SIENA - Un mese ancora, poi sapremo quale sarà la quarta squadra italiana in Eurolega. Questo il periodo di tempo che si è preso il patron di Cantù Francesco Corrado per far partire o meno in Brianza il progetto per partecipare alla massima competizione continentale.
Persa la battaglia nei quarti di Coppa Italia a Forlì, la Oregon Cantù ha vinto sul campo la sfida stagionale con la Mens Sana per guadagnarsi il titolo di quarta potenza del campionato. Un titolo platonico che quest’anno valeva soprattutto la possibilità di qualificarsi alla prossima Eurolega.
Un obiettivo stagionale per Siena, una graditissima sorpresa a Cantù, che però adesso non vuole fare il passo più lungo della gamba e si guarda intorno per potersi attrezzare. Mancano infatti alla Oregon alcuni requisiti fondamentali, a partire da un palasport con la capienza minima di 5000 spettatori, fino soprattutto al limite massimo di due extra-comunitari che possono scendere in campo in Eurolega.
Quest’anno a Cantù gli americani erano sei, e sono stati proprio loro, il loro spirito, la loro coesione e il gruppo che hanno creato con chi c’era già, la vera arma in più che ha reso la Oregon forse la più bella sorpresa della stagione. Pronta a qualsiasi evenienza, come già successo due anni fa per la Suproleague, la Mens Sana aspetta gli sviluppi poco più in là, dietro l’angolo.
A Bologna per un’importante Assemblea di Lega, il presidente Corrado è restio solo per un attimo a parlare del futuro un po’ più a lungo termine della sua Cantù, poi mette sul tavolo tutte le carte che ha in mano. E dice chiaramente quali altre spera di trovare nel mazzo di qui ai primi di giugno. Se fino ad allora non saranno arrivate le carte giuste, Cantù passerà la mano (alla Mens Sana).
Presidente Corrado, al termine della stagione regolare Cantù ha conquistato il quarto posto, un piazzamento molto importante e inaspettato a inizio stagione...
“Di sicuro nessuno se l’immaginava. Abbiamo trovato ottimi ragazzi e bravissimi giocatori che hanno trovato senza problemi un equilibrio importante. Certo, abbiamo avuto una buona dose di fortuna. Non pensavamo di finire avanti a società come Siena, Pesaro e Roma che hanno un budget molto maggiore”.
Una grande annata che adesso deve essere confermata nei playoff. Adesso siete fermi per aspettare la vincente di Montepaschi-Snaidero. Cosa si aspetta da questa serie?
“Sulla carta sicuramente è favorita Siena. Poi la palla è rotonda e ci può stare tutto, ma Siena ha un potenziale notevolmente superiore”.
Starete fermi ben sedici giorni, con il rischio di perdere il ritmo partita. Nel frattempo come si allena la squadra?
“Siamo già tornati in campo. Sabato scorso abbiamo fatto un’amichevole con Varese, sabato prossimo ne faremo un’altra. A questo punto comunque noi non abbiamo nulla da perdere. Abbiamo ottenuto un grande risultato e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. Il merito è di Arrigoni per il lavoro fatto in estate nel costruire la squadra e di coach Sacripanti per il lavoro durante la stagione con i giocatori in palestra. A questo punto ce la giochiamo”.
Stando alla classifica finale della regular season e al regolamento del campionato, Cantù ha conquistato un altro storico risultato: il diritto maturato sul campo a disputare la prossima Eurolega...
“Sì, giusto”.
Ci sono però alcuni ostacoli oggettivi. Innanzi tutto la capienza minima del palasport fissata a 5000 spettatori. Il Pianella è omologato per 4200. Sperate in una deroga?
“Questo è un problema che non ci poniamo. Possiamo andare a giocare a Monza dove hanno costruito un palasport nuovo da 6000 posti”.
Poi il numero di extracomunitari che si possono impiegare: non più di due in Eurolega. In una intervista la settimana scorsa ha dichiarato: “La maggior parte dei giocatori è già confermata anche per la prossima stagione”. C’è pero un problema: sono quasi tutti americani. Come vi muoverete?
“Quest’anno si è creato un bel gruppo che se ci sarà la possibilità noi non vogliamo assolutamente distruggere. Noi abbiamo sei americani. Piano piano stiamo cercando di riconfermarli anche per la prossima stagione. A seconda delle risorse che abbiamo, vedremo se faremo altri innesti”.
Si è parlato dell’ipotesi di fare due squadre, una per il campionato e una per l’Europa...
“Vedremo se è possibile, ci stiamo lavorando. Con le risorse giuste l’idea è di prendere tre-quattro italiani o comunitari per potersi giocare nel nostro piccolo l’Eurolega”.
Per farlo e per costruire una squadra competitiva, c’è bisogno di un budget importante. L’Eurolega significa alcuni introiti in più, ma da soli non bastano per portare i soldi che servono...
“Infatti è questa l’incognita principale. Stiamo provando a coinvolgere il comune, la provincia, sponsor e imprenditori locali. Una stagione nostra costa 6 miliardi. Praticamente con i soldi che Siena ha dal suo sponsor principale noi ci facciamo una stagione, con le trasferte e tutto il resto. Invece per fare un’Eurolega ci vorrebbero circa dieci miliardi”.
Le perplessità sono tante e importanti. In conclusione, dando per certo che vinca lo scudetto una squadra fuori dalle prime quattro, Cantù parteciperà alla prossima Eurolega, per la quale si è guadagnata sul campo il diritto a partecipare?
“Adesso non posso dire nulla di definitivo, ne sapremo di più tra un mese. Ad oggi le probabilità sono che al 60 per cento faremo l’Eurolega e al 40 per cento non la faremo”.
Cosa vi farà decidere per un’ipotesi o per l’altra?
“Il budget che avremo a disposizione. Ma a Cantù non è facile trovare gente che ha voglia di investire. Siamo stati fortunati l’anno scorso a trovare come sponsor la Oregon, che ha un proprietario molto appassionato che ci ha dato una grande mano per quest’anno. Dobbiamo riparlare anche con loro”.
Quando prenderete la decisione definitiva?
“Se ne riparla i primi di giugno. In questo mese cercheremo di raccogliere disponibilità e adesioni. Poi tireremo le somme e decideremo”.
Giuseppe Nigro
Persa la battaglia nei quarti di Coppa Italia a Forlì, la Oregon Cantù ha vinto sul campo la sfida stagionale con la Mens Sana per guadagnarsi il titolo di quarta potenza del campionato. Un titolo platonico che quest’anno valeva soprattutto la possibilità di qualificarsi alla prossima Eurolega.
Un obiettivo stagionale per Siena, una graditissima sorpresa a Cantù, che però adesso non vuole fare il passo più lungo della gamba e si guarda intorno per potersi attrezzare. Mancano infatti alla Oregon alcuni requisiti fondamentali, a partire da un palasport con la capienza minima di 5000 spettatori, fino soprattutto al limite massimo di due extra-comunitari che possono scendere in campo in Eurolega.
Quest’anno a Cantù gli americani erano sei, e sono stati proprio loro, il loro spirito, la loro coesione e il gruppo che hanno creato con chi c’era già, la vera arma in più che ha reso la Oregon forse la più bella sorpresa della stagione. Pronta a qualsiasi evenienza, come già successo due anni fa per la Suproleague, la Mens Sana aspetta gli sviluppi poco più in là, dietro l’angolo.
A Bologna per un’importante Assemblea di Lega, il presidente Corrado è restio solo per un attimo a parlare del futuro un po’ più a lungo termine della sua Cantù, poi mette sul tavolo tutte le carte che ha in mano. E dice chiaramente quali altre spera di trovare nel mazzo di qui ai primi di giugno. Se fino ad allora non saranno arrivate le carte giuste, Cantù passerà la mano (alla Mens Sana).
Presidente Corrado, al termine della stagione regolare Cantù ha conquistato il quarto posto, un piazzamento molto importante e inaspettato a inizio stagione...
“Di sicuro nessuno se l’immaginava. Abbiamo trovato ottimi ragazzi e bravissimi giocatori che hanno trovato senza problemi un equilibrio importante. Certo, abbiamo avuto una buona dose di fortuna. Non pensavamo di finire avanti a società come Siena, Pesaro e Roma che hanno un budget molto maggiore”.
