Si preparino Middleton, Beric, Traina e compagnia cantante. Poco più di un mesetto addietro vissero una serata di forte emicrania per rincorrere vanamente lo scatenato omino in biancazzurro col numero 5 sulla schiena. La staffetta preparata per sfiancarlo proprio non funzionò, perchè Rodney Monroe da Baltimore entrò in una di quelle trance agonistiche che per arrestarlo sarebbe servito soltanto il bazooka.
«Beh, fu un'occasione particolare», sorride il fromboliere fabrianese, già in pieno clima derby in vista di «garauno» di domani sera (ore 20,30) al Bpa Palas. «Ci sono giornate un po' speciali in cui la palla va sempre dentro, o quasi. Comunque quei 38 punti non sono il mio 'high'. Una volta a Fabriano e un'altra a Forlì arrivai a 40...».
Già, ma nessuno pensava che avresti chiuso il tuo primo campionato di A1 italiana con la conquista della corona dei cannonieri.
«Sinceramente non me l'aspettavo nemmeno io, ma ero comunque certo di poter 'reggere' l'impatto con la nuova categoria. Il mio mestiere è fare canestro. Ci sono riuscito in tutti i campionati disputati in Italia e non, per cui l'A1 non mi faceva paura...».
E la Scavolini quanto ti fa paura?
«Loro sono favoriti, ma avranno tanta pressione addosso. Noi, ora che siamo ai play-off, non intendiamo certo farci da parte tanto facilmente. Non ci saranno viaggi e spostamenti prolungati e, anche in trasferta, avremo tanti sostenitori al nostro seguito. Sì. Possiamo e vogliamo giocarci le nostre chances».
Tanto... ci pensa Monroe. Il professionista perfetto che quando va negli Stati Uniti addirittura torna un giorno prima del previsto.
«Non ci vedo niente di strano. Avevo degli impegni, sono riuscito a completarli prima del tempo e mi è parso logico prendere il primo aereo per l'Italia. Ho tutta l'estate davanti per stare a casa, ma adesso ci sono i play-off e a quelli intendo pensare».
Ma nella pallacanestro che corre quasi alla velocità frenetica del calcio è già tempo di guardare oltre. Inutile nasconderlo, tutta la città teme che un campione come te possa volare verso mete e formazioni più ambiziose...
«Per il momento sono concentrato solo sul basket giocato. Di futuro ne riparleremo più avanti».
Sì, ma esiste la possibilità di restare in biancoblù? «Quella di Fabriano sarà la prima offerta che valuterò. Qui sto bene, la città mi piace e i tifosi sono fantastici. E' chiaro, poi, che tutto dipenderà dalla qualità delle proposte economiche di questa e delle altre società».
Alessandro Di Marco
«Beh, fu un'occasione particolare», sorride il fromboliere fabrianese, già in pieno clima derby in vista di «garauno» di domani sera (ore 20,30) al Bpa Palas. «Ci sono giornate un po' speciali in cui la palla va sempre dentro, o quasi. Comunque quei 38 punti non sono il mio 'high'. Una volta a Fabriano e un'altra a Forlì arrivai a 40...».
Già, ma nessuno pensava che avresti chiuso il tuo primo campionato di A1 italiana con la conquista della corona dei cannonieri.
«Sinceramente non me l'aspettavo nemmeno io, ma ero comunque certo di poter 'reggere' l'impatto con la nuova categoria. Il mio mestiere è fare canestro. Ci sono riuscito in tutti i campionati disputati in Italia e non, per cui l'A1 non mi faceva paura...».
E la Scavolini quanto ti fa paura?
«Loro sono favoriti, ma avranno tanta pressione addosso. Noi, ora che siamo ai play-off, non intendiamo certo farci da parte tanto facilmente. Non ci saranno viaggi e spostamenti prolungati e, anche in trasferta, avremo tanti sostenitori al nostro seguito. Sì. Possiamo e vogliamo giocarci le nostre chances».
Tanto... ci pensa Monroe. Il professionista perfetto che quando va negli Stati Uniti addirittura torna un giorno prima del previsto.
«Non ci vedo niente di strano. Avevo degli impegni, sono riuscito a completarli prima del tempo e mi è parso logico prendere il primo aereo per l'Italia. Ho tutta l'estate davanti per stare a casa, ma adesso ci sono i play-off e a quelli intendo pensare».
Ma nella pallacanestro che corre quasi alla velocità frenetica del calcio è già tempo di guardare oltre. Inutile nasconderlo, tutta la città teme che un campione come te possa volare verso mete e formazioni più ambiziose...
«Per il momento sono concentrato solo sul basket giocato. Di futuro ne riparleremo più avanti».
Sì, ma esiste la possibilità di restare in biancoblù? «Quella di Fabriano sarà la prima offerta che valuterò. Qui sto bene, la città mi piace e i tifosi sono fantastici. E' chiaro, poi, che tutto dipenderà dalla qualità delle proposte economiche di questa e delle altre società».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino