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L'Andrea Costa ad un bivio

Il nuovo presidente Fanti: "Qui rischiamo di chiudere"

In queste ultime stagioni i soci dell' Andrea Costa sono stati spesso chiamati a tappare dei buchi, ma la voragine alla quale sono di fronte adesso è di ben altra portata. E' difficile credere che il club biancorosso possa fallire, ma il quadro che ieri ci ha dipinto il nuovo presidente Andrea Fanti è tutt'altro che incoraggiante: «Rischio di essere il presidente con la storia più breve — ammette senza giri di parole Fanti — è vero che abbiamo deliberato un aumento di capitale per ripianare il debito e per immettere del denaro fresco, ma è anche vero che l'abbiamo solo deliberato. Adesso bisogna vedere se ci sarà un seguito da parte dei soci».
Il rischio è reale?
«Abbiamo ricevuto un impegno di massimo da parte della maggioranza, ma ci sono quaranta giorni di tempo per ratificare con i fatti quello che per ora è solo un'indicazione. Del resto negli ultimi due anni le perdite sono state catastrofiche e inaspettate e non si può certo dire che i soci non abbiano dimostrato atteccamento verso questa società».
Perché ha deciso di accettare questo ruolo?
«Essendo uno dei soci di riferimento ho creduto fosse giusto offrire le dovute garazie che tutto si svolga nel migliore dei modi, ma se non arriveremo al cento per cento delle adesioni non andremo da nessuna parte».
Il suo è un messaggio di chiarezza, quindi?
«Mi faccio garante nei confronti dei soci che, d'ora in avanti, se decideremo di spendere un cifra non arriveremo a fine campionato con la stessa cifra triplicata...».
L'ingresso di Di Felice, in questo senso, che importanza ha?
«Enorme. Essendo un uomo di azienda potrà monitorare continuamente l'andamento della stagione, facendo in modo che nulla sfugga».
Stavolta girate pagina per davvero?
«E' fin troppo evidente che abbiamo vissuto le ultime stagioni al di sopra delle nostre potenzialità, illudendoci di poter lottare per i primi otto posti in Italia e per un posto in Europa. Ma per la realtà in cui ci troviamo penso sia meglio ripartire dal purgatorio della Legadue, poi è chiaro che se ci ripescheranno nessun problema, ma ora la prima preoccuapazione è quella dei soci».
Entreranno forze nuove?
«E' possibile, ma prima pensiamo a chi c'è già e vedo che fortunatamente alle spalle di questa società ci sono imprenditori che si danno da fare. A sensazione penso che al momento ci manchi un 20-25%».
E' vero che all'amministrazione l'Andrea Costa dà fastidio?
«L'impressione è quella, ma speriamo che aver cambiato lo staff possa servire per cambiare i rapporti».
L'incertezza sul ripescaggio è un limite?
«Prima vediamo se sopravviveremo, poi se ci ripescheranno. Posso solo dire che con il cuore vorrei la serie A con il portafoglio la Legadue».
Federico Boschi
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