Torna a Siena, ingrata, in forze. Se ne fa forte, dopo averne passate tante in mezza stagione regolare sulla panchina di Udine: dalla riconversione tecnica all’emergenza infortuni. Coach Fabrizio Frates sale con la Snaidero sulla giostra play - off nella città del Palio. Non fa sconti alla Monte Paschi, pur sapendo che è caccia della terza finale.
Coach, tornare a Siena...
«Gara difficile. Ci abbiamo lavorato su 10 giorni, allenandoci al completo e recuperando Scott. Ci arriviamo con la giusta convinzione, contiamo di giocarcela sino in fondo. La squadra, per la prima volta nella stagione anche se alla fine, è in salute e tutta a disposizione».
Chi resta a casa?
«Vujacic, perché portiamo i dieci veterani. Anche se oggi (ieri nell’ultimo allenamento a Udine, ndr) Mills non si è allenato perché ha la tosse».
Alibegovic debutta contro Siena, Mian quasi e Scott in coppia con Stern: quali sono i vantaggi?
«È una buona notizia, un’iniezione d’entusiasmo e di energie fresche. La cosa migliore per noi però, ripeto, è avere lavorato 10 giorni tutti assieme, anche se purtroppo solo a fine anno».
Snaidero subito a due pivot?
«Vedremo. Con Topic in campo è difficile che Brent e Jeffrey possano giocare assieme. Può essere durante la partita quando Masiulis, meno perimetrale di Topic che è un buon tiratore da tre, giocherà al fianco di Chiacig».
Quanto è ostico l’orso Siena?
«La Mens Sana è una grande squadra, in salute. È di sicuro pronta per i play - off dal punto di vista psicologico. Ha il dichiarato obiettivo della finale scudetto. È arrivata quinta, ma ha lottato fino all’ultimo turno per il quarto posto. Ha preceduto la Scavolini e, se non ci fosse stata la sorpresa Cantù, poteva arrivare più in alto. Ha un roster che giustifica le ambizioni scudetto o, quanto meno, di fare la finale».
Quali le armi principali di Siena?
«Ha talento sul perimetro con due play - guardie, Stefanov e Naumoski, creativi e pericolosi. Ha forza in area con Chiacig. Ha giocatori versatili, che possono ricoprire più posizioni. È un complesso duttile e atletico, capace di cambiare assetto in corsa: dai tre piccoli addirittura ai quattro lunghi. Ha più armi tattiche, in difesa e in attacco».
La Mps fa prettatica su Gorenc.
«Mi pare strano che stia fuori nei play - off. Sarebbe un uomo in meno nella rotazione dei piccoli, ma in squadra ci sono alternative a iosa».
Come controbattere Siena?
«Facendo la nostra partita, con l’atteggiamento giusto. Sereni, perché non abbiamo pressioni, ma con la forza e la cattiveria necessarie per portare la sfida minimo a gara3. Per ridurre tutto a una gara secca, dobbiamo vincerne mimino una fuori. La prima o la terza non fa differenza. A questo punto il fattore campo non conta più, bensì motivazioni, freschezza e solidità di squadra».
Valerio Morelli
Coach, tornare a Siena...
«Gara difficile. Ci abbiamo lavorato su 10 giorni, allenandoci al completo e recuperando Scott. Ci arriviamo con la giusta convinzione, contiamo di giocarcela sino in fondo. La squadra, per la prima volta nella stagione anche se alla fine, è in salute e tutta a disposizione».
Chi resta a casa?
«Vujacic, perché portiamo i dieci veterani. Anche se oggi (ieri nell’ultimo allenamento a Udine, ndr) Mills non si è allenato perché ha la tosse».
Alibegovic debutta contro Siena, Mian quasi e Scott in coppia con Stern: quali sono i vantaggi?
«È una buona notizia, un’iniezione d’entusiasmo e di energie fresche. La cosa migliore per noi però, ripeto, è avere lavorato 10 giorni tutti assieme, anche se purtroppo solo a fine anno».
Snaidero subito a due pivot?
«Vedremo. Con Topic in campo è difficile che Brent e Jeffrey possano giocare assieme. Può essere durante la partita quando Masiulis, meno perimetrale di Topic che è un buon tiratore da tre, giocherà al fianco di Chiacig».
Quanto è ostico l’orso Siena?
«La Mens Sana è una grande squadra, in salute. È di sicuro pronta per i play - off dal punto di vista psicologico. Ha il dichiarato obiettivo della finale scudetto. È arrivata quinta, ma ha lottato fino all’ultimo turno per il quarto posto. Ha preceduto la Scavolini e, se non ci fosse stata la sorpresa Cantù, poteva arrivare più in alto. Ha un roster che giustifica le ambizioni scudetto o, quanto meno, di fare la finale».
Quali le armi principali di Siena?
«Ha talento sul perimetro con due play - guardie, Stefanov e Naumoski, creativi e pericolosi. Ha forza in area con Chiacig. Ha giocatori versatili, che possono ricoprire più posizioni. È un complesso duttile e atletico, capace di cambiare assetto in corsa: dai tre piccoli addirittura ai quattro lunghi. Ha più armi tattiche, in difesa e in attacco».
La Mps fa prettatica su Gorenc.
«Mi pare strano che stia fuori nei play - off. Sarebbe un uomo in meno nella rotazione dei piccoli, ma in squadra ci sono alternative a iosa».
Come controbattere Siena?
«Facendo la nostra partita, con l’atteggiamento giusto. Sereni, perché non abbiamo pressioni, ma con la forza e la cattiveria necessarie per portare la sfida minimo a gara3. Per ridurre tutto a una gara secca, dobbiamo vincerne mimino una fuori. La prima o la terza non fa differenza. A questo punto il fattore campo non conta più, bensì motivazioni, freschezza e solidità di squadra».
Valerio Morelli