Scavolini sulle montagne russe

PESARO — Cinque uomini in doppia cifra nella sera in cui mancavano DeMarco e Beric. Middleton (16p), Traina (11) e Gigena (10) danno man forte all'asse play-pivot e la Scavolini produce una partita tutta sostanza sbancando Bologna quando aveva ormai la pistola puntata alla tempia. Ci si chiede allora, quale delle due chiavi interpretative vale di più sulla bilancia: quella tecnica, per cui propende Pillastrini, e cioè che quando arriva un buon contributo dagli esterni si gioca meglio e spesso si vince, o quella mentale, della quale è convinto il presidente, secondo cui la squadra inconsapevolmente «sceglie» le partite dove dare il massimo, magari anche solo per una questione di onore. Come spiegare una Scavolini che non aggredisce la Muller, che pena per un tempo intero e poi è capace di mettere sotto dal primo minuto, anche atleticamente, una truppa come quella di Boniciolli che fa della fisicità una delle sue armi? Mistero della fede. Quella che ha spinto un manipolo di aficionados a percorrere l'A/14 nella sera in cui pochi (diciamo la verità) credevano nel miracolo. Proprio al pubblico si rivolge Gigena commentando una vittoria che ha evitato un'altra, possibile, contestazione e riaperto decisamente i giochi in Eurolega: «Siamo felice perché venivamo da tre brutte gare e avvertivamo che la gente stava perdendo fiducia in noi. Se i tifosi ci vengono dietro, questo può essere un punto di ripartenza». Già, un altro, l'ennesimo. I tifosi sono un po' scettici e curiosando sul forum della società si trovano pareri moderati e nessuna esaltazione perché troppe sono state le cosiddette partite della svolta che poi non hanno «svoltato» granchè. Ora si aspetta la continuità da un gruppo che ha fatto viaggiare l'umore della piazza sulle montagne russe: «Ma abbiamo il dovere di credere in questo finale di stagione — dice il gaucho — soprattutto dobbiamo giocare di squadra come abbiamo fatto con la Fortitudo perché allora possiamo mettere in difficoltà chiunque». Una richiesta, quella di Gigena, che viene dalla base, da quei gregari che devono far legna perché Booker e Blair possano poi accendere il fuoco. La vittoria di Bologna può riaccendere anche gli entusiasmi, adesso si faccia attenzione a non spegnerli com'è accaduto dopo aver battuto la Virtus.
Elisabetta Ferri