PESARO – Con un abisso di 60 punti-valutazione tra le due squadre scavato già dopo mezza partita (e mantenuto fino alla fine), e con il capocannoniere Monroe inchiodato allo zero statistico, la superiorità pesarese nel primo atto del derby è parsa subito schiacciante. «...Ma io non mi illudo – avverte subito Stefano Pillastrini – Domenica a Fabriano mi aspetto una Banca Marche arrabbiatissima e ben decisa a prendersi la rivincita. Bella partita la nostra, ma vincere di uno o di venti non cambia granché nella logica dei play off». Poi però si lascia contagiare dalla soddisfazione che si respira nel BPA Palas: «Abbiamo rovesciato la situazione psicologica. Adesso la pressione si sposta su Fabriano; sono loro con le spalle al muro. Merito della nostra buona partita, dell’ottimo inizio, delle eccellenti percentuali al tiro (il 67%, ndr). Anche la difesa è stata notevole, visto che Fabriano è squadra di grandi attaccanti e siamo riusciti a fermarli. Adesso faremo di tutto per chiudere la serie: vincere 2-0 sarebbe un bel successo».
Sull’altro fronte coach Lasi è calmo e quasi… stoico: «Questa partita ci ha fatto capire che sono cominciati i play off, dove il gioco si fa più duro. Nei primi due quarti siamo andati decisamente male, permettendo troppo alla Fabriano in attacco. Abbiamo fatto meglio nel secondo tempo, ma qualcuno dei miei giocatori che ha tirato la carretta tutto l’anno adesso è un po’ stanco. Comunque giocheremo ugualmente al massimo nei prossimi 40’. Avevamo preparato la gara per fermare i loro esterni, ma la grande partita dei lunghi ha fatto saltare tutti i nostri piani».
Giancarlo Iacchini
Sull’altro fronte coach Lasi è calmo e quasi… stoico: «Questa partita ci ha fatto capire che sono cominciati i play off, dove il gioco si fa più duro. Nei primi due quarti siamo andati decisamente male, permettendo troppo alla Fabriano in attacco. Abbiamo fatto meglio nel secondo tempo, ma qualcuno dei miei giocatori che ha tirato la carretta tutto l’anno adesso è un po’ stanco. Comunque giocheremo ugualmente al massimo nei prossimi 40’. Avevamo preparato la gara per fermare i loro esterni, ma la grande partita dei lunghi ha fatto saltare tutti i nostri piani».
Giancarlo Iacchini