ROSETO. «Tanto di cappello a questa squadra e al suo allenatore, per quello che ha saputo fare pur in mezzo a mille difficoltà».
Il parere di Valerio Banchini, uno dei massimi esperti italiani di pallacanestro, non lascia spazio a grossi dubbi: la stagione del Roseto basket è stata più che positiva.
«Resta il rammarico», aggiunge Bianchini, «di non avere chiuso in casa questa stagione, perché lo meritavano davvero, sia i ragazzi che il pubblico. Ad ogni modo, credo che sarebbe stato difficile immaginare a un qualcosa di più di quanto è stato fatto, anche se le condizioni sembrava che ci fossero tutte».
Ha quasi gli occhi pieni di lacrime, invece, Bruno Impaloni, l'allenatore che ha avuto il coraggio di prendere in mano la squadra, dopo le grosse difficoltà incontrate a inizio stagione.
«Ringrazio davvero tutti», esordisce con un filo di commozione il coach teramano dell'Euro Roseto, «soprattutto il presidente Michele Martinelli, al quale devo molto. Sono commosso per gli attestati di stima e affetto che mi sono stati tributati dai miei giocatori, così come accetto le critiche che inevitabilmente mi sono state rivolte. Sono contento della mia avventura a Roseto, che rifarei senza ombra di dubbio; spero che questo risultato, comunque positivo, possa contribuire a far restare la pallacanestro a Roseto, perché lo merita».
«Mi dispiacerebbe se non riuscissero a mantenere Roseto in A1», è invece l'idea di Carlton Myers, uomo-simbolo del basket italiano, «un pubblico così numeroso e così affezionato alla propria società e ai propri giocatori, non è facile da trovare, perciò ben vengano queste squadre e che restino in A1, perché sono fondamentali per il basket italiano».
f.c.
Il parere di Valerio Banchini, uno dei massimi esperti italiani di pallacanestro, non lascia spazio a grossi dubbi: la stagione del Roseto basket è stata più che positiva.
«Resta il rammarico», aggiunge Bianchini, «di non avere chiuso in casa questa stagione, perché lo meritavano davvero, sia i ragazzi che il pubblico. Ad ogni modo, credo che sarebbe stato difficile immaginare a un qualcosa di più di quanto è stato fatto, anche se le condizioni sembrava che ci fossero tutte».
Ha quasi gli occhi pieni di lacrime, invece, Bruno Impaloni, l'allenatore che ha avuto il coraggio di prendere in mano la squadra, dopo le grosse difficoltà incontrate a inizio stagione.
«Ringrazio davvero tutti», esordisce con un filo di commozione il coach teramano dell'Euro Roseto, «soprattutto il presidente Michele Martinelli, al quale devo molto. Sono commosso per gli attestati di stima e affetto che mi sono stati tributati dai miei giocatori, così come accetto le critiche che inevitabilmente mi sono state rivolte. Sono contento della mia avventura a Roseto, che rifarei senza ombra di dubbio; spero che questo risultato, comunque positivo, possa contribuire a far restare la pallacanestro a Roseto, perché lo merita».
«Mi dispiacerebbe se non riuscissero a mantenere Roseto in A1», è invece l'idea di Carlton Myers, uomo-simbolo del basket italiano, «un pubblico così numeroso e così affezionato alla propria società e ai propri giocatori, non è facile da trovare, perciò ben vengano queste squadre e che restino in A1, perché sono fondamentali per il basket italiano».
f.c.