(f.t.) Finita la gara, è tempo per un primo mini - bilancio del presidente Edi Snaidero: «Alla fine sono contento: la squadra ha avuto una reazione d’orgoglio e, se non ci fosse stato qualche episodio negativo, avremmo addirittura potuto riaprire la gara. Avere raggiunto i play – off a dispetto di tutti i problemi sofferti ci permette di archiviare comunque positivamente la stagione. Per il terzo anno di fila saremo in A1: va bene così. Si dice che di solito fortuna e sfortuna si bilanciano: spero di avere pagato dazio, con tutto quel che ci è successo. Il futuro? Già abbiamo individuato con lo staff i punti fermi su cui ricostruire la squadra. Quante riconferme? Direi parecchie».
Teo Alibegovic: «Brava Siena: ha meritato. In 19 anni da professionista non ho mai avuto una stagione così complicata da infortuni e problemi vari con la squadra. Perciò sono molto orgoglioso di quel che abbiamo raggiunto. Questa gara è un po’ il compendio dell’intera stagione: siamo partiti male, ma poi abbiamo recuperato con orgoglio. Era doveroso chiudere con dignità verso il progetto della società e i tifosi. Il futuro? Sarei felice di restare, perché ho vissuto tre stagioni molto belle, altrimenti andrò a “zingarare” per altri due anni da altre parti prima di tornare in Friuli, dove voglio stabilirmi».
Davide Cantarello: «È giusto che sia passata Siena, pur se spiace come abbiamo perso gara1, soprattutto per i tifosi arrivati in trasferta. Ho cercato di dare quel che posso e, con più agonismo rispetto all’inizio, siamo riusciti a rientrare. Il futuro? La società sa che qui mi trovo bene».
Andre Woolridge: «Abbiamo lottato com’era doveroso; Siena è forte, ma non potevamo prenderne ancora 30. Resto? A me piace Udine, ma non si sa mai: basket is business!».
Stefano Sacripanti, coach di Cantù: «Avrei preferito che Siena e Udine andassero a gara3, per stancarsi di più. Con Frates la Snaidero ha trovato un’ottima quadratura e bisogna togliersi il cappello per come ha raddrizzato la stagione».
Teo Alibegovic: «Brava Siena: ha meritato. In 19 anni da professionista non ho mai avuto una stagione così complicata da infortuni e problemi vari con la squadra. Perciò sono molto orgoglioso di quel che abbiamo raggiunto. Questa gara è un po’ il compendio dell’intera stagione: siamo partiti male, ma poi abbiamo recuperato con orgoglio. Era doveroso chiudere con dignità verso il progetto della società e i tifosi. Il futuro? Sarei felice di restare, perché ho vissuto tre stagioni molto belle, altrimenti andrò a “zingarare” per altri due anni da altre parti prima di tornare in Friuli, dove voglio stabilirmi».
Davide Cantarello: «È giusto che sia passata Siena, pur se spiace come abbiamo perso gara1, soprattutto per i tifosi arrivati in trasferta. Ho cercato di dare quel che posso e, con più agonismo rispetto all’inizio, siamo riusciti a rientrare. Il futuro? La società sa che qui mi trovo bene».
Andre Woolridge: «Abbiamo lottato com’era doveroso; Siena è forte, ma non potevamo prenderne ancora 30. Resto? A me piace Udine, ma non si sa mai: basket is business!».
Stefano Sacripanti, coach di Cantù: «Avrei preferito che Siena e Udine andassero a gara3, per stancarsi di più. Con Frates la Snaidero ha trovato un’ottima quadratura e bisogna togliersi il cappello per come ha raddrizzato la stagione».