PESARO – Adesso che l’alone di imbattibilità che circondava la Kinder è stato clamorosamente infranto nella finalissima di Eurolega, tutte le altre “grandi" o presunte tali del campionato nazionale vorrebbero fare come i nemici di Napoleone dopo la ritirata di Russia: attaccare subito, approfittare immediatamente dell’occasione, per verificare se la falla che si è aperta nella corazzata con la V nera sia qualcosa di momentaneo oppure di grave e irreparabile. Potrebbe essere la Scavolini ad avere questo onore, a lanciare alla Virtus il primo guanto di sfida dopo il naufragio europeo. A patto, naturalmente, che la squadra pesarese superi Fabriano negli ottavi dei play off, che prendono il via dopodomani. E una “conditio sine qua non" per eliminare i “cugini" marchigiani è disinnescare la loro mina più esplosiva, quel Rodney Monroe che a Fabriano, negli ultimi tre anni, ha superato in popolarità l’omonima... Marilyn, diventando nella città della carta più “mito", più “superstar", più “primadonna" della leggendaria diva americana. La notizia dell’ingresso della Banca Marche nei play off ha coinciso con il trentaquattresimo compleanno di Rodney, rappresentando per la guardia statunitense il regalo più gradito. La difesa biancorossa ha... 757 ragioni per fermarlo, tante quanti sono i punti segnati dal cecchino di Maryland – portato in Italia quattro anni fa da Forlì – nel corso della stagione regolare. Nessuno, nel nostro campionato, ha fatto più canestri di lui.
Chi può marcarlo in casa Scavolini? Un confronto tattico “normale" potrebbe mettere tre biancorossi di fronte a Monroe: Larry Middleton, che gioca guardia ed è un buon difensore; Brad Traina, che è un buon difensore; Misha Beric, che... gioca guardia. Non che si voglia per forza alludere alle difficoltà difensive spesso incontrate dal serbo, ma è più facile pensare ad una staffetta tra il pari ruolo Middleton, abbastanza agile nonostante l’età (tre anni più dell’avversario), ed un Traina in crescendo, che si preannuncia come l’arma segreta della Scavolini in questa post-season (un po’ di ottimismo ci vuole!).
Ma chissà come la pensa Stefano Pillastrini: facile piuttosto che si ispiri al “manuale del buon allenatore", il quale rigorosamente sostiene che un Campione contro una Squadra non prevarrà mai, e che dunque l’importante sarà limitare l’intera Banca Marche e non il solo Monroe. Concetto che non fa una grinza, ma più empiricamente abbiamo la netta sensazione che lasciare “sfogare" il capocannoniere del campionato sia proprio il modo migliore per caricare a mille la squadra di Lasi, perché alla sua vena offensiva, oltre che a quella di Chandler Thompson (dal quale non potrà allontanarsi troppo Silvio Gigena), sono legate in buona parte le fortune di Fabriano in questi play off.
Chi può marcarlo in casa Scavolini? Un confronto tattico “normale" potrebbe mettere tre biancorossi di fronte a Monroe: Larry Middleton, che gioca guardia ed è un buon difensore; Brad Traina, che è un buon difensore; Misha Beric, che... gioca guardia. Non che si voglia per forza alludere alle difficoltà difensive spesso incontrate dal serbo, ma è più facile pensare ad una staffetta tra il pari ruolo Middleton, abbastanza agile nonostante l’età (tre anni più dell’avversario), ed un Traina in crescendo, che si preannuncia come l’arma segreta della Scavolini in questa post-season (un po’ di ottimismo ci vuole!).
Ma chissà come la pensa Stefano Pillastrini: facile piuttosto che si ispiri al “manuale del buon allenatore", il quale rigorosamente sostiene che un Campione contro una Squadra non prevarrà mai, e che dunque l’importante sarà limitare l’intera Banca Marche e non il solo Monroe. Concetto che non fa una grinza, ma più empiricamente abbiamo la netta sensazione che lasciare “sfogare" il capocannoniere del campionato sia proprio il modo migliore per caricare a mille la squadra di Lasi, perché alla sua vena offensiva, oltre che a quella di Chandler Thompson (dal quale non potrà allontanarsi troppo Silvio Gigena), sono legate in buona parte le fortune di Fabriano in questi play off.