La Snaidero 2000 continuerà a farla lui finché, quando vorrà, non chiuderà bottega. Il presidente Edi ha firmato in bianco Giancarlo Sarti. «La garanzia per Udine – ricambia il general manager – è lui. È sempre più inserito nel basket nazionale ed è coinvolto dalla piazza. Domenica, gesto unico, ha fatto ringraziare attraverso lo speaker il pubblico del Carnera a pochi secondi dalla fine dell’ultima gara della stagione».
Per il 2002-2003, il 5 agosto dopo la post stagione, si riparte con coach Frates terzo anello della troika.
«È un tecnico giovane, moderno e ha fatto bene in un periodo travagliato – lo consacra Sarti, che l’ha fatto apprezzare in corsa per il dopo Melillo –. Si presume che possa fare ancora meglio con una squadra più equilibrata e competitiva. Lavoreremo in quel senso facendo, se possibile, gli inserimenti indovinati. Puntiamo a consolidarci a livello medio - alto per evitare i patemi di quest’anno. Può aiutarci il fatto di non avere coppe europee da disputare».
Per il futuro il presidente vuole un preparatore atletico in pianta stabile.
«Dopo la defezione improvvisa di Sepulcri non abbiamo trovato un’alternativa. Melillo ha riparato con Dotta part time, ma non è stata la via giusta. Ci vuole un preparatore che dia continuità al lavoro, perché il basket moderno è molto fisico e atletico».
Non sarà più Braida?
«Non è detto. Ha fatto un ottimo lavoro, tamponando la situazione e portandoci fuori dalle secche. È da decidere se sarà sufficiente lui. Senza volere enfatizzare il passato, eravamo abituati molto bene».
Sepulcri è solo un sogno?
«Mica detto. Ha toccato il vertice del basket italiano e lavora bene alla Virtus Bologna, con cui ha un contratto che non conosco bene. Può darsi, però, che la sua udinesità e un lavoro di un certo tipo lo tentino e che possa rientrare alla Snaidero. È un po’ presto per dirlo (diciamo che se Madrigali l’avrà vinta su Messina forse ci potrà essere un Sepulcri bis con Frates dopo Gorizia, ndr)».
Oltre al preparatore, il presidente vuole pure una squadra atletica e giovane.
«Sarebbe l’ideale per il basket d’oggi. Non serve poi molto. Potremmo inserire Vujacic e Zacchetti o altri giovani di calibro diverso e di utilizzo più immediato, con i nostri due grandi prospetti quali scorte di una squadra rinforzata. Dipende dal mercato».
Comunque, non sarà una squadra troppo americana?
«Dovremo farla competitiva sul mercato, magari dei Bosman B dell’Est. Di Usa abbiamo a contratto Scott e dovremo pensare bene su Woolridge, che ci ha fatto vincere da solo alcune gare. Michael Smith ha chance Nba e, quindi, non abbiamo ancora ben focalizzato il ritorno di Stern. Poi abbiamo da verificare chi, a contratto e no, si trova bene con noi pure in ruoli di secondo piano. Vogliamo evitare situazioni al limite della sopportazione verificatesi quest’anno. In questo senso, Cantarello è un esempio. Ci possono pure essere parecchie conferme».
Valerio Morelli
Per il 2002-2003, il 5 agosto dopo la post stagione, si riparte con coach Frates terzo anello della troika.
«È un tecnico giovane, moderno e ha fatto bene in un periodo travagliato – lo consacra Sarti, che l’ha fatto apprezzare in corsa per il dopo Melillo –. Si presume che possa fare ancora meglio con una squadra più equilibrata e competitiva. Lavoreremo in quel senso facendo, se possibile, gli inserimenti indovinati. Puntiamo a consolidarci a livello medio - alto per evitare i patemi di quest’anno. Può aiutarci il fatto di non avere coppe europee da disputare».
Per il futuro il presidente vuole un preparatore atletico in pianta stabile.
«Dopo la defezione improvvisa di Sepulcri non abbiamo trovato un’alternativa. Melillo ha riparato con Dotta part time, ma non è stata la via giusta. Ci vuole un preparatore che dia continuità al lavoro, perché il basket moderno è molto fisico e atletico».
Non sarà più Braida?
«Non è detto. Ha fatto un ottimo lavoro, tamponando la situazione e portandoci fuori dalle secche. È da decidere se sarà sufficiente lui. Senza volere enfatizzare il passato, eravamo abituati molto bene».
Sepulcri è solo un sogno?
«Mica detto. Ha toccato il vertice del basket italiano e lavora bene alla Virtus Bologna, con cui ha un contratto che non conosco bene. Può darsi, però, che la sua udinesità e un lavoro di un certo tipo lo tentino e che possa rientrare alla Snaidero. È un po’ presto per dirlo (diciamo che se Madrigali l’avrà vinta su Messina forse ci potrà essere un Sepulcri bis con Frates dopo Gorizia, ndr)».
Oltre al preparatore, il presidente vuole pure una squadra atletica e giovane.
«Sarebbe l’ideale per il basket d’oggi. Non serve poi molto. Potremmo inserire Vujacic e Zacchetti o altri giovani di calibro diverso e di utilizzo più immediato, con i nostri due grandi prospetti quali scorte di una squadra rinforzata. Dipende dal mercato».
Comunque, non sarà una squadra troppo americana?
«Dovremo farla competitiva sul mercato, magari dei Bosman B dell’Est. Di Usa abbiamo a contratto Scott e dovremo pensare bene su Woolridge, che ci ha fatto vincere da solo alcune gare. Michael Smith ha chance Nba e, quindi, non abbiamo ancora ben focalizzato il ritorno di Stern. Poi abbiamo da verificare chi, a contratto e no, si trova bene con noi pure in ruoli di secondo piano. Vogliamo evitare situazioni al limite della sopportazione verificatesi quest’anno. In questo senso, Cantarello è un esempio. Ci possono pure essere parecchie conferme».
Valerio Morelli