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Trieste, Lazic si presenta

Il nuovo acquisto: "Farò il possibile per aiutare la Coop Nordest"

"Darò il possibile per aiutare Trieste a continuare la sua grande stagione. Prometto impegno e disponibilità totale. Conosco bene il campionato
italiano, i suoi giocatori e il tipo di basket che si pratica qui, quindi parto già da una buona base". Sono queste le prime parole triestine di Aleksandar Lazic, ingaggiato dalla Coop Nordest fino al termine della stagione e presentato ieri pomeriggio alla stampa dal presidente Cosolini, dal gm Ghiacci e da Cesare Pancotto. "Ancora una volta Ghiacci e Pancotto hanno dato una dimostrazione di professionalità e affiatamento", ha detto il presidente Cosolini, "trovando il giocatore giusto in tempi rapidissimi. A Lazic auguro di fare una buona esperienza e di contribuire a mantenere la nostra squadra agli ottimi livelli che abbiamo finora raggiunto in questa stagione".
Trieste, spiega Mario Ghiacci, è arrivata a Lazic per fare fronte agli infortuni che hanno colpito periodicamente i giocatori, accorciando la coperta a disposizione di Pancotto. "La nostra politica societaria rimane quella di non stravolgere gli assetti costruiti in estate. A questo punto della stagione però, così difficile e con la
pressione che aumenta, non potevamo permetterci di non porre un rimedio agli infortuni, per il rispetto della città e dei nostri tifosi, per permettere a Pancotto di
avere le necessarie rotazioni e per non costringere chi si è fatto male, come Pastore e ora Cavaliero, a forzare i tempi di recupero. L'ingaggio di Lazic è stato
possibile per l'ottimo rapporto qualità/prezzo. Seguivamo un altro paio di giocatori, ma quando ci è stato proposto Aleksandar non abbiamo avuto dubbi".
Lazic dovrebbe esordire con la casacca numero 20 di Trieste domenica prossima a Reggio Calabria: "Per quanto ci riguarda, abbiamo espletato tutte le pratiche di
nostra competenza per il tesseramento", spiega Ghiacci, "ora siamo in attesa del nullaosta della federazione greca".

Pancotto su Aleksandar Lazic
Cesare Pancotto è soddisfatto dell'arrivo di Aleksandar Lazic, giocatore duttile che permetterà al coach di avere più soluzioni a disposizione: "E' fondamentalmente un play, ma può giocare tranquillamente da guardia e in particolari situazioni anche da tre", spiega il coach. " Da lui mi aspetto entusiasmo e grande voglia di fare. Lo inseriremo a piccoli passi, perché abbiamo delle gerarchie e un sistema di squadra che non vogliamo alterare, e quindi non lo dobbiamo caricare di responsabilità eccessive. E' importante il fatto che Aleksandar abbia già giocato in Italia, conosce la lingua e quindi il suo inserimento sarà immediato. Ci permetterà subito di elevare la qualità degli allenamenti: per quanto riguarda le partite, ripeto, da lui mi aspetto generosità e capacità di adattarsi a
situazioni diverse".

In palestra si gioca in difesa
Ieri in via Locchi l'osservato speciale è stato naturalmente l'ultimo arrivato, Aleksandar Lazic, che ha cominciato prendendo familiarità con i giochi d'attacco della squadra. "E' in ottime condizioni fisiche", sottolinea l'assistente del coach Furio Steffè. La seduta di ieri è stata dedicata con particolare cura alla difesa, ripassando, azione per azione, quello che a Udine nel derby non ha funzionato alla perfezione: "Contro la Snaidero abbiamo avuto momenti esaltanti, come le cinque stoppate, ma dobbiamo migliorare sulla tecnica e sui movimenti di squadra", spiega Steffè. Per quanto riguarda la condizione dei giocatori a disposizione, il quadro generale è confortante, solo Nate Erdmann lamenta un fastidio al piede di lieve entità.

Una riflessione su Kinder-Coop Nordest
Presi tutti dal tourbillon del campionato, quello che è successo martedì 12 marzo a Casalecchio prima di Kinder-Coop Nordest è stato archiviato
abbastanza in fretta a Trieste. Tuttavia, alla luce dello psicodramma andato in scena a Bologna, e a come si è concluso, forse una breve riflessione si può fare.
L'occasione la offre "Superbasket", che nell'ultimo numero in edicola ritorna sulla serata di Casalecchio con una ricca fotocronaca. Scrive il settimanale di Montorro: "Ore 20.40. I tifosi sono ancora in campo, molti di quelli rimasti sugli spalti gridano ora 'fuori, fuori' perché vogliono la gara. Dalla curva della tifoseria organizzata, il coro è invece 'dentro, dentro'. Per regolamento Trieste avrebbe il diritto di abbandonare il campo e chiedere lo 0-20. Ma signorilmente non vaglierà mai la possibilità".
Insomma, Trieste ha fatto il convitato di pietra, quasi fosse un ospite imprevisto e nemmeno richiesto. La squadra ha assistito allibita ai tumulti bolognesi, si è
riscaldata facendo slalom tra i tifosi sul parquet, poi ha giocato, ha perso, se n'è tornata a casa, e allo staff biancorosso non è mai venuto in mente di presentare reclamo o puntare i piedi. Trieste insomma ha pensato oltre se stessa. Ci ha rimesso due punti, non certo la faccia. E' bello che qualcuno se ne sia finalmente accorto.
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