ROMA. Un'ora e mezzo prima della palla a due nel palasport vuoto, un solo uomo in tuta provava a correre su e giù per il parquet, prima di scuotere il capo e fare cenno che non ce la faceva. Così Josh Grant ha motivato la sofferta decisione: «Mi porto dietro un'infiammazione del nervo sciatico da due settimane. Ho provato ma sentivo ancora un po' di dolore e ho preferito non rischiare per esserci domenica». Impaloni a fine partita: «Di più non si poteva fare vista l'assenza di Grant. Noi la partita non potevamo certo rinviarla». Il coach chiude con una nota al veleno facendo riferimento alla Wurth che ha fatto posticipare a giovedì la partita prevista per martedì per poter recuperare gli infortunati.
Dopo la partita, persa sul filo di lana dall'Euro, il presidente Martinelli (che ha glissato sulla trattativa per la cessione del titolo sportivo), ha fatto una promessa e mezza: «Quando si gioca contro un campione come Myers c'è poco da fare, anche se resta l'amaro in bocca. Ma torneremo a Roma per la bella, e non sarà la nostra ultima partita. Domenica mi piacerebbe fare qualcosa per avere il palazzetto pieno».
p.g.
Dopo la partita, persa sul filo di lana dall'Euro, il presidente Martinelli (che ha glissato sulla trattativa per la cessione del titolo sportivo), ha fatto una promessa e mezza: «Quando si gioca contro un campione come Myers c'è poco da fare, anche se resta l'amaro in bocca. Ma torneremo a Roma per la bella, e non sarà la nostra ultima partita. Domenica mi piacerebbe fare qualcosa per avere il palazzetto pieno».
p.g.