SIENA – La Saporta è il passato, il presente si chiama scudetto. Scattano questa sera i play-off per il tricolore 2002, il Montepaschi è chiamato ad onorarli nel migliore dei modi mettendosi dietro le spalle per almeno 40/45 giorni (mai limiti alla provvidenza…) l’affermazione europea di Lione.
I festeggiamenti per la conquista del primo trofeo nella storia biancoverde tornano quindi di pertinenza dei soli tifosi perché Ergin Ataman ed i suoi giocatori hanno la mente occupata da un’altra questione. Vanno alla ricerca di una chiave di volta, quella che conceda loro di eliminare dagli ottavi di finale la Snaidero Udine ed andare poi a giocarsi nei quarti l’ennesima rivincita stagionale contro Cantù.
E’ il primo atto di una serie più difficile di quanto non dicano le 7 posizioni ed i 22 punti di differenza a favore di Siena nella regular season. Si riparte da 0-0 e con addosso la scomoda pressione di chi è favorito dal pronostico.
Si riparte anche dovendo far fronte all’insidia di un Boris Gorenc che anche ieri non si è allenato e che sarà nei 10 a referto non al meglio della condizione (ko per un’infiammazione al tendine d’Achille della gamba sinistra) e di un’avversaria che appare molto più completa (rientra il centro Scott, anche Alibegovic e Li Vecchi sono annunciati in forma) e pericolosa (attenzione alla crescita del duo Usa formato da Mills e Stern) di quanto non lo fosse poco più di un mese fa, al momento del più recente incrocio.
La Snaidero è reduce da un 5 su 9 nell’ultimo scorcio di stagione regolare che deve far riflettere sulla condizione degli arancione di Fabrizio Frates. In questo periodo ha viaggiato a 78.9ppg (cinque giocatori stabilmente in doppia cifra, Woolridge 17.6, Stern 14.9 + 9.1rpg) e soprattutto ha trovato migliori equilibri in difesa, vera nota dolente nella prima fase di campionato. Unite il reintegro di Brent Scott (13 + 7.7 nelle 23 gare disputate prima dell’infortunio alla mano), mescolate con la voglia degli udinesi di fare un clamoroso sgambetto ad una delle protagoniste della Foxy Cup ed avrete sotto mano una bomba ad orologeria da dover disinnescare. Soprattutto in gara-1, la partita da sempre più “facile” per chi gioca in trasferta e non ha nulla da perdere.
Lo scudetto fa l’appello e chiama in causa il Montepaschi. L’augurio è che a rispondere sia la squadra vista 10 giorni fa a Lione, magari non eccelsa tecnicamente ma mentalmente devastante. La mentalità, storia vecchia ma sempre attuale, nei play-off è determinante.
Matteo Tasso
I festeggiamenti per la conquista del primo trofeo nella storia biancoverde tornano quindi di pertinenza dei soli tifosi perché Ergin Ataman ed i suoi giocatori hanno la mente occupata da un’altra questione. Vanno alla ricerca di una chiave di volta, quella che conceda loro di eliminare dagli ottavi di finale la Snaidero Udine ed andare poi a giocarsi nei quarti l’ennesima rivincita stagionale contro Cantù.
E’ il primo atto di una serie più difficile di quanto non dicano le 7 posizioni ed i 22 punti di differenza a favore di Siena nella regular season. Si riparte da 0-0 e con addosso la scomoda pressione di chi è favorito dal pronostico.
Si riparte anche dovendo far fronte all’insidia di un Boris Gorenc che anche ieri non si è allenato e che sarà nei 10 a referto non al meglio della condizione (ko per un’infiammazione al tendine d’Achille della gamba sinistra) e di un’avversaria che appare molto più completa (rientra il centro Scott, anche Alibegovic e Li Vecchi sono annunciati in forma) e pericolosa (attenzione alla crescita del duo Usa formato da Mills e Stern) di quanto non lo fosse poco più di un mese fa, al momento del più recente incrocio.
La Snaidero è reduce da un 5 su 9 nell’ultimo scorcio di stagione regolare che deve far riflettere sulla condizione degli arancione di Fabrizio Frates. In questo periodo ha viaggiato a 78.9ppg (cinque giocatori stabilmente in doppia cifra, Woolridge 17.6, Stern 14.9 + 9.1rpg) e soprattutto ha trovato migliori equilibri in difesa, vera nota dolente nella prima fase di campionato. Unite il reintegro di Brent Scott (13 + 7.7 nelle 23 gare disputate prima dell’infortunio alla mano), mescolate con la voglia degli udinesi di fare un clamoroso sgambetto ad una delle protagoniste della Foxy Cup ed avrete sotto mano una bomba ad orologeria da dover disinnescare. Soprattutto in gara-1, la partita da sempre più “facile” per chi gioca in trasferta e non ha nulla da perdere.
Lo scudetto fa l’appello e chiama in causa il Montepaschi. L’augurio è che a rispondere sia la squadra vista 10 giorni fa a Lione, magari non eccelsa tecnicamente ma mentalmente devastante. La mentalità, storia vecchia ma sempre attuale, nei play-off è determinante.
Matteo Tasso