Finalmente la prima vittoria esterna per l'Euro Roseto e, soprattutto quattro punti in otto giorni di fuoco: due vittorie importanti contro Fabriano e ad Imola, a fronte delle due sconfitte, in casa contro Cantù, terza in classifica, e ad Udine. Questa settimana, cruciale per il prosieguo del campionato, si è rivelata, seppur condita da mille polemiche, redditizia per l'Euro. La posizione, 12° posto, i risultati altrui e la classifica allungata rendono un po' più tranquilli gli animi. Il pericolo, costituito da una serie di partite ravvicinate, per una squadra non più giovane e con molti acciacchi, è stato superato ed ora il cammino diventa meno irto, a patto di conservare umiltà e volontà. La squadra dimostra sul campo che continua a lavorare, anche se i frutti non sempre si vedono. I tifosi dovrebbero forse fare un esame di coscienza ed evitare sceneggiate come quelle dell'ultimo quarto contro Cantù, perché proprio questa partita, condotta per tre quarti, ha dimostrato che gli Squali sono in grado di battere anche la terza in classifica.
Non ci sono riusciti, non mi pare per svogliataggine, egoismo o scarso attaccamento ai colori sociali, ma perché alla fine hanno ceduto di schianto dal punto di vista fisico(erano tornati da Udine il giorno prima) e perché non sono riusciti ad attaccare una zona match up, già indigesta in parecchie altre occasioni. Del resto questa incostanza nell'arco di una stessa partita, evidenziatasi più volte, è la caratteristica negativa di una squadra che altrimenti sarebbe da primi posti. Gli Squali continuano ad alternare momenti di difesa efficace, in cui addirittura rubano palloni a metà campo e si scatenano in contropiedi devastanti, a momenti di apparente abulia in cui non riesce neanche il primo step di una semplice rotazione su un aiuto, soprattutto quando l'attacco si conclude con azioni avventate, che sbilanciano qualsiasi copertura difensiva. L'Euro è squadra di talento, ricca di attaccanti che però fino a dicembre in pratica non conoscevano la difesa, avendo per giunta scarsa tenuta fisica. Il cambio in panchina con Impaloni, anche grazie a rotazioni di giocatori più frequenti, ha portato una maggiore applicazione difensiva, anche se spesso durante la settimana la spina dorsale degli Squali, l'asse pivot, play e realizzatore, Lockart, Gilmore e Boni, non riesce ad allenarsi al completo, a causa di fastidiosi malesseri dovuti all'età. Questo lavoro a ranghi ridotti si ripercuote poi in partita, dove viene meno, nel momento di maggior fatica, l'abitudine automatica a rotazioni semplici. Ora il calendario presenta la trasferta a Siena, proibitiva sulla carta, contro il Montepaschi battuto a Roseto, ma sicuramente in crescita, e poi la partita in casa con Biella, la vigilia di Pasqua. Per mantenere la zona playoff è dunque indispensabile non distrarsi, ridurre al minimo gli alti e bassi e trovare quindi una continuità di rendimento che consenta di portare a casa due punti. Meno partite restano da giocare, più gli scontri diverranno duri ed è positivo che l'Euro abbia assaggiato proprio adesso il dolce sapore della vittoria esterna, anche se contro l'ultima della classe.
Non ci sono riusciti, non mi pare per svogliataggine, egoismo o scarso attaccamento ai colori sociali, ma perché alla fine hanno ceduto di schianto dal punto di vista fisico(erano tornati da Udine il giorno prima) e perché non sono riusciti ad attaccare una zona match up, già indigesta in parecchie altre occasioni. Del resto questa incostanza nell'arco di una stessa partita, evidenziatasi più volte, è la caratteristica negativa di una squadra che altrimenti sarebbe da primi posti. Gli Squali continuano ad alternare momenti di difesa efficace, in cui addirittura rubano palloni a metà campo e si scatenano in contropiedi devastanti, a momenti di apparente abulia in cui non riesce neanche il primo step di una semplice rotazione su un aiuto, soprattutto quando l'attacco si conclude con azioni avventate, che sbilanciano qualsiasi copertura difensiva. L'Euro è squadra di talento, ricca di attaccanti che però fino a dicembre in pratica non conoscevano la difesa, avendo per giunta scarsa tenuta fisica. Il cambio in panchina con Impaloni, anche grazie a rotazioni di giocatori più frequenti, ha portato una maggiore applicazione difensiva, anche se spesso durante la settimana la spina dorsale degli Squali, l'asse pivot, play e realizzatore, Lockart, Gilmore e Boni, non riesce ad allenarsi al completo, a causa di fastidiosi malesseri dovuti all'età. Questo lavoro a ranghi ridotti si ripercuote poi in partita, dove viene meno, nel momento di maggior fatica, l'abitudine automatica a rotazioni semplici. Ora il calendario presenta la trasferta a Siena, proibitiva sulla carta, contro il Montepaschi battuto a Roseto, ma sicuramente in crescita, e poi la partita in casa con Biella, la vigilia di Pasqua. Per mantenere la zona playoff è dunque indispensabile non distrarsi, ridurre al minimo gli alti e bassi e trovare quindi una continuità di rendimento che consenta di portare a casa due punti. Meno partite restano da giocare, più gli scontri diverranno duri ed è positivo che l'Euro abbia assaggiato proprio adesso il dolce sapore della vittoria esterna, anche se contro l'ultima della classe.
