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Parente, bentornato capitano

La Mabo in palestra con gli italiani e il suo leader

LIVORNO. Le 17.30 di uno splendido lunedì di maggio. Nel fortino di via Pera c'è il ritorno del guerriero. Daniele Parente scende sul parquet, prende in mano il suo pallone Nike, si aggrega al gruppo, palleggia, fa cambi di mano e cambi di direzione, terzo tempo, passo e tiro. Corre, come tutti gli altri, e sorride. Come un bambino di fronte ai regali di Natale.
Dopo sei mesi di sofferenza, questo normalissimo lunedì di mare e di sole diventa un giorno speciale per la Mabo. E non perchè le ferie sono terminate e la squadra è tornata a sudare, con gli occhi già orientati sulla prossima A1. Ma perchè il capitano ha ripreso a giocare. Quella brutta caduta sul legno del PalaMacchia, durante la sfida con l'Oregon Cantù, è solo un brutto ricordo. La Mabo adesso ha di nuovo il suo guerriero. Lo specialista difensivo che abbiamo rimpianto di fronte alle cannonate di Myers o alle serpentine di Bullock, il leader dagli occhi di tigre che è mancato in questa prima stagione di A1.
Con il capitano, sono tornati a lavorare ieri anche gli altri giocatori italiani che hanno firmato la salvezza, Sambugaro, Santarossa, Garri e Pierich, mentre non si è visto Jacopo Giachetti, il quale ha iniziato ad allenarsi con gli juniores con i quali a giugno disputerà le finali nazionali alla ricerca del quinto scudetto giovanile della storia di via Pera. Al gruppo si sono aggregati anche i livornesi che durante la stagione erano sparsi nei vari campionati, da Mariani (rientrato dal prestito a Firenze) a Bertocci (che durante l'anno è stato in forza prima a Ferrara e poi a Pavia) fino a Modica (Cecina). Domani farà ritorno sul parquet amaranto anche un altro ex cresciuto nelle file Don Bosco, Leonardo Carpineti, libero dopo la salvezza della Virtus Siena e pronto a tornare all'ovile per non perdere la condizione prima dell'estate.
«Ci alleneremo per cinque settimane - spiega Luca Banchi - lavorando laddove i singoli giocatori hanno maggiori carenze. La prossima settimana arriveranno anche alcuni italiani in prova e forse pure qualche oriundo che ha giocato in serie B. La cultura del lavoro d'altra parte fa parte di noi, e ci fa piacere che anche giocatori che non appartengono più a questa società ma che qui sono cresciuti, ci chiedano di allenarsi. É un po' come nei college americani, dove i giocatori Nba, finita la stagione e finite le ferie, chiedono di riprendere la preparazione». Il programma prevede allenamenti in via Pera tutti i giorni fino al sabato.
Giulio Corsi
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