Da giovedì ritocca alla Benetton, assieme alle altre tre grandi impegnate nei quarti di finale al meglio delle cinque partite.
Treviso sabato al PalaDozza ha consumato la sua seconda gara d'allenamento contro la Skipper, dopo quella sempre a porte chiuse di mercoledì al Palaverde, senza Mario Stojic, da qualche giorno fuori causa per l'ernia inguinale sinistra che da mesi lo attanagliava. Il problema è giunto ad un punto tale che l'intervento, fissato per venerdì in una clinica specializzata di Monaco di Baviera, è conseguenza indispensabile.
«Il dolore era al limite della sopportazione - ammette il croato - ed era pericoloso per me scendere in campo. Non ero più in grado di correre, fare degli scatti ed allenarmi costantemente con la squadra. Il ritmo mi era diventato insostenibile, perciò nel pieno accordo con il dottor Motta (medico della società biancoverde, n.d.r.) abbiamo deciso che operare fosse la cosa più giusta».
Mike D'Antoni, per la verità, ti utilizzava già col contagocce.
«Il mio mancato innesto in alcuni incontri non era però dovuto all'ernia che mi affliggeva. Mi allenavo e per un paio di settimane mi sentivo bene e pronto. Poi però si ripresentava ancora, si infiammava e ricominciava puntualmente daccapo il calvario».
Quindi le esclusioni dalle contese erano l'ovvia conseguenza del tuo stato di forma.
«Forse. Però se Mike sceglieva di portare me in panchina, a discapito di Tskitishvili, voleva significare che le condizioni erano quantomeno accettabili. Ora però non più, perciò mi opererò».
I tempi di recupero?
«Con esattezza lo potrò affermare solamente dopo venerdì, però conto di esserci per le semifinali contro la Kinder».
Dai già per scontato che sia la squadra di Messina la vostra futura avversaria?
«Credo che nei quarti incontreremo Trieste e le percentuali per passare il turno siano piuttosto alte. Inoltre la Kinder - che pure ha perso definitivamente per questa stagione Matjaz Smodis, fratturatosi giovedì in allenamento lo scafoide della mano sinistra - a mio parere avrà la meglio sulla Scavolini ed arriverà a giocarsi con noi l'accesso alle finali, stavolta però con il fattore campo a nostro favore. E conto proprio di esserci...».
Mike D'Antoni vive questa situazione con estrema tranquillità, cercando di focalizzare «il lavoro sul miglioramento del nostro gioco, soprattutto nel reparto difensivo. Vogliamo sempre fare dei progressi e lavorare sodo, anche per l'attacco. Curiamo perciò il movimento della palla, quello che più ci ha penalizzato nelle ultime uscite».
La situazione di Stojic ti preoccupa?
«Mi dispiace per lui, ma sono convinto che quando guarirà darà un ottimo apporto e lo utilizzerò ben volentieri».
Francesco Maiano
Treviso sabato al PalaDozza ha consumato la sua seconda gara d'allenamento contro la Skipper, dopo quella sempre a porte chiuse di mercoledì al Palaverde, senza Mario Stojic, da qualche giorno fuori causa per l'ernia inguinale sinistra che da mesi lo attanagliava. Il problema è giunto ad un punto tale che l'intervento, fissato per venerdì in una clinica specializzata di Monaco di Baviera, è conseguenza indispensabile.
«Il dolore era al limite della sopportazione - ammette il croato - ed era pericoloso per me scendere in campo. Non ero più in grado di correre, fare degli scatti ed allenarmi costantemente con la squadra. Il ritmo mi era diventato insostenibile, perciò nel pieno accordo con il dottor Motta (medico della società biancoverde, n.d.r.) abbiamo deciso che operare fosse la cosa più giusta».
Mike D'Antoni, per la verità, ti utilizzava già col contagocce.
«Il mio mancato innesto in alcuni incontri non era però dovuto all'ernia che mi affliggeva. Mi allenavo e per un paio di settimane mi sentivo bene e pronto. Poi però si ripresentava ancora, si infiammava e ricominciava puntualmente daccapo il calvario».
Quindi le esclusioni dalle contese erano l'ovvia conseguenza del tuo stato di forma.
«Forse. Però se Mike sceglieva di portare me in panchina, a discapito di Tskitishvili, voleva significare che le condizioni erano quantomeno accettabili. Ora però non più, perciò mi opererò».
I tempi di recupero?
«Con esattezza lo potrò affermare solamente dopo venerdì, però conto di esserci per le semifinali contro la Kinder».
Dai già per scontato che sia la squadra di Messina la vostra futura avversaria?
«Credo che nei quarti incontreremo Trieste e le percentuali per passare il turno siano piuttosto alte. Inoltre la Kinder - che pure ha perso definitivamente per questa stagione Matjaz Smodis, fratturatosi giovedì in allenamento lo scafoide della mano sinistra - a mio parere avrà la meglio sulla Scavolini ed arriverà a giocarsi con noi l'accesso alle finali, stavolta però con il fattore campo a nostro favore. E conto proprio di esserci...».
Mike D'Antoni vive questa situazione con estrema tranquillità, cercando di focalizzare «il lavoro sul miglioramento del nostro gioco, soprattutto nel reparto difensivo. Vogliamo sempre fare dei progressi e lavorare sodo, anche per l'attacco. Curiamo perciò il movimento della palla, quello che più ci ha penalizzato nelle ultime uscite».
La situazione di Stojic ti preoccupa?
«Mi dispiace per lui, ma sono convinto che quando guarirà darà un ottimo apporto e lo utilizzerò ben volentieri».
Francesco Maiano
Fonte: Il Gazzettino
