FABRIANO - Il tabellino è il miglior commento di una partita senza storia e, in realtà, mai iniziata. Il tabellone luminoso (66-121) è impietoso, ma mette perfettamente in luce il risultato di un dominio pesarese mai messo in discussione. Il clima in casa Fabriano è pesante, la contestazione dei tifosi e vigorosa e mai come in questo caso qualsiasi parola o dichiarazione potrebbe cadere nel banale o nello scontato. Il primo ad arrivare in sala stampa è l’addetto stampa Ferencz Bartocci, che legge un comunicato stilato dal Cda della società: “Ci dispiace che proprio nel giorno dell’intitolazione del palasport a Giuliano Guerrieri il Fabriano basket sia uscito dai play off in questa maniera, chiediamo scusa ai tifosi e a tutta l’Italia, dato che la partita era in diretta nazionale. Vogliamo tuttavia ricordare il bel campionato appena concluso, facendo una promessa: l’anno prossimo disppunteremo un grande campionato. In settimana, poi, inizieremo a fare chiarezza sul futuro di ognuno".
Il coach Lasi, invece, è scuro in volto: «E’ difficile dire qualcosa dopo prestazioni del genere. Non c’è stata semplicemente partita, alcuni giocatori avevano la testa già in vacanza e qualcuno aveva già fatto le valigie per gli Usa. Che la Scavolini fosse una squadra di caratura superiore lo sapevamo tutti, ma noi non abbiamo posto alcuna minima resistenza. La motivazione principale, comunque, non può che essere quella psicologica: nonostante fossimo consapevoli di essere inferiori, alla prima difficoltà i nostri hanno mollato; questa è stata una cosa inaspettata poichè molti (Monroe, Thompson e Vetra) hanno disputato dei grandi play off lo scorso anno ed erano quindi abituati al clima post season».
Laconico, invece, il coach pesarese: «Siamo partiti decisissimi - afferma Pillastrini - tutti erano molto concentrati, e abbiamo spento subito ogno velleità di Fabriano. Anche a noi sono capitate quest’anno partite del genere, in cui una squadra è motivata al massimo è l’altra si scioglie alla prima difficoltà, come nella semifinale di coppa italia contro la Kinder. Un particolare complimento alla panchina: le riserve hanno segnato più dei titolari (75-46), e questo ci da fiducia poichè sappiamo di poter contare su dieci-atleti-dieci, cosa che in serie lunghe come quella che ci attende è fondamentale. Sappiamo che la Kinder ci presenterà difficoltà maggiori, ma siamo consapevoli che, anche se ci saranno momenti non facili, ce la giocheremo fino in fondo. Vorrei chiudere facendo i più sentiti complimenti a Lasi e a Fabriano. Naturalmente non per la partita di stasera, perchè sarei falso, ma per il grande campionato disputato si».
Valerio Stroppa
Il coach Lasi, invece, è scuro in volto: «E’ difficile dire qualcosa dopo prestazioni del genere. Non c’è stata semplicemente partita, alcuni giocatori avevano la testa già in vacanza e qualcuno aveva già fatto le valigie per gli Usa. Che la Scavolini fosse una squadra di caratura superiore lo sapevamo tutti, ma noi non abbiamo posto alcuna minima resistenza. La motivazione principale, comunque, non può che essere quella psicologica: nonostante fossimo consapevoli di essere inferiori, alla prima difficoltà i nostri hanno mollato; questa è stata una cosa inaspettata poichè molti (Monroe, Thompson e Vetra) hanno disputato dei grandi play off lo scorso anno ed erano quindi abituati al clima post season».
Laconico, invece, il coach pesarese: «Siamo partiti decisissimi - afferma Pillastrini - tutti erano molto concentrati, e abbiamo spento subito ogno velleità di Fabriano. Anche a noi sono capitate quest’anno partite del genere, in cui una squadra è motivata al massimo è l’altra si scioglie alla prima difficoltà, come nella semifinale di coppa italia contro la Kinder. Un particolare complimento alla panchina: le riserve hanno segnato più dei titolari (75-46), e questo ci da fiducia poichè sappiamo di poter contare su dieci-atleti-dieci, cosa che in serie lunghe come quella che ci attende è fondamentale. Sappiamo che la Kinder ci presenterà difficoltà maggiori, ma siamo consapevoli che, anche se ci saranno momenti non facili, ce la giocheremo fino in fondo. Vorrei chiudere facendo i più sentiti complimenti a Lasi e a Fabriano. Naturalmente non per la partita di stasera, perchè sarei falso, ma per il grande campionato disputato si».
Valerio Stroppa
