Hanno provato a far diventare il derby una partita come tutte le altre. Ma non ci sono riusciti. Nonostante un calendario che negli ultimi sette giorni ha proposto alle squadre e ai loro tifosi la bellezza (vogliamo chiamarla così?) di quattro partite, l’attesa per Snaidero - Coop Nordest ha ormai raggiunto i livelli di guardia. Se ne è accorta la Rai, che non a caso ha previsto dalle 18 su Rai3 la diretta del secondo tempo (la palla a due, invece, verrà alzata alle 17.10), se ne è accorta la questura di Udine che dopo il vertice presieduto ieri dal questore vicario, per la gara in programma al Carnera, ha intensificato le misure di sicurezza. A partire dal primo pomeriggio, saranno in servizio oltre cento poliziotti e carabinieri, mentre i vigili urbani di Udine avranno il compito di controllare i parcheggi e tenere a debita distanza le tifoserie.
Particolari misure, sono state predisposte per i circa 300 tifosi della Coop che arriveranno a Udine, via treno (circa la metà) e con mezzi propri. I tifosi che arriveranno alla stazione saranno accompagnati e scortati con dei pullman fino al Carnera e, al termine della gara, saranno riportati alla stazione ferroviaria da dove un treno speciale li condurrà verso casa.
Tornando al basket giocato, Coop Nordest e Snaidero arrivano a questa gara da momenti diametralmente opposti. «La Snaidero – osserva Cesare Pancotto – si presenta a questo derby reduce da mille vicissitudini. Ha cambiato giocatori, tecnico, ha subito tanti infortuni. Da tutta questa serie di problemi, però, ha saputo trovare le energie necessarie per presentarsi con grande fiducia a questo incontro. Noi, invece, ci arriviamo con l’umiltà di un gruppo che sa di affrontare un’ottima avversaria. Il derby, come sappiamo tutti, scavalca ogni tipo di pronostico. Soprattutto adesso, in un periodo nel quale siamo costretti a giocare la quarta partita in sette giorni. Nessuna squadra si è potuta allenare, nessuna squadra ha potuto progredire nei propri obiettivi tattici e tecnici. Non abbiamo avuto il tempo di immagazzinare tutte quelle energie positive che il derby ti sa dare. C’è mancata la settimana di avvicinamento, quella in cui si comincia a parlare da lunedì e ti consente di far salire la tensione».
Una tensione che, comunque, sarà palpabile al Carnera. Due tifoserie calde che sapranno dare a loro volta spettacolo. «Sappiamo – continua Pancotto – quanto sia importante per le città questa partita. Per questo motivo sto cercando di far capire alla squadra che bisogna vivere le tensioni e racimolarle in queste poche ore cercando di fare quei piccolissimi progressi che potrebbero fare la differenza. Questa sera a Udine dovremo portare sul parquet prima di tutto l’emblema della triestinità e poi quell’orgoglio di squadra che, nel bene e nel male, non ci ha mai abbandonato fino a questo punto della stagione».
Resta l’incognita di quale Snaidero la Coop si troverà ad affrontare. L’innesto dei due nuovi stranieri cambierà certamente gli equilibri in campo.
«È difficile stabilire cosa potrà succedere per Udine. L’esperienza mi dice che, di solito, la prima partita di un americano è quasi sempre positiva perché c’è la voglia di farsi conoscere in un ambiente nuovo e, di conseguenza, ben impressionare. Molto dipenderà, comunque, da come la squadra friulana saprà integrare i nuovi arrivati. Pur tra mille difficoltà, grazie al lavoro di Frates, sono riusciti a raggiungere degli equilibri e a trovare una precisa identità di gioco. Equilibri che con questi nuovi innesti non sarà facile rispettare».
Lorenzo Gatto
Particolari misure, sono state predisposte per i circa 300 tifosi della Coop che arriveranno a Udine, via treno (circa la metà) e con mezzi propri. I tifosi che arriveranno alla stazione saranno accompagnati e scortati con dei pullman fino al Carnera e, al termine della gara, saranno riportati alla stazione ferroviaria da dove un treno speciale li condurrà verso casa.
Tornando al basket giocato, Coop Nordest e Snaidero arrivano a questa gara da momenti diametralmente opposti. «La Snaidero – osserva Cesare Pancotto – si presenta a questo derby reduce da mille vicissitudini. Ha cambiato giocatori, tecnico, ha subito tanti infortuni. Da tutta questa serie di problemi, però, ha saputo trovare le energie necessarie per presentarsi con grande fiducia a questo incontro. Noi, invece, ci arriviamo con l’umiltà di un gruppo che sa di affrontare un’ottima avversaria. Il derby, come sappiamo tutti, scavalca ogni tipo di pronostico. Soprattutto adesso, in un periodo nel quale siamo costretti a giocare la quarta partita in sette giorni. Nessuna squadra si è potuta allenare, nessuna squadra ha potuto progredire nei propri obiettivi tattici e tecnici. Non abbiamo avuto il tempo di immagazzinare tutte quelle energie positive che il derby ti sa dare. C’è mancata la settimana di avvicinamento, quella in cui si comincia a parlare da lunedì e ti consente di far salire la tensione».
Una tensione che, comunque, sarà palpabile al Carnera. Due tifoserie calde che sapranno dare a loro volta spettacolo. «Sappiamo – continua Pancotto – quanto sia importante per le città questa partita. Per questo motivo sto cercando di far capire alla squadra che bisogna vivere le tensioni e racimolarle in queste poche ore cercando di fare quei piccolissimi progressi che potrebbero fare la differenza. Questa sera a Udine dovremo portare sul parquet prima di tutto l’emblema della triestinità e poi quell’orgoglio di squadra che, nel bene e nel male, non ci ha mai abbandonato fino a questo punto della stagione».
Resta l’incognita di quale Snaidero la Coop si troverà ad affrontare. L’innesto dei due nuovi stranieri cambierà certamente gli equilibri in campo.
«È difficile stabilire cosa potrà succedere per Udine. L’esperienza mi dice che, di solito, la prima partita di un americano è quasi sempre positiva perché c’è la voglia di farsi conoscere in un ambiente nuovo e, di conseguenza, ben impressionare. Molto dipenderà, comunque, da come la squadra friulana saprà integrare i nuovi arrivati. Pur tra mille difficoltà, grazie al lavoro di Frates, sono riusciti a raggiungere degli equilibri e a trovare una precisa identità di gioco. Equilibri che con questi nuovi innesti non sarà facile rispettare».
Lorenzo Gatto