SIENA — «Dan Peterson ha detto che vinceremo lo scudetto? Bene, allora potrebbe portarci direttamente il trofeo almeno io potrò tornare ad Istanbul in ferie fin da domani».
Scherza Ergin Ataman. Il suo stato d'animo risente ancora dell'indotto emotivo provocato dalla vittoria della Coppa Saporta. Ma da questa sera niente più risate: adesso si fa sul serio.
«Abbiamo concesso alla squadra qualche giorno di festa - spiega il coach turco - ma sabato siamo tornati a lavoro e in questi giorni ci siamo allenati molto bene. L'euforia per la vittoria, quindi, non mi preoccupa. La squadra è molto concentrata e sa bene che la gara con Udine non sarà una passeggiata».
Anche perchè con tutti i problemi che ha avuto durante la stagione, il fatto che abbia raggiunto i play off significa che la Snaidero non è proprio una squadra-materasso.
«Ovviamente. E non ci dimentichiamo che ha disputato la Coppa Saporta. Questo vuol dire avere un organico fatto di giocatori con grande esperienza e buone qualità. Udine ha trovato un buon play (Woolridge) ed ha recuperato Scott. Quindi è una squadra da non sottovalutare».
Potrebbe sembrare un paradosso. Ma il fatto di non essere riusciti a centrare la qualificazione all'Eurolega nella fase regolare, potrebbe dare un'ulteriore spinta emotiva alla squadra per i play off?
«Credo che lo scudetto rappresenti qualcosa di ben più grande rispetto alla qualificazione all'Eurolega. Noi cercheremo di arrivare fino in fondo per ottenere entrambi i traguardi. Se poi non dovessimo riuscirci... beh, vorrà dire che il prossimo anno vinceremo la nuova Coppa Fiba». E così la Mens Sana sarà l'ultima squadra nella storia ad essersi aggiudicata la Saporta e la prima a portare in bacheca la Coppa Fiba. Un bel quadretto, non c'è che dire. A proposito di Saporta. Dopo il grande tifo di Lione gli appelli al pubblico ormai potrebbero essere superflui. «I tifosi sono stati meravigliosi. Voglio dire soltanto una cosa. Così come noi non ci possiamo rilassare, vorrei che anche il pubblico facesse la stessa cosa. E questo vuol dire grande tifo anche contro Udine». I tifosi, stasera, ci saranno. E magari riusciranno a ripetere il canto della Verbena che, a Lione, fece emozionare anche il presidente della Kinder Madrigali.
Federico Cappelli
Scherza Ergin Ataman. Il suo stato d'animo risente ancora dell'indotto emotivo provocato dalla vittoria della Coppa Saporta. Ma da questa sera niente più risate: adesso si fa sul serio.
«Abbiamo concesso alla squadra qualche giorno di festa - spiega il coach turco - ma sabato siamo tornati a lavoro e in questi giorni ci siamo allenati molto bene. L'euforia per la vittoria, quindi, non mi preoccupa. La squadra è molto concentrata e sa bene che la gara con Udine non sarà una passeggiata».
Anche perchè con tutti i problemi che ha avuto durante la stagione, il fatto che abbia raggiunto i play off significa che la Snaidero non è proprio una squadra-materasso.
«Ovviamente. E non ci dimentichiamo che ha disputato la Coppa Saporta. Questo vuol dire avere un organico fatto di giocatori con grande esperienza e buone qualità. Udine ha trovato un buon play (Woolridge) ed ha recuperato Scott. Quindi è una squadra da non sottovalutare».
Potrebbe sembrare un paradosso. Ma il fatto di non essere riusciti a centrare la qualificazione all'Eurolega nella fase regolare, potrebbe dare un'ulteriore spinta emotiva alla squadra per i play off?
«Credo che lo scudetto rappresenti qualcosa di ben più grande rispetto alla qualificazione all'Eurolega. Noi cercheremo di arrivare fino in fondo per ottenere entrambi i traguardi. Se poi non dovessimo riuscirci... beh, vorrà dire che il prossimo anno vinceremo la nuova Coppa Fiba». E così la Mens Sana sarà l'ultima squadra nella storia ad essersi aggiudicata la Saporta e la prima a portare in bacheca la Coppa Fiba. Un bel quadretto, non c'è che dire. A proposito di Saporta. Dopo il grande tifo di Lione gli appelli al pubblico ormai potrebbero essere superflui. «I tifosi sono stati meravigliosi. Voglio dire soltanto una cosa. Così come noi non ci possiamo rilassare, vorrei che anche il pubblico facesse la stessa cosa. E questo vuol dire grande tifo anche contro Udine». I tifosi, stasera, ci saranno. E magari riusciranno a ripetere il canto della Verbena che, a Lione, fece emozionare anche il presidente della Kinder Madrigali.
Federico Cappelli