Mentre le dodici formazioni che hanno conquistato i play-off stanno ultimando la preparazione per la coda del campionato, ad Avellino si lavora per giocare una partita ben più importante, quella della ”sopravvivenza” della Scandone. Una partita che si sta giocando su più tavoli, su quello delle istituzioni e su quello dell'imprenditoria. Nel primo caso l'attenzione maggiore è concentrata tutta sulle decisioni della giunta regionale, chiamata ad approvare ed a finanziare un progetto di diffusione del basket fra i giovani. Un finanziamento che darebbe ossigeno alle casse asfittiche della Scandone, ed una ”spinta” forse decisiva alla famiglia De Vizia per continuare a sostenere ”l'avventura basket” ad Avellino. Il sindaco Di Nunno è fra i più attivi a sollecitare quasi quotidianamente il sostegno da parte della Giunta regionale alla Scandone, che rappresenta l'unica realtà della Campania nella massima serie in uno degli sport più diffusi, soprattutto fra i giovani. «Aspettiamo un incontro diretto con Bassolino - dice l'assessore Gengaro, attivissimo nel cercare di risolvere la crisi economica del sodalizio biancoverde -. Lo abbiamo richiesto attraverso l'assessore al Bilancio Anzalone, che si è fatto carico di promuovere questo incontro affinché si possano accelerare i tempi dell'erogazione del finanziamento». L'appuntamento, ”vitale” per la sopravvivenza della Scandone, potrebbe esserci già nel corso di questa settimana. «Noi lo speriamo - afferma Gengaro - ed aspettiamo con ansia la convocazione da parte di Anzalone, per poter definire direttamente con il Governatore, il sindaco ed i dirigenti della società, i tempi e le modalità di erogazione del finanziamento». Sul ”tavolo” dell'imprenditoria dobbiamo invece registrare una battuta d'arresto, che si spera momentanea, nella trattativa con gli industriali della concia, impegnati in una fiera al nord. Ma già nelle prossime ore potrebbe esserci il nuovo incontro con la dirigenza della Scandone, per approfondire i temi della questione. Tavolo ancora aperto, dunque, con gli imprenditori solofrani, mentre dobbiamo invece registrare, ancora una volta, la totale assenza della maggior parte della classe imprenditoriale locale, attenta solo a coltivare il proprio orticello, magari sperando in qualche altro contributo pubblico per migliorare le proprie strutture ed incrementare i guadagni personali. Senza tener conto del grande lavoro che hanno svolto e stanno svolgendo dirigenti e tifosi, che stanno cercando in tutti i modi di sensibilizzare la pubblica opinione, nel tentativo di conservare la serie A.
Franco Marra
Franco Marra