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Scavolini, Blair «chiama» gli esterni

PESARO — Il bello dei play-off sono le sorprese. Perciò sarà molto difficile che stasera (ore 20.30, fischiano Zancanella e Corrias) vada in scena una partita-fotocopia di garauno. Fabriano ha preso atto che, se vuole portare Pesaro alla bella, l'impatto difensivo non può essere così morbido; Lasi ha capito anche che forse è inutile ingabbiare Booker o battezzare gli esterni se poi i lunghi di Pillastrini sono capaci di far valere il loro predominio con prestazioni così potenti (23/26 dal campo in totale per Blair, DeMarco e Tusek). Il gioco nei play-off diventa un po' più fisico e sicuramente la batteria dei giganti pesaresi è più forte di quella fabrianese perché il solo volenteroso Washington, se Meeks è così evanescente, non può reggere la baracca. Molto probabile stasera, sulle tavole del Palaindesit, che l'ordine di scuderia di Lasi sarà quello di chiudersi a bunker dentro l'area: «Credo che dopo quello che è successo nel primo match dobbiamo aspettarcelo — dice Blair — e dunque stavolta a fare la partita potrebbero essere i nostri esterni». Magari continuando a insistere col penetra e scarica che in garauno ha dato risultati veramente efficaci. Magari coinvolgendo ancora Beric, che giovedì nonostante la febbre ha mostrato di essere più rilassato nel cercare la sua azione congeniale, servendo deliziose caramelle (ben 7) ai compagni.
C'è poi la componente psicologica di cui si era parlato a valanga alla vigilia, un aspetto che la Scavolini ha interpretato con sicurezza: «Avevamo il peso di essere favoriti ed era sicuramente una condizione mentale impegnativa — ammette Pillastrini —: adesso però con le spalle al muro c'è Fabriano, andiamo a giocare sul loro campo un po' più liberi di testa ma decisi a chiudere subito il conto perché sbarazzarsi dei cugini con un perentorio 2-0 sarebbe un grande successo».
Come sempre, per volare in attacco, la Scavolini ha avuto bisogno di mordere la partita prima di tutto in difesa e il fatto di aver tenuto Monroe praticamente inesploso è stato un grande merito: «A me è piaciuto anche come abbiamo controllato Chandler Thompson, che i suoi punti li ha fatti nella ripresa, quando ormai il match era già saldamente nelle nostre mani. In realtà non abbiamo fatto entrare in partita praticamente nessuno dei fabrianesi — prosegue Pilla — e per una squadra di attaccanti come loro è stato un grosso limite non riuscire ad innescarli. Dovremo giocare ancora con questa intelligenza, anche in fase offensiva dove più volte nel corso del match ho visto i miei giocatori addirittura dare palla dentro, poi fuori, penetrazione e scarico sotto: il massimo del gioco di squadra».
Se davvero i play-off possono essere un colpo di spugna sulla discontinuità mostrata in campionato, lo scopriremo presto: stasera è praticamente la prova del nove per la Scavolini. E i tifosi (tre pullman partono per Fabriano) aspettano impazienti di guardare un po' più in là...
Elisabetta Ferri
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