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Mps, la Saporta brilla

E' l'unico trofeo portato in Italia

SIENA — «I campioni siamo noi», cantavano in coro le centinaia e centinaia di tifosi biancoverdi la sera del 30 aprile quando dettero vita all'invasione del parquet di Lione, inneggiando alla vittoria storica della Mens Sana contro il Pamesa Valencia nella finale della Coppa Saporta.
La prima finale in una manifestazione europea della squadra biancoverde ha coinciso anche con la prima, grande, affermazione della società di viale Sclavo nella pallacanestro, che assume adesso un valore ancora più grande.
Questo alla luce dell'epilogo, in parte inatteso, della Final Four dell'Eurolega di domenica sera, quando sul parquet amico di Bologna la superfavorita Kinder di Ginobili, Rigaudeau, Smodis, Jaric e Griffith ha passato il testimone ai greci del Panathinaikos di Atene, il cui coach Obradovic ha messo in bacheca la sua quinta Coppa, consegnatagli da Bodiroga, Kutluay (altro turco vincente...) e soci.
Kinder Bologna, dunque, che abdica, e contemporaneamente la stella della Mens Sana che brilla ancora di più: questo perchè la Coppa Saporta resta a questo punto l'unico trofeo maschile conquistato dal basket italiano (le ragazze di Schio hanno vinto la Coppa Ronchetti), non 'offuscato' dal successo che era dato quasi per scontato della Kinder nell'Eurolega.
Se poi si allarga ulteriormente il giro d'orizzonte, considerando anche le discipline più diffuse in Italia, ovvero il calcio e la pallavolo, la Coppa Saporta vinta dalla Montepaschi Siena fa il pari solamente con la Coppa dei Campioni vinta nel volley maschile da Macerata, essendo in anno sabbatico e di totale astinenza il calcio italiano nelle coppe europee.
Davvero niente male, dunque, la performance della Mens Sana.
«Effettivamente — dice l'allenatore mensanino Ergin Ataman — l'unico trofeo al basket italiano maschile lo abbiamo portato noi, ed è motivo di grande orgoglio e soddisfazione, ma secondo me resta comunque importante che due squadre, Benetton e Kinder, siano arrivate a rappresentare il basket italiano alla Final Four di Eurolega».
Obradovic ora ha vinto cinque Coppe: ma per te è sempre Messina il miglior coach europeo?
«Forse l'amicizia con Ettore Messina mi ha sempre indotto a ritenerlo il migliore, ed è comunque difficile fare una valutazione. L'anno scorso il Panathinaikos Atene aveva perso la finale di Suproleague col Maccabi Tel Aviv, e quindi Obradovic nell'occasioone non fu il migliore. La mia idea è che entrambi sono di altissimo livello, che la tattica ha sicuramente un grande peso, che nella finale di domenica sera Obradovic forse è stato più bravo, ma poi in campo sono i giocatori a spostare gli equilibri, con le percentuali dei loro tiri, e se Griffith e Becirovic non avessero sbagliato quei liberi...».
Patrizio Forci
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