Boniciolli, ora conoscete la vostra avversaria, Roma.
«Per noi è una cosa buona, dopo 14-15 giorni di allenamento avevamo poche cose da dirci. Conoscere l'identità della nostra avversaria ridarà spinta a me e alla squadra».
Voi non giocate una partita dal 27 aprile, Roma ha giocato domenica… «Pressione, ruggine sono luoghi comuni. Noi abbiamo potuto allenarci più a lungo. E poi c'è la stagione regolare che, per quanto dimenticata, costituisce come un passato. Poi sappiamo che dovremo affrontare una buona squadra e un buon allenatore».
E Carlton Myers.
«La storia di questa società degli ultimi cinque anni è coincisa con lui. La Fortitudo ha provato ad aprire una pagina nuova e il fatto che ci sia lui, all'inizio dei playoff, ha un significato forte. Vogliamo voltare pagina, fermo restando che quelle precedenti non si possono e non si devono cancellare. Nessuno vuole uccidere il padre, tanto per capirci, ma faremo di tutto per andare avanti».
La Kinder, intanto, ha perso l'Eurolega. Questo potrebbe dare maggior forza a voi, Benetton, Siena e Cantù.
«Continuo a essere convinto che la Virtus sia più forte del Panathinaikos. Ma i greci hanno un Bodiroga stellare e un allenatore capace di vincere cinque volte quel trofeo con quattro squadre diverse.
Loro tristi perché hanno perso? Cosa dovrebbero fare quelle 30 squadre che alla finale non ci sono nemmeno arrivate. O quelle 80 che non sanno cosa sia l'Eurolega. Hanno vinto quattro finali di seguito, sono caduti alla quinta. Restano la squadra più indicata per la vittoria finale.
Non credo che abbiano pressione. La pressione, ora, ce l'ha chi è retrocesso. La realtà è che questo è un campionato equilibrato».
E quindi? «Può vincere chi non è più forte. Può farlo per diversi motivi. Mi occupo poco di pallavolo, ma ho letto un'intervista dell'allenatore di Modena, che ha vinto lo scudetto. Ma ha ribadito la Sisley era più forte».
La Skipper come sta? Abbastanza bene. Per la prima volta abbiamo potuto programmare gli allenamenti e non solo gestirci. Stiamo bene anche se il ginocchio di Savic e quello di Pilutti, e la schiena di Kovacic andranno gestiti. Ma io sono soddisfatto».
Torniamo a Myers.
«Non lo scopro certo io. E' un uomo di grande personalità che, come accadeva qua, risponde con grande capacità e talento».
E Boniciolli? «C'è un termine che ho imparato a Napoli: cazzimma. Cazzimma significa avere addosso l'energia per camminare rovesciati sul tetto del PalaDozza. E' quell'energia che mi ha permesso di fare bene a Udine.
Prima con la promozione e poi con un grande playoff. E' qualcosa che mi porto dentro, che mi mangia vivo, che non mi fa dormire».
La società voleva un posto tra le prime quattro. Forse, però, è un obiettivo che non basta più nemmeno a lei.
«Ho già letto il mio 'de profundis». Che non basterebbe lo scudetto per essere riconfermato. Per me è stato un anno fantastico e mi auguro possa chiudersi in modo positivo. E spero di poter fare una valutazione serena e amichevole. Vorrei aggiungere una cosa. A posteriori vorrei tornare sulle parole di Seragnoli. Sul momento ci sono rimasto male, poi ho capito. Credo che sia legittimo che a Seragnoli girassero… Lui ha investito tanto e non è stato ripagato nella stessa misura».
Alessandro Gallo
«Per noi è una cosa buona, dopo 14-15 giorni di allenamento avevamo poche cose da dirci. Conoscere l'identità della nostra avversaria ridarà spinta a me e alla squadra».
Voi non giocate una partita dal 27 aprile, Roma ha giocato domenica… «Pressione, ruggine sono luoghi comuni. Noi abbiamo potuto allenarci più a lungo. E poi c'è la stagione regolare che, per quanto dimenticata, costituisce come un passato. Poi sappiamo che dovremo affrontare una buona squadra e un buon allenatore».
E Carlton Myers.
«La storia di questa società degli ultimi cinque anni è coincisa con lui. La Fortitudo ha provato ad aprire una pagina nuova e il fatto che ci sia lui, all'inizio dei playoff, ha un significato forte. Vogliamo voltare pagina, fermo restando che quelle precedenti non si possono e non si devono cancellare. Nessuno vuole uccidere il padre, tanto per capirci, ma faremo di tutto per andare avanti».
La Kinder, intanto, ha perso l'Eurolega. Questo potrebbe dare maggior forza a voi, Benetton, Siena e Cantù.
«Continuo a essere convinto che la Virtus sia più forte del Panathinaikos. Ma i greci hanno un Bodiroga stellare e un allenatore capace di vincere cinque volte quel trofeo con quattro squadre diverse.
Loro tristi perché hanno perso? Cosa dovrebbero fare quelle 30 squadre che alla finale non ci sono nemmeno arrivate. O quelle 80 che non sanno cosa sia l'Eurolega. Hanno vinto quattro finali di seguito, sono caduti alla quinta. Restano la squadra più indicata per la vittoria finale.
Non credo che abbiano pressione. La pressione, ora, ce l'ha chi è retrocesso. La realtà è che questo è un campionato equilibrato».
E quindi? «Può vincere chi non è più forte. Può farlo per diversi motivi. Mi occupo poco di pallavolo, ma ho letto un'intervista dell'allenatore di Modena, che ha vinto lo scudetto. Ma ha ribadito la Sisley era più forte».
La Skipper come sta? Abbastanza bene. Per la prima volta abbiamo potuto programmare gli allenamenti e non solo gestirci. Stiamo bene anche se il ginocchio di Savic e quello di Pilutti, e la schiena di Kovacic andranno gestiti. Ma io sono soddisfatto».
Torniamo a Myers.
«Non lo scopro certo io. E' un uomo di grande personalità che, come accadeva qua, risponde con grande capacità e talento».
E Boniciolli? «C'è un termine che ho imparato a Napoli: cazzimma. Cazzimma significa avere addosso l'energia per camminare rovesciati sul tetto del PalaDozza. E' quell'energia che mi ha permesso di fare bene a Udine.
Prima con la promozione e poi con un grande playoff. E' qualcosa che mi porto dentro, che mi mangia vivo, che non mi fa dormire».
La società voleva un posto tra le prime quattro. Forse, però, è un obiettivo che non basta più nemmeno a lei.
«Ho già letto il mio 'de profundis». Che non basterebbe lo scudetto per essere riconfermato. Per me è stato un anno fantastico e mi auguro possa chiudersi in modo positivo. E spero di poter fare una valutazione serena e amichevole. Vorrei aggiungere una cosa. A posteriori vorrei tornare sulle parole di Seragnoli. Sul momento ci sono rimasto male, poi ho capito. Credo che sia legittimo che a Seragnoli girassero… Lui ha investito tanto e non è stato ripagato nella stessa misura».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino