PESARO — «Dimmi cosa posso fare per salvare il mio cuore», ballano le apette. Mentre i supporters fabrianesi lo pensano. Canta Pesaro, che domina in campo e si sollazza sugli spalti facendo la «ola». Una serata senza storia. Anzi, a senso unico.
DeMarco sembra un figurino, ma il primo minuto della Scavolini è di quelli mosci. E' un fortino quello di Lasi, chiuso sotto. I quasi mille tifosi di Fabriano «sognano» in maglia azzurra e si fanno sentire. Insiste nel giocare sotto, Pesaro, e Blair al primo libero manda baci al cielo.
L'Inferno applaude i cugini cartai e poi si fa sentire, perché crede nella vittoria. Il pesarese Gattoni è l'unico italiano vero in campo in avvio. Altro che derby. Si gioca al rallentatore. DeMarco ne approfitta per giganteggiare in attacco. Sembra un altro giocatore. Mentre Monroe è ancora con la testa in America. Poi Pilla ci mette Beric ed il capocannoniere fa il primo canestro.
La Scavolini impone il ritmo. Così l'Inferno impone le ugole. I fabrianesi si aggrappano al tamburo. C'è comunque un bel clima.
«No Booker? No Blair? No future», è la scritta di un George Clooney pesarese. Mentre Lasi prova Ferran Martinez come anti-DeMarco. Quando anche Misha Beric mette la sua bomba gli azzurri cartai rimangono ammutoliti. Standing ovation per Re-Marco. Ritornello in coppia per Booker e Joe Blair, che «ce li abbiamo noi e sono c… tuoi», cantano quegli arditi dell'Inferno. Mentre Lasi mischia le carte per rimanere attaccato al match. Il fortino fabrianese è stato ormai aperto dal penetra e scarica, dalle bombe, dalla gestione complessiva del match dei pesaresi. Dall'altra parte ci prende solo Lasalle Thompson, lo sconosciuto pescato in Scandinavia. L'altro combattente è Vetra, ma non basta per evitare il -22 a metà gara. Con DeMarco indiscusso dominatore, sembra lui il vero «macho man» del play off. Quando schiacciano in contropiede Traina e Blair la serata è già finita e tutta l'astronave applaude. Troppo bello per i pesaresi. L'Inferno grida: «Vi vogliamo così».
Toglie la giacca anche Lasi e svela la camicia blu, quella bianca di Pillastrini fa bella mostra di sé sin dall'inizio.
Fabriano riparte da Thompson, vero uomo-squadra. La Scavolini dalle palle perse. La partita appare archiviata e gli arbitri fischiano un po' così. Gattoni cerca di irretire Booker e si prende gli unici fischi del pubblico pesarese, che canta per il suo capitano: «Ho visto Melvin Booker…».
Mentre l'Alta Tensione fabrianese sembra avere i fili tagliati. Washington frena DeMarco, ma anche lui si carica di falli. La Scavolini fa accademia troppo presto e Pilla si arrabbia.
Blair fa il Montella, mentre Thompson è monumentale. Non basta a Fabriano. Ma domenica è un altro giorno.
Luigi Luminati
DeMarco sembra un figurino, ma il primo minuto della Scavolini è di quelli mosci. E' un fortino quello di Lasi, chiuso sotto. I quasi mille tifosi di Fabriano «sognano» in maglia azzurra e si fanno sentire. Insiste nel giocare sotto, Pesaro, e Blair al primo libero manda baci al cielo.
L'Inferno applaude i cugini cartai e poi si fa sentire, perché crede nella vittoria. Il pesarese Gattoni è l'unico italiano vero in campo in avvio. Altro che derby. Si gioca al rallentatore. DeMarco ne approfitta per giganteggiare in attacco. Sembra un altro giocatore. Mentre Monroe è ancora con la testa in America. Poi Pilla ci mette Beric ed il capocannoniere fa il primo canestro.
La Scavolini impone il ritmo. Così l'Inferno impone le ugole. I fabrianesi si aggrappano al tamburo. C'è comunque un bel clima.
«No Booker? No Blair? No future», è la scritta di un George Clooney pesarese. Mentre Lasi prova Ferran Martinez come anti-DeMarco. Quando anche Misha Beric mette la sua bomba gli azzurri cartai rimangono ammutoliti. Standing ovation per Re-Marco. Ritornello in coppia per Booker e Joe Blair, che «ce li abbiamo noi e sono c… tuoi», cantano quegli arditi dell'Inferno. Mentre Lasi mischia le carte per rimanere attaccato al match. Il fortino fabrianese è stato ormai aperto dal penetra e scarica, dalle bombe, dalla gestione complessiva del match dei pesaresi. Dall'altra parte ci prende solo Lasalle Thompson, lo sconosciuto pescato in Scandinavia. L'altro combattente è Vetra, ma non basta per evitare il -22 a metà gara. Con DeMarco indiscusso dominatore, sembra lui il vero «macho man» del play off. Quando schiacciano in contropiede Traina e Blair la serata è già finita e tutta l'astronave applaude. Troppo bello per i pesaresi. L'Inferno grida: «Vi vogliamo così».
Toglie la giacca anche Lasi e svela la camicia blu, quella bianca di Pillastrini fa bella mostra di sé sin dall'inizio.
Fabriano riparte da Thompson, vero uomo-squadra. La Scavolini dalle palle perse. La partita appare archiviata e gli arbitri fischiano un po' così. Gattoni cerca di irretire Booker e si prende gli unici fischi del pubblico pesarese, che canta per il suo capitano: «Ho visto Melvin Booker…».
Mentre l'Alta Tensione fabrianese sembra avere i fili tagliati. Washington frena DeMarco, ma anche lui si carica di falli. La Scavolini fa accademia troppo presto e Pilla si arrabbia.
Blair fa il Montella, mentre Thompson è monumentale. Non basta a Fabriano. Ma domenica è un altro giorno.
Luigi Luminati
Fonte: Il Resto del Carlino