla sua Varese per passare ai quarti di finale dei playoff.
Roberto Pacchetti
Non è un giallo, ma l'ennesimo episodio poco chiaro, da spiegare. E' successo che Simon, effettivamente infortunato al ginocchio e fermo ai box, avrebbe detto a Gregor Beugnot più o meno così: caro coach, il ginocchio mi fa male, resto qui se gioco solo le partite, senza fare allenamenti, perché a fine mese ho un provino importante e devo curarmi per essere in forma. Scontata la risposta del tecnico francese: gioca solo chi si allena, specialmente nei playoff scudetto, quindi tanti saluti Miles Simon, con il pieno appoggio di Dodo Rusconi e del resto della società. Da qui la separazione consensuale: nulla di strano, se non fosse l'ennesimo colpo di scena di questa pazzesca e incredibile stagione della Pallacanestro Varese.
Non resta che allargare le braccia, augurare a «bombardino» Simon una brillante carriera oltreoceano (da queste parti difficilmente lo rivedremo, ma se il camp con i professionisti andasse male...) e consolarsi con il ritorno all'attività agonistica di Gianmarco Pozzecco, in campo qualche minuto nell'amichevole di sabato scorso contro la Oregon Cantù, giocata davanti a un migliaio di tifosi già carichi per la doppia sfida con Trieste. Tanti applausi dai sostenitori biancorossi, che non hanno perso la grande stima per il capitano, tanti sorrisi e autografi alla fine, uniti al desiderio di rivedere presto in campo il Poz.
Lui, la Mosca Atomica, che fa dell'ottimismo una ragione di vita, dice di essere pronto per giocare, anche con una speciale protezione alla mano destra, preparata dal massofisioterapista Sandro Galleani. La realtà è un po' diversa, se la guardiamo dalla parte dei medici, sempre prudenti trattandosi di infortuni che possono essere recidivi. Se Pozzecco - un agonista che difficilmente si risparmia in campo - prende un'altra botta forte sulla mano il rischio di una nuova frattura è alto, ma c'è anche da aggiungere che l'okay per gli allenamenti è una sorta di via libera anticipato per le partite. Domani a Trieste sapremo se Beugnot lo inserirà nei dieci a referto e se potrà dare una mano alla sua Varese per passare ai quarti di finale dei playoff.
Roberto Pacchetti