FABRIANO — Se c'era da ribadire una supremazia regionale, la Scavolini ha davvero esagerato: 55 punti di scarto in una partita di play-off è un record che rimarrà negli annali. Una serata da sogno per Pesaro, una sorta di incubo per Fabriano che chiude la stagione in modo amarissimo.
Mille motivazioni in corpo per Booker e compagni, umiliati la vigilia di Pasqua su questo parquet (ieri intitolato a Giuliano Guerrieri, uno dei fondatori della società e primo coach fino alla B1) e soprattutto vogliosi di chiudere il conto per dedicarsi anima e corpo alla Kinder.
Per essere il giorno dei saluti, il palazzo presenta persino vuoti desolanti: il pubblico di casa non ha gradito il ritocco ai prezzi (20 euro i più economici) per l'arrivo dei blasonati cugini e ha preferito guardarsela dalla poltrona, su RaiSat. Aggiungiamoci che Monroe e soci venivano da sette sconfitte consecutive ed è comprensibile il clima dimesso che si respirava a Fabriano. L'unico capace di scaldare il tifo di casa è l'arbitro Zancanella che sul 14-4 fischia uno sfondamento a Chandler Thompson, già convinto di essersi guadagnato il tiro libero supplementare per un potenziale gioco da tre punti: Lasi protesta, rimedia un fallo tecnico e dagli spalti arriva in campo di tutto, persino una bottiglia. Potrebbe suonare come un segnale di riscossa ma il clan americano di casa ha ormai gettato la spugna e Monroe sogna già il sole della Florida, anche se alla fine ingrasserà il bottino. Il secondo quarto è incredibile: Pilla decide che 14 punti di vantaggio sono abbastanza per far riposare i titolari ma quello che combina il quintetto di riserva è incredibile. Pecile, Beric, Traina, Tusek e Maggioli portano il vantaggio a 40 punti con prestazioni da cinema mentre sugli spalti la torcida biancorossa è impazzita, ebbra di gioia come dopo aver buttato giù qualche coppa di champagne. Si balla, si canta per gli alley-hoop, gli assist, le triple e le schiacciate che arrivano come grandine sulla testa dei poveri fabrianesi, contestati dal pubblico locale che non gradisce l'umiliazione. Il massimo vantaggio è il +58 (89-31), Pecile diventa il miglior realizzatore con 23 punti mentre Beric regala addirittura uno schiaccione a due mani che fa schizzare in piedi la panchina, con Booker che rotea l'asciugamano. E dall'Inferno partono i primi cori anti-Kinder: «Bolognesi stiamo arrivando». Adesso, Pesaro non vede l'ora di lanciare la sfida.
Elisabetta Ferri
Mille motivazioni in corpo per Booker e compagni, umiliati la vigilia di Pasqua su questo parquet (ieri intitolato a Giuliano Guerrieri, uno dei fondatori della società e primo coach fino alla B1) e soprattutto vogliosi di chiudere il conto per dedicarsi anima e corpo alla Kinder.
Per essere il giorno dei saluti, il palazzo presenta persino vuoti desolanti: il pubblico di casa non ha gradito il ritocco ai prezzi (20 euro i più economici) per l'arrivo dei blasonati cugini e ha preferito guardarsela dalla poltrona, su RaiSat. Aggiungiamoci che Monroe e soci venivano da sette sconfitte consecutive ed è comprensibile il clima dimesso che si respirava a Fabriano. L'unico capace di scaldare il tifo di casa è l'arbitro Zancanella che sul 14-4 fischia uno sfondamento a Chandler Thompson, già convinto di essersi guadagnato il tiro libero supplementare per un potenziale gioco da tre punti: Lasi protesta, rimedia un fallo tecnico e dagli spalti arriva in campo di tutto, persino una bottiglia. Potrebbe suonare come un segnale di riscossa ma il clan americano di casa ha ormai gettato la spugna e Monroe sogna già il sole della Florida, anche se alla fine ingrasserà il bottino. Il secondo quarto è incredibile: Pilla decide che 14 punti di vantaggio sono abbastanza per far riposare i titolari ma quello che combina il quintetto di riserva è incredibile. Pecile, Beric, Traina, Tusek e Maggioli portano il vantaggio a 40 punti con prestazioni da cinema mentre sugli spalti la torcida biancorossa è impazzita, ebbra di gioia come dopo aver buttato giù qualche coppa di champagne. Si balla, si canta per gli alley-hoop, gli assist, le triple e le schiacciate che arrivano come grandine sulla testa dei poveri fabrianesi, contestati dal pubblico locale che non gradisce l'umiliazione. Il massimo vantaggio è il +58 (89-31), Pecile diventa il miglior realizzatore con 23 punti mentre Beric regala addirittura uno schiaccione a due mani che fa schizzare in piedi la panchina, con Booker che rotea l'asciugamano. E dall'Inferno partono i primi cori anti-Kinder: «Bolognesi stiamo arrivando». Adesso, Pesaro non vede l'ora di lanciare la sfida.
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino