EURO ROSETO-WURTH ROMA 70-82
EURO ROSETO: Sims 18 (6/8, 1/6), Hicks 12 (4/5, 0/1), Gilmore 7 (1/2, 1/5), Ruggiero (0/1 da 3), Colson 3 (1/5 da 3), Grant, Swinson 15 (7/8), Boni 10 (2/7, 1/3), Lockhart 3 (0/1, 1/2), Monti 2 (1/1). Coach: Impaloni.
WURTH ROMA: Handlogten 5 (2/3), Allen 15 (3/6, 2/6), Tonolli 10 (3/3, 0/3), Righetti 5 (0/2, 0/2), Myers 28 (5/7, 5/13), Marcaccini 12 (0/1, 4/5), Zanelli, Callahan 7 (3/3), Santolamazza n.e., Masper n.e. Coach: Caja.
ARBITRI: Colucci di Napoli e Filippini di Bologna.
NOTE: parziali 25-21; 36-43; 48-63 (70-82). Tiri da 2 punti: Euro 21/32; Wurth 16/25. Tiri da 3 punti: Euro 5/23; Wurth 11/29. Tiri Liberi: Euro 13/21; Wurth 17/26. Rimbalzi: Euro 30 (10 offensivi); Wurth 32 (11 offensivi). Spettatori 1.600, per un incasso di 19.000 Euro.
ROSETO. Certi giorni il tempo sospende la sua corsa. Si vivono quasi senza coscienza dei momenti premonitori, che lasciano intendere che la storia si gioca lì, magari in un istante anonimo. Deve essere successa più o meno la stessa cosa all' Euro Roseto, che le speranze di qualificazione contro la Wurth Roma se l'è giocate giovedì scorso in gara-1: quello era l'istante fatale, il momento che avrebbe potuto consegnare Roseto alla storia. Invece, quel passato intriso di rimpianti ha finito con il condizionare l'Euro in gara-2. Di tutto il resto, si potrà discutere finché si vuole.
Ha vinto la Wurth Roma per 70-82, ha vinto la mentalità difensiva di Caja, capace di tenere a 70 punti complessivi (almeno 10 dei quali segnati a partita finita) il talentuoso attacco rosetano, ha vinto, soprattutto, la doppia anima di Roma, quella nobile che ha i lineamenti di Carlton Myers (38 punti in gara-1, 28 in gara-2) e quella orgogliosamente operaia, che trova la sua esaltazione nel brutto (esteticamente), ma tremendamente efficace, tiro da 3 di Marcaccini (8/10 nella serie). La partita di Roseto è durata un periodo, il primo, vissuto sugli esuberanti atletismi di Sims (9 punti) e Swinson (5), chiuso in vantaggio per 25-21 e dopo essere passati per un incoraggiante e per certi versi illusorio +7 (16-9) dopo 7'. Dopo c'è stata solo la Wurth. Con la difesa intensa di Myers su Boni, che ha di fatto escluso il cannoniere rosetano dalla partita, con i sincronismi offensivi scanditi dal metronomo Allen, con la caparbietà a rimbalzo di Callahan (4 carambole e 5 punti in 7'): dal +3 Euro del 14' Roma sorpassava una prima volta con Allen e poi, dopo l'ultimo vantaggio rosetano firmato Gilmore (35-34), piazzava un break di 9-1 che la mandava al riposo sul 36-43. Alla ripresa del gioco bastavano poche battute per capire che Roseto era fisicamente e mentalmente sotto la doccia, oltre che in crisi di falli. Quando la prima e unica tripla di Boni sembrava potesse evitare la messa onda anticipata dei titoli di coda, un eccesso di protagonismo degli arbitri (i peggiori in campo) che prima ignoravano un fallo in favore dell'Euro e quindi sanzionavano un fallo tecnico di ripicca a Boni, rischiava di rovinare la partita e il clima sugli spalti: Roma ne approfittava, suo malgrado, e lo 0-7 (con 5 punti di Myers) confezionato tra il 28' e il 30', la issava a +15 (48-63). L'ultimo quarto viveva sul commovente tentativo di rimandare la fine di Hicks, bravo a concedere appena 5 punti a Myers, i primi dei quali dopo 8', e sull'impressionante e micidiale serie di triple (3/3) di Marcaccini, fino al 70-82 finale. Ora Roseto deve scrivere il futuro e deve farlo tenendo bene a mente il suo grande passato.
Giorgio Pomponi
EURO ROSETO: Sims 18 (6/8, 1/6), Hicks 12 (4/5, 0/1), Gilmore 7 (1/2, 1/5), Ruggiero (0/1 da 3), Colson 3 (1/5 da 3), Grant, Swinson 15 (7/8), Boni 10 (2/7, 1/3), Lockhart 3 (0/1, 1/2), Monti 2 (1/1). Coach: Impaloni.
WURTH ROMA: Handlogten 5 (2/3), Allen 15 (3/6, 2/6), Tonolli 10 (3/3, 0/3), Righetti 5 (0/2, 0/2), Myers 28 (5/7, 5/13), Marcaccini 12 (0/1, 4/5), Zanelli, Callahan 7 (3/3), Santolamazza n.e., Masper n.e. Coach: Caja.
ARBITRI: Colucci di Napoli e Filippini di Bologna.
NOTE: parziali 25-21; 36-43; 48-63 (70-82). Tiri da 2 punti: Euro 21/32; Wurth 16/25. Tiri da 3 punti: Euro 5/23; Wurth 11/29. Tiri Liberi: Euro 13/21; Wurth 17/26. Rimbalzi: Euro 30 (10 offensivi); Wurth 32 (11 offensivi). Spettatori 1.600, per un incasso di 19.000 Euro.
ROSETO. Certi giorni il tempo sospende la sua corsa. Si vivono quasi senza coscienza dei momenti premonitori, che lasciano intendere che la storia si gioca lì, magari in un istante anonimo. Deve essere successa più o meno la stessa cosa all' Euro Roseto, che le speranze di qualificazione contro la Wurth Roma se l'è giocate giovedì scorso in gara-1: quello era l'istante fatale, il momento che avrebbe potuto consegnare Roseto alla storia. Invece, quel passato intriso di rimpianti ha finito con il condizionare l'Euro in gara-2. Di tutto il resto, si potrà discutere finché si vuole.
Ha vinto la Wurth Roma per 70-82, ha vinto la mentalità difensiva di Caja, capace di tenere a 70 punti complessivi (almeno 10 dei quali segnati a partita finita) il talentuoso attacco rosetano, ha vinto, soprattutto, la doppia anima di Roma, quella nobile che ha i lineamenti di Carlton Myers (38 punti in gara-1, 28 in gara-2) e quella orgogliosamente operaia, che trova la sua esaltazione nel brutto (esteticamente), ma tremendamente efficace, tiro da 3 di Marcaccini (8/10 nella serie). La partita di Roseto è durata un periodo, il primo, vissuto sugli esuberanti atletismi di Sims (9 punti) e Swinson (5), chiuso in vantaggio per 25-21 e dopo essere passati per un incoraggiante e per certi versi illusorio +7 (16-9) dopo 7'. Dopo c'è stata solo la Wurth. Con la difesa intensa di Myers su Boni, che ha di fatto escluso il cannoniere rosetano dalla partita, con i sincronismi offensivi scanditi dal metronomo Allen, con la caparbietà a rimbalzo di Callahan (4 carambole e 5 punti in 7'): dal +3 Euro del 14' Roma sorpassava una prima volta con Allen e poi, dopo l'ultimo vantaggio rosetano firmato Gilmore (35-34), piazzava un break di 9-1 che la mandava al riposo sul 36-43. Alla ripresa del gioco bastavano poche battute per capire che Roseto era fisicamente e mentalmente sotto la doccia, oltre che in crisi di falli. Quando la prima e unica tripla di Boni sembrava potesse evitare la messa onda anticipata dei titoli di coda, un eccesso di protagonismo degli arbitri (i peggiori in campo) che prima ignoravano un fallo in favore dell'Euro e quindi sanzionavano un fallo tecnico di ripicca a Boni, rischiava di rovinare la partita e il clima sugli spalti: Roma ne approfittava, suo malgrado, e lo 0-7 (con 5 punti di Myers) confezionato tra il 28' e il 30', la issava a +15 (48-63). L'ultimo quarto viveva sul commovente tentativo di rimandare la fine di Hicks, bravo a concedere appena 5 punti a Myers, i primi dei quali dopo 8', e sull'impressionante e micidiale serie di triple (3/3) di Marcaccini, fino al 70-82 finale. Ora Roseto deve scrivere il futuro e deve farlo tenendo bene a mente il suo grande passato.
Giorgio Pomponi