Una grande annata che adesso deve essere confermata nei playoff. Adesso siete fermi per aspettare la vincente di Montepaschi-Snaidero. Cosa si aspetta da questa serie?
“Sulla carta sicuramente è favorita Siena. Poi la palla è rotonda e ci può stare tutto, ma Siena ha un potenziale notevolmente superiore”.
Starete fermi ben sedici giorni, con il rischio di perdere il ritmo partita. Nel frattempo come si allena la squadra?
“Siamo già tornati in campo. Sabato scorso abbiamo fatto un’amichevole con Varese, sabato prossimo ne faremo un’altra. A questo punto comunque noi non abbiamo nulla da perdere. Abbiamo ottenuto un grande risultato e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. Il merito è di Arrigoni per il lavoro fatto in estate nel costruire la squadra e di coach Sacripanti per il lavoro durante la stagione con i giocatori in palestra. A questo punto ce la giochiamo”.
Stando alla classifica finale della regular season e al regolamento del campionato, Cantù ha conquistato un altro storico risultato: il diritto maturato sul campo a disputare la prossima Eurolega...
“Sì, giusto”.
Ci sono però alcuni ostacoli oggettivi. Innanzi tutto la capienza minima del palasport fissata a 5000 spettatori. Il Pianella è omologato per 4200. Sperate in una deroga?
“Questo è un problema che non ci poniamo. Possiamo andare a giocare a Monza dove hanno costruito un palasport nuovo da 6000 posti”.
Poi il numero di extracomunitari che si possono impiegare: non più di due in Eurolega. In una intervista la settimana scorsa ha dichiarato: “La maggior parte dei giocatori è già confermata anche per la prossima stagione”. C’è pero un problema: sono quasi tutti americani. Come vi muoverete?
“Quest’anno si è creato un bel gruppo che se ci sarà la possibilità noi non vogliamo assolutamente distruggere. Noi abbiamo sei americani. Piano piano stiamo cercando di riconfermarli anche per la prossima stagione. A seconda delle risorse che abbiamo, vedremo se faremo altri innesti”.
Si è parlato dell’ipotesi di fare due squadre, una per il campionato e una per l’Europa...
“Vedremo se è possibile, ci stiamo lavorando. Con le risorse giuste l’idea è di prendere tre-quattro italiani o comunitari per potersi giocare nel nostro piccolo l’Eurolega”.
Per farlo e per costruire una squadra competitiva, c’è bisogno di un budget importante. L’Eurolega significa alcuni introiti in più, ma da soli non bastano per portare i soldi che servono...
“Infatti è questa l’incognita principale. Stiamo provando a coinvolgere il comune, la provincia, sponsor e imprenditori locali. Una stagione nostra costa 6 miliardi. Praticamente con i soldi che Siena ha dal suo sponsor principale noi ci facciamo una stagione, con le trasferte e tutto il resto. Invece per fare un’Eurolega ci vorrebbero circa dieci miliardi”.
Le perplessità sono tante e importanti. In conclusione, dando per certo che vinca lo scudetto una squadra fuori dalle prime quattro, Cantù parteciperà alla prossima Eurolega, per la quale si è guadagnata sul campo il diritto a partecipare?
“Adesso non posso dire nulla di definitivo, ne sapremo di più tra un mese. Ad oggi le probabilità sono che al 60 per cento faremo l’Eurolega e al 40 per cento non la faremo”.
Cosa vi farà decidere per un’ipotesi o per l’altra?
“Il budget che avremo a disposizione. Ma a Cantù non è facile trovare gente che ha voglia di investire. Siamo stati fortunati l’anno scorso a trovare come sponsor la Oregon, che ha un proprietario molto appassionato che ci ha dato una grande mano per quest’anno. Dobbiamo riparlare anche con loro”.
Quando prenderete la decisione definitiva?
“Se ne riparla i primi di giugno. In questo mese cercheremo di raccogliere disponibilità e adesioni. Poi tireremo le somme e decideremo”.
Giuseppe Nigro
