TRIESTE - La sfida nella sfida: la mosca atomica dal cuor di leone e l’uomo della tripla mortifera hanno infiammato gara-3. Ha perso il primo, ha vinto il secondo, ma è stato un piacere vederli contro. Peccato per quel fischio galeotto nel terzo quarto, che ha tolto il cuore della Coop dal campo per quasi un tempo. Poi, però, ha avuto nuovamente il tempo per riprendersi ciò che qualcuno (l’arbitro Tola) gli aveva tolto. E lo stesso potrebbe dire l’anima della Metis, che sul suo ultimo passaggio a Francesco Conti, ha visto svanire i quarti per una stoppata malandrina di Jones sul giovane varesino.
Ma Ivo Maric e Gianmarco Pozzecco hanno dato. Soprattutto spettacolo. La mosca atomica ha cominciano a dare fastidio a Trieste sin dall’inizio: due coast to coast, due cambi fulminanti di velocità in palleggio. L’uomo di ghiacci(o) ha risposto subito: tripla, tanto per gradire. E i due non si sono risparmiati nemmeno nel secondo quarto. Ancora tre punti per Ivo in faccia al Poz, ancora il Poz che sfornava assist e canestri d’autore: arresto e tiro, tiro con la tabella e movimenti sul piede perno come fosse una trottola. I primi 20’ si sono conclusi così: 8 punti e 5 rimbalzi per Maric, 10 punti per Pozzecco e 4 assist. Rimbalzi e assist sono voci che dicono quanto ci tenevano a vincere. Terzo quarto: Ivo prima ha commesso fallo su Zanus Fortes, poi si è preso il tecnico per (presunte) proteste dall’arbitro che era più lontano dall’azione.
Il palcoscenico, così, è rimasto solo per il Poz: prima un’entrata dal centro con palla rilasciata all’altezza del tiro libero, seguita da due errori banali, e infine un arresto sulla linea dei tre punti con finta e passo di avvicinamento con canestro incorporato. A 6’ dalla fine, però, è rientrato Ivo. E si è visto. Altra tripla e Trieste è tornata a respirare. Ma il Poz non ha mollato la presa: bomba da 8 metri, Varese a +3. Maric non ha alzato bandiera bianca, come tutta la Coop. Pertanto, supplementare: l’uomo delle triple ha chiuso il conto a 2’ dalla sirena. Con che cosa? Un tiro da tre.
La sfida nella sfida l’ha vinta il Poz, 24 punti a 20. È certo, però, che ne avrebbe fatto a meno pur di vincere gara-3.
Marzio Krizman
Ma Ivo Maric e Gianmarco Pozzecco hanno dato. Soprattutto spettacolo. La mosca atomica ha cominciano a dare fastidio a Trieste sin dall’inizio: due coast to coast, due cambi fulminanti di velocità in palleggio. L’uomo di ghiacci(o) ha risposto subito: tripla, tanto per gradire. E i due non si sono risparmiati nemmeno nel secondo quarto. Ancora tre punti per Ivo in faccia al Poz, ancora il Poz che sfornava assist e canestri d’autore: arresto e tiro, tiro con la tabella e movimenti sul piede perno come fosse una trottola. I primi 20’ si sono conclusi così: 8 punti e 5 rimbalzi per Maric, 10 punti per Pozzecco e 4 assist. Rimbalzi e assist sono voci che dicono quanto ci tenevano a vincere. Terzo quarto: Ivo prima ha commesso fallo su Zanus Fortes, poi si è preso il tecnico per (presunte) proteste dall’arbitro che era più lontano dall’azione.
Il palcoscenico, così, è rimasto solo per il Poz: prima un’entrata dal centro con palla rilasciata all’altezza del tiro libero, seguita da due errori banali, e infine un arresto sulla linea dei tre punti con finta e passo di avvicinamento con canestro incorporato. A 6’ dalla fine, però, è rientrato Ivo. E si è visto. Altra tripla e Trieste è tornata a respirare. Ma il Poz non ha mollato la presa: bomba da 8 metri, Varese a +3. Maric non ha alzato bandiera bianca, come tutta la Coop. Pertanto, supplementare: l’uomo delle triple ha chiuso il conto a 2’ dalla sirena. Con che cosa? Un tiro da tre.
La sfida nella sfida l’ha vinta il Poz, 24 punti a 20. È certo, però, che ne avrebbe fatto a meno pur di vincere gara-3.
Marzio Krizman
