ROSETO — Il sipario si è chiuso sull’ Euro Roseto, forse con qualche recriminazione dopo la sconfitta in gara 2 per i play off contro la Wurth Roma, ma tutto sommato il bilancio della stagione, almeno per quello che si prospettava all’inizio del campionato, è positivo sotto ogni punto di vista. Adesso però si aprirà un’altra scena, quella delle trattative in corso tra il patron Martinelli e la cordata di imprenditori locali che dovrebbe rilevare il titolo sportivo. Ieri mattina, di buon’ora, c’è stato il tanto atteso incontro tra le parti, cioè tra il sindaco Franco Di Bonaventura, Michele Martinelli ed un imprenditore (si parla del costruttore Amadio, ormai diventato il portavoce del gruppo). L’esito della riunione non è dato sapere, se non che è stato interlocutorio rispetto alle esigenze delle parti. «Comunque interessante — ha sottolineato il sindaco della città, Franco Di Bonaventura — e non posso dire di più, visto che la mia parte è quella di mediatore e non interessata a rilevare il titolo sportivo».
Le indiscrezioni, comunque, non mancano. Martinelli, nel corso della riunione avrebbe espresso le sue perplessità circa l’offerta pervenuta (860 milioni di vecchie lire) a fronte di una richiesta dell’attuale detentore del pacchetto di maggioranza del Roseto Basket che ammonterebbe a circa due miliardi e 300 milioni, sempre di vecchie lire. Sempre secondo le solite indiscrezioni, Martinelli ha abbassato la richiesta rispetto alla prima proposta, comunque le parti ancora sono distanti per addivenire ad un accordo ed è per questo che comunque sempre sotto la mediazione del sindaco della città, i contendenti si rivedranno in settimana per ulteriori dettagli, e non è detto che non si possa arrivare a qualcosa di concreto. «La trattativa — ha detto il sindaco — è entrata nel vivo e credo che nel giro di poco tempo verranno fuori i dettagli o, comunque, la fine dell’operazione». Come interlocutore privilegiato, come vede la situazione? «Credo che in questo momento tutti dovranno essere realisti, tenendo presente i molti fattori — ha detto Di Bonaventura — tra cui quello che non si tratta di un bene qualsiasi, ma del patrimonio della città. Per il resto è una libera trattativa che si concluderà, spero, nel migliore dei modi, non tanto per questo o quell’altro interlocutore, ma per la città intera che ha dimostrato di non volere perdere il titolo né tanto meno uno spettacolo come la serie A1 di basket».
Sul fronte più strettamente sportivo, nel dopo gara contro la Roma, ci sono stati molti addii, ma anche qualcuno come Mario Boni, che ha già detto di volere concludere la sua carriera a Roseto. «Ho già qualche proposta dalla Grecia, ma preferirei restare a Roseto anche perché non credo che il meraviglioso pubblico di questa città voglia rinunciare al basket», ha detto il capitano. Per la verità, il pubblico locale ha dimostrato ampiamente di non voler rinunciare ad una forte tradizione occupando quasi per intero le gradinate in occasione dell’ultima partita di campionato. Ma come tutte le cose "tra il dire e il fare c’è di mezzo, spesso e volentieri, il mare".
Lino Faraone
Michele Martinelli lascia la società, ma i cinque anni trascorsi a Roseto sono stati un susseguirsi di vittorie e promozioni. "L’aquilano de Roma", arrivò in riva all’Adriatico per merito dell’attuale team manager Maurizio Cicconi e già nel campionato ’97-’98 con la squadra in B2, immediatamente passato in B1, per via di un inaspettato ripescaggio e con vittoria in Coppa Italia Dilettanti, con Martinelli consigliere e il compianto Giovanni Giunco presidente. Nel campionato ’98-99, invece, Martinelli venne nominato presidente della società e immediatamente dopo ci fu la promozione in A2. Nel campionato ’99-2000 promozione in serie A1, l’anno dopo play off con ottavo posto e con Coppa Korac non disputata. Infine quest’anno, nono posto e con i play off appena conclusi.
Le indiscrezioni, comunque, non mancano. Martinelli, nel corso della riunione avrebbe espresso le sue perplessità circa l’offerta pervenuta (860 milioni di vecchie lire) a fronte di una richiesta dell’attuale detentore del pacchetto di maggioranza del Roseto Basket che ammonterebbe a circa due miliardi e 300 milioni, sempre di vecchie lire. Sempre secondo le solite indiscrezioni, Martinelli ha abbassato la richiesta rispetto alla prima proposta, comunque le parti ancora sono distanti per addivenire ad un accordo ed è per questo che comunque sempre sotto la mediazione del sindaco della città, i contendenti si rivedranno in settimana per ulteriori dettagli, e non è detto che non si possa arrivare a qualcosa di concreto. «La trattativa — ha detto il sindaco — è entrata nel vivo e credo che nel giro di poco tempo verranno fuori i dettagli o, comunque, la fine dell’operazione». Come interlocutore privilegiato, come vede la situazione? «Credo che in questo momento tutti dovranno essere realisti, tenendo presente i molti fattori — ha detto Di Bonaventura — tra cui quello che non si tratta di un bene qualsiasi, ma del patrimonio della città. Per il resto è una libera trattativa che si concluderà, spero, nel migliore dei modi, non tanto per questo o quell’altro interlocutore, ma per la città intera che ha dimostrato di non volere perdere il titolo né tanto meno uno spettacolo come la serie A1 di basket».
Sul fronte più strettamente sportivo, nel dopo gara contro la Roma, ci sono stati molti addii, ma anche qualcuno come Mario Boni, che ha già detto di volere concludere la sua carriera a Roseto. «Ho già qualche proposta dalla Grecia, ma preferirei restare a Roseto anche perché non credo che il meraviglioso pubblico di questa città voglia rinunciare al basket», ha detto il capitano. Per la verità, il pubblico locale ha dimostrato ampiamente di non voler rinunciare ad una forte tradizione occupando quasi per intero le gradinate in occasione dell’ultima partita di campionato. Ma come tutte le cose "tra il dire e il fare c’è di mezzo, spesso e volentieri, il mare".
Lino Faraone
Michele Martinelli lascia la società, ma i cinque anni trascorsi a Roseto sono stati un susseguirsi di vittorie e promozioni. "L’aquilano de Roma", arrivò in riva all’Adriatico per merito dell’attuale team manager Maurizio Cicconi e già nel campionato ’97-’98 con la squadra in B2, immediatamente passato in B1, per via di un inaspettato ripescaggio e con vittoria in Coppa Italia Dilettanti, con Martinelli consigliere e il compianto Giovanni Giunco presidente. Nel campionato ’98-99, invece, Martinelli venne nominato presidente della società e immediatamente dopo ci fu la promozione in A2. Nel campionato ’99-2000 promozione in serie A1, l’anno dopo play off con ottavo posto e con Coppa Korac non disputata. Infine quest’anno, nono posto e con i play off appena conclusi.
