ROSETO - Mare nero per l’Euro peccaminosa che ha rinunciato alla sofferenza per fermare la Virtus giallorossa, mare splendido per Roma che ha vibrato in un match che voleva far suo per evitare la perfida sfida della bella e raggiungere subito i quarti e la Fortitudo. Prima sfida giovedì sera al PalaDozza di Bologna contro la Skipper e per Myers sarà un lieto ritorno nella città che lo ha amato e adorato. Pochi minuti di ansia per la Wurth, i primi quando Gilmore e Sims erano due folletti mentre i ragazzi di Caja erano in attesa. Dieci minuti di studio dove s’è vista subito l’intenzione di Carlton Myers e quella di un ritrovato Allen che dava ritmo alla vogata quando gli avversari cercavano di spingere sull’acceleratore e ingolfare con il gas il motore di Roma. Cambio di mentalità e sfida nella mani della Virtus dal secondo quarto dove il solo Swinson ha cercato di tenere i suoi compagni sulla cresta dell’onda nella sera in cui Gilmore è apparso svagato, assente dal parquet e soccombere in ogni azione. Le sue prodezze balistiche sono un ricordo del campionato che per Roseto è finito ieri. Tutti sperano, qui, che sia terminato per quest’anno in attesa di riprendere il discorso a settembre scongiurando la vendita del titolo sportivo che il patron Martinelli vorrebbe cedere. Che sarebbe una follia per una terra che da cinquant’anni ama la pallacanestro e ha seminato sul territorio squadre e giocatori.
Dicevamo della partita che hanno risolto Allen, Myers e Marcaccini, la sicurezza della panca della Virtus. La svolta è stata una bomba di Allen alla fine del primo tempo e poi Myers. Insieme, hanno permesso l’allungo giusto alla Roma dei canestri. Da quel momento Roseto è diventata nervosa, niente più idee, niente più guizzi e anche Mario Boni è sceso sulla terra. Si è arrabbiato con gli arbitri, si è preso un tecnico, è tornato a sedersi in panchina. Ecco la fotografia di Roseto: una squadra a pezzi dove nulla è servito rimetterla insieme. Roma ha avuto ancora uno straordinario Marcaccini, uomo tuttofare, esattamente come in gara-1: l’italo-americano ha infilato le triple giuste. Ieri Giancarlo ne ha messe a segno 4 su 5 tentate e sempre nell’attimo giusto, quello che serviva alla Wurth per prendere il largo e tenere a debita distanza Roseto.
Eccoci a Boni. Solo a sprazzi il SuperMario che conosciamo, una sola bomba (45-53) per l’ultima effimera illusione di un riaggancio. Poi, il fallo tecnico e la fine dei sogni dell’Euro. Roma ha mandato sotto i riflettori ancora di più Myers che si è esibito davanti al figlioletto Joel che s’è divertito ancora vedendo il papà protagonista. Anche lui, come tanti, lo aspetta giovedì sera a Bologna.
Difesa attenta quella della Virtus, il frustino di Allen per le invenzioni e il controllo del gioco - mai un’azione sciupata per eccesso di sicurezza, una sola palla persa per Jerome - buon controllo in area dei rimbalzi anche se si aspetta ancora il miglior Handlogten che, però, ieri non ha deluso come deluso non ha Callahan, sempre sicuro e attento nei 21’ che è rimasto in campo. Uomo o zona, la Wurth non è mai stata in pericolo per controllare Sims e Swinson mentre Lockhart ha tirato giù 8 rimbalzi ma non ha combinato molto di più.
Carbone e schiaffi sulle mani dell’Euro sonnecchiante che dopo 15’ non ha più dato l’impressione di potercela fare. L’illusione di Roseto s’è spenta lì. Nel secondo tempo le resistenze dei giocatori di Impaloni sono state scarsissime, atleti già in vacanza, con la valigia in mano mentre Roma ha la speranza di continuare il suo viaggio in un playoff che si sta accendendo di interesse.
Carlo Santi
EURO ROSETO-WURTH ROMA 70-82
ROSETO: Gilmore 7 (1/2, 1/5), Sims 18 (6/8, 1/6), Boni 10 (2/7, 1/3), Swinson 15 (7/8), Lockhart 3 (0/1, 1/2), Hicks 12 (4/5, 0/1), Ruggiero (0/0, 0/1), Colson 3 (0/0, 1/5), Grant, Monti 2 (1/1).
WURTH ROMA: Allen 15 (3/6, 2/6), Myers 28 (5/7, 5/13), Righetti 5 (0/2, 0/2), Tonolli 10 (3/3, 0/3), Handlogten 5 (2/3), Marcaccini 12 (0/12, 4/5), Zanelli, Callaha 7 (3/3), Santolamazza. N.e.: Masper.
Arbitri: Colucci e Filippini.
Note: parziali: 25-21, 38-43, 48-63. Tiri liberi: Roseto 13/21, Roma 17/26. Tiri da 3 punti: Roseto 5/23, Roma 11/29. Uscito per 5 falli: Allen (58-71) e Gilmore (66-81). Rimbalzi: Roseto 30 (10 off., 20 dif.), Roma 32 (11 off., 21 dif.). Percentuali al tiro: Roseto 26/55 (47%), Roma 27/54 (50%).
Dicevamo della partita che hanno risolto Allen, Myers e Marcaccini, la sicurezza della panca della Virtus. La svolta è stata una bomba di Allen alla fine del primo tempo e poi Myers. Insieme, hanno permesso l’allungo giusto alla Roma dei canestri. Da quel momento Roseto è diventata nervosa, niente più idee, niente più guizzi e anche Mario Boni è sceso sulla terra. Si è arrabbiato con gli arbitri, si è preso un tecnico, è tornato a sedersi in panchina. Ecco la fotografia di Roseto: una squadra a pezzi dove nulla è servito rimetterla insieme. Roma ha avuto ancora uno straordinario Marcaccini, uomo tuttofare, esattamente come in gara-1: l’italo-americano ha infilato le triple giuste. Ieri Giancarlo ne ha messe a segno 4 su 5 tentate e sempre nell’attimo giusto, quello che serviva alla Wurth per prendere il largo e tenere a debita distanza Roseto.
Eccoci a Boni. Solo a sprazzi il SuperMario che conosciamo, una sola bomba (45-53) per l’ultima effimera illusione di un riaggancio. Poi, il fallo tecnico e la fine dei sogni dell’Euro. Roma ha mandato sotto i riflettori ancora di più Myers che si è esibito davanti al figlioletto Joel che s’è divertito ancora vedendo il papà protagonista. Anche lui, come tanti, lo aspetta giovedì sera a Bologna.
Difesa attenta quella della Virtus, il frustino di Allen per le invenzioni e il controllo del gioco - mai un’azione sciupata per eccesso di sicurezza, una sola palla persa per Jerome - buon controllo in area dei rimbalzi anche se si aspetta ancora il miglior Handlogten che, però, ieri non ha deluso come deluso non ha Callahan, sempre sicuro e attento nei 21’ che è rimasto in campo. Uomo o zona, la Wurth non è mai stata in pericolo per controllare Sims e Swinson mentre Lockhart ha tirato giù 8 rimbalzi ma non ha combinato molto di più.
Carbone e schiaffi sulle mani dell’Euro sonnecchiante che dopo 15’ non ha più dato l’impressione di potercela fare. L’illusione di Roseto s’è spenta lì. Nel secondo tempo le resistenze dei giocatori di Impaloni sono state scarsissime, atleti già in vacanza, con la valigia in mano mentre Roma ha la speranza di continuare il suo viaggio in un playoff che si sta accendendo di interesse.
Carlo Santi
EURO ROSETO-WURTH ROMA 70-82
ROSETO: Gilmore 7 (1/2, 1/5), Sims 18 (6/8, 1/6), Boni 10 (2/7, 1/3), Swinson 15 (7/8), Lockhart 3 (0/1, 1/2), Hicks 12 (4/5, 0/1), Ruggiero (0/0, 0/1), Colson 3 (0/0, 1/5), Grant, Monti 2 (1/1).
WURTH ROMA: Allen 15 (3/6, 2/6), Myers 28 (5/7, 5/13), Righetti 5 (0/2, 0/2), Tonolli 10 (3/3, 0/3), Handlogten 5 (2/3), Marcaccini 12 (0/12, 4/5), Zanelli, Callaha 7 (3/3), Santolamazza. N.e.: Masper.
Arbitri: Colucci e Filippini.
Note: parziali: 25-21, 38-43, 48-63. Tiri liberi: Roseto 13/21, Roma 17/26. Tiri da 3 punti: Roseto 5/23, Roma 11/29. Uscito per 5 falli: Allen (58-71) e Gilmore (66-81). Rimbalzi: Roseto 30 (10 off., 20 dif.), Roma 32 (11 off., 21 dif.). Percentuali al tiro: Roseto 26/55 (47%), Roma 27/54 (50%).