PESARO — Questa sporca dozzina di giorni senza basket è ormai alle spalle: stasera (ore 20.30, Bpa Palas, fischiano Ursi e D'Este, radiocronaca su Città, Odeon ed Esmeralda) scatta la fase più eccitante della stagione cestistica, quei playoff che sanno regalare sogni e speranze, che possono accendere entusiasmi e poi magari spegnerli con cocenti delusioni. Ma stiamo parlando sempre e comunque di emozioni forti che, dopo un anno un po' grigio, rappresentano il massimo. Come inquadrano questo primo turno gli ex giocatori di Vuelle e Fabriano? E' davvero tutto così semplice per la Scavolini, data per favorita, o c'è qualche spiraglio per i cugini?
Andrea Gracis. «Una sfida insidiosa, come sempre lo è il primo turno di playoff dopo un lungo riposo. Oltretutto si gioca al meglio delle tre partite e non si può sbagliare il primo colpo, anzi è proprio stasera che Pesaro dovrà dimostrare la giusta mentalità. Mi auguro che in questi playoff la Scavolini possa contare sui ragazzi che hanno avuto più problemi, Beric e Maggioli: se ritroveranno fiducia in se stessi, potrebbero essere delle armi in più importantissime».
Peppe Ponzoni. «Non ci dovrebbero essere grossi problemi, il tasso tecnico di Pesaro è superiore e solo un errato approccio mentale alla sfida potrebbe mettere in difficoltà la Scavo. Credo che la pausa li abbia rimessi in sesto e se avranno ragionato bene, avranno anche compreso che possono ancora ribaltare questa stagione. Sarò esagerato: le potenzialità di questa squadra sono da finale scudetto, ma devono remare tutti dalla stessa parte».
Mark Crow. «E' un derby pericoloso per la Scavolini: fin da quando ci giocavo io, Fabriano si è sempre sentito il cugino povero e battere Pesaro rappresenta il massimo della vita. Quella volta, giusto vent'anni fa, venivamo dall'A2 e i playoff erano una specie di premio-promozione, oggi le cose sono cambiate, Fabriano ha disputato un buon campionato in A1 sfruttando regole che la Scavolini si è vista ritorcere contro partecipando all'Eurolega. Detto questo, però, non credo che tutti questi americani siano poi così competitivi per eliminare una formazione come Pesaro, preparata tecnicamente e mentalmente per questo momento dell'anno».
Alfredo Carboni. «La vera insidia per la Scavolini è la carica agonistica di Fabriano: ha già fatto un campionato degno, se elimina Pesaro diventa eccezionale. Mi sembra invece che la Scavolini, proprio di fronte agli impegni sulla carta più semplici, si sia inceppata, abbia fatto fatica. Sarebbe l'errore più grosso giocare con leggerezza aspettando la Kinder, le motivazioni vanno messe in campo subito. Inoltre, in una serie al meglio delle tre, la prima partita è sempre la più rognosa per la squadra favorita che gioca in casa. La discontinuità mostrata quest'anno dai biancorossi fa saltare qualsiasi pronostico scontato e mi chiedo: lo spogliatoio è compatto? Se lo è, allora queste sfide si vincono senza problemi».
Marcello Rivalta. «La superiorità della Scavolini è indubbia ma bisogna stare all'erta, verificare anche come è stata assorbita la batosta che Fabriano rifilò ai biancorossi la vigilia di Pasqua: se ha lasciato tracce, allora i cugini potrebbero approfittarne. L'importante è non sbagliare l'impatto con la gara, per non caricare gli avversari nel credere ad una sopresa. Spero molto in DeMarco per questi playoff, ma in realtà ha ragione Pillastrini quando dice che se non arrivano punti dalle guardie ogni partita va in salita, perché Booker è presto chiuso in gabbia. Gli umori del pubbico? Devo dire che in giro ci sono parecchi gufi, speriamo di zittirli e giocarci tutto con la Virtus: magari anche su di loro quel +33 potrebbe aver aperto qualche dubbio».
Elisabetta Ferri
Andrea Gracis. «Una sfida insidiosa, come sempre lo è il primo turno di playoff dopo un lungo riposo. Oltretutto si gioca al meglio delle tre partite e non si può sbagliare il primo colpo, anzi è proprio stasera che Pesaro dovrà dimostrare la giusta mentalità. Mi auguro che in questi playoff la Scavolini possa contare sui ragazzi che hanno avuto più problemi, Beric e Maggioli: se ritroveranno fiducia in se stessi, potrebbero essere delle armi in più importantissime».
Peppe Ponzoni. «Non ci dovrebbero essere grossi problemi, il tasso tecnico di Pesaro è superiore e solo un errato approccio mentale alla sfida potrebbe mettere in difficoltà la Scavo. Credo che la pausa li abbia rimessi in sesto e se avranno ragionato bene, avranno anche compreso che possono ancora ribaltare questa stagione. Sarò esagerato: le potenzialità di questa squadra sono da finale scudetto, ma devono remare tutti dalla stessa parte».
Mark Crow. «E' un derby pericoloso per la Scavolini: fin da quando ci giocavo io, Fabriano si è sempre sentito il cugino povero e battere Pesaro rappresenta il massimo della vita. Quella volta, giusto vent'anni fa, venivamo dall'A2 e i playoff erano una specie di premio-promozione, oggi le cose sono cambiate, Fabriano ha disputato un buon campionato in A1 sfruttando regole che la Scavolini si è vista ritorcere contro partecipando all'Eurolega. Detto questo, però, non credo che tutti questi americani siano poi così competitivi per eliminare una formazione come Pesaro, preparata tecnicamente e mentalmente per questo momento dell'anno».
Alfredo Carboni. «La vera insidia per la Scavolini è la carica agonistica di Fabriano: ha già fatto un campionato degno, se elimina Pesaro diventa eccezionale. Mi sembra invece che la Scavolini, proprio di fronte agli impegni sulla carta più semplici, si sia inceppata, abbia fatto fatica. Sarebbe l'errore più grosso giocare con leggerezza aspettando la Kinder, le motivazioni vanno messe in campo subito. Inoltre, in una serie al meglio delle tre, la prima partita è sempre la più rognosa per la squadra favorita che gioca in casa. La discontinuità mostrata quest'anno dai biancorossi fa saltare qualsiasi pronostico scontato e mi chiedo: lo spogliatoio è compatto? Se lo è, allora queste sfide si vincono senza problemi».
Marcello Rivalta. «La superiorità della Scavolini è indubbia ma bisogna stare all'erta, verificare anche come è stata assorbita la batosta che Fabriano rifilò ai biancorossi la vigilia di Pasqua: se ha lasciato tracce, allora i cugini potrebbero approfittarne. L'importante è non sbagliare l'impatto con la gara, per non caricare gli avversari nel credere ad una sopresa. Spero molto in DeMarco per questi playoff, ma in realtà ha ragione Pillastrini quando dice che se non arrivano punti dalle guardie ogni partita va in salita, perché Booker è presto chiuso in gabbia. Gli umori del pubbico? Devo dire che in giro ci sono parecchi gufi, speriamo di zittirli e giocarci tutto con la Virtus: magari anche su di loro quel +33 potrebbe aver aperto qualche dubbio».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino