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Olimpia, impossibile sfidare il passato

Il derby con Cantù riporta a sfide memorabili

MILANO — Il ricordo più brutto è quello della finale di Coppa Campioni, anno 1983, a Grenoble contro la Ford Cantù. Una partita maledetta, persa dal Billy per 68-69. I ricordi più felici sono spalmati sulla serie di successi infilati nel decennio d'oro dell'Olimpia. Quegli anni ottanta, iniziati nel segno di Cantù, scudettata con Bianchini, ma proseguiti con le vittorie a ripetizione della Milano di «The Coach» Dan Peterson. Derby: una parola magica che a Milano fa rima con Cantù. Una partita a sé nella stagione Olimpia.
Battere i rivali brianzoli può essere la ciliegina sulla torta in un'annata vincente o il salvataggio in corner quando le cose si mettono al peggio. Sfide spesso poco spettacolari, giocate più con la grinta e il carattere piuttosto che con la tecnica e per fare spettacolo. Match che nella storia delle due formazioni - Olimpia Milano e Pallacanestro Cantù si sono affrontate ben 120 volte - hanno sempre rappresentato il confronto fra la città e la provincia, la società ricca e un po' snob opposta a quella più ruspante e sanguigna. Un confronto fra due realtà così diverse da andare oltre il risultato sportivo. E nei derby spesso la differenza l'hanno fatta i singoli. Negli anni Settanta Cantù lanciava Marzorati e Recalcati, giovani che sarebbero diventati bandiere, avversari dei senatori milanesi Brumatti e Iellini, Bariviera e Masini. Qualche anno dopo, sotto il tetto «pericolante» del Palazzo dello Sport di piazzale Axum, era Mike D'Antoni a far letteralmente impazzire Marzorati e a mandare su tutte le furie con i suoi slalom Valerio Bianchini, nemico numero uno dei tifosi di Milano. Anche in panchina i derby erano partite all'ultimo sangue, quando alle sfuriate del Vate rispondevano le mosse sagaci di Dan Peterson per fermare Antonello Riva, all'epoca Nembo Kid in maglia canturina. Premier, Meneghin, Gianelli, i fratelli Boselli, «sputavano sangue» secondo le richieste di Peterson in tutto il campionato ma ancora di più quando c'erano da superare i rivali canturini.
La storia più recente è meno altisonante. Negli anni Novanta i derby con Cantù sono diventati partite importanti solo per i due punti e per gli sfottò dei tifosi, non più per la classifica. Il bilancio della sfida sul parquet milanese parla di 13 vittorie per Cantù contro le 47 dell'Olimpia. L'ultima lo scorso anno per 84-80, la prima vittoria in carriera sulla panchina dell'Adecco per Guido Saibene.
Maurizio Trezzi
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