PESARO – Il conto alla rovescia “scende" e l’adrenalina sale: si avvicina l’ora X. Domani sera la Scavolini, dopo otto anni di attesa, torna ad affrontare la Kinder nei play off. Allora fu la finale scudetto, stavolta i quarti, ma in mezzo è successo di tutto, perfino una retrocessione, proprio mentre la Virtus diventava l’asso pigliatutto in Italia e in Europa. E allora uno “scudetto" tutto speciale è in palio fin da subito per Pesaro e i suoi tifosi, nella sfida con la grande Bestia Nera di sempre (almeno fino all’ormai leggendario +33 del girone di ritorno).
Tutte le volte in cui la Kinder ha “schiacciato" la Scavolini, lo ha fatto innanzitutto sotto canestro. Ma proprio da quel settore arriva adesso la grande speranza di Pesaro. Statistiche individuali alla mano, e senza neppure contare il clamoroso exploit dei lunghi biancorossi negli ottavi, Johnson (15 punti e 6 rimbalzi) sovrasta Andersen (8 e 6); Tusek (10 e 5) batte Frosini (8 e 4) e Blair (12 e 9) supera Griffith (8 punti e 6 rimbalzi) in quello che è forse il duello più atteso sotto le plance. «L’ho detto fin dal giorno del mio ritorno a Pesaro, quando tutti mi definivano l’anti-Griffith – esclama Joseph Blair – che a me interessa che la Scavolini batta la Kinder, non che Blair batta Griffith. Se lui vuol fare un partitone contro di me mi sta bene, sono contento, a patto che la mia squadra vinca!». Nel girone d’andata fu netta la vittoria di Bologna (+14) ma Blair (12 punti e 9 rimbalzi) tenne botta contro il pivot avversario (15 e 4). Al ritorno non ci fu partita, né tra le due squadre, né tra i due centri: 14 punti e 7 rimbalzi per Blair contro i 2 punti e 2 rimbalzi di un Griffith appena rientrato dopo la lunga assenza. In mezzo, la frana pesarese nella semifinale di Coppa Italia. Ma quella che comincia domani sarà una storia tutta nuova: «Griffith si è ripreso bene – dice ancora Joseph – ma ripeto: noi faremo il nostro gioco, cercando di difendere duro e di trovare soluzioni facili in attacco. Il nostro obiettivo è vincere: sarà difficile ma ci vogliamo provare».
Il totem con la V nera si lamenta del fatto che ultimamente, nella Kinder, arrivano pochi palloni giocabili sotto canestro; nella Scavolini, invece, i palloni adesso fioccano come se nevicasse. «L’importante è l’equilibrio tra “dentro" e “fuori" – replica saggiamente il pivot più popolare d’Italia – I palloni arrivano, e infatti nell’andata con Fabriano noi lunghi abbiamo fatto un sacco di punti; ma poi nella gara di ritorno quei palloni li abbiamo restituiti agli esterni, che hanno colpito implacabilmente da tre punti, vedi Pecile e Traina». Come procede il tandem con DeMarco? «Abbiamo imparato a conoscerci, riuscendo finalmente a giocare sempre insieme, dopo la fine dell’Eurolega, ed anche allenandoci insieme, perché prima in allenamento eravamo spesso uno contro l’altro. Adesso so quali sono le sue caratteristiche e lui conosce meglio il mio modo di giocare, così i nostri rendimenti sono cresciuti insieme. Voglio solo dire che sono molto contento di giocare con DMJ, perché lui è veramente un grande giocatore». Parole che scaldano i cuori, così come quelle che Blair, in conclusione, rivolge ai tifosi pesaresi: «Sono sicuro che domenica verrete in massa a sostenerci in gara-due. Ho sempre detto che il mio sogno è quello di vedere il BPA Palas finalmente pieno come un uovo. Io spero che contro i campioni d’Italia il mio sogno si avveri. Ma non c’è bisogno di aggiungere nulla: quando arriverà la Kinder voi saprete benissimo cosa fare!». “Toglietemi tutto – dice quel simpatico striscione – ma non il mio Blair!".
Giancarlo Iacchini
Tutte le volte in cui la Kinder ha “schiacciato" la Scavolini, lo ha fatto innanzitutto sotto canestro. Ma proprio da quel settore arriva adesso la grande speranza di Pesaro. Statistiche individuali alla mano, e senza neppure contare il clamoroso exploit dei lunghi biancorossi negli ottavi, Johnson (15 punti e 6 rimbalzi) sovrasta Andersen (8 e 6); Tusek (10 e 5) batte Frosini (8 e 4) e Blair (12 e 9) supera Griffith (8 punti e 6 rimbalzi) in quello che è forse il duello più atteso sotto le plance. «L’ho detto fin dal giorno del mio ritorno a Pesaro, quando tutti mi definivano l’anti-Griffith – esclama Joseph Blair – che a me interessa che la Scavolini batta la Kinder, non che Blair batta Griffith. Se lui vuol fare un partitone contro di me mi sta bene, sono contento, a patto che la mia squadra vinca!». Nel girone d’andata fu netta la vittoria di Bologna (+14) ma Blair (12 punti e 9 rimbalzi) tenne botta contro il pivot avversario (15 e 4). Al ritorno non ci fu partita, né tra le due squadre, né tra i due centri: 14 punti e 7 rimbalzi per Blair contro i 2 punti e 2 rimbalzi di un Griffith appena rientrato dopo la lunga assenza. In mezzo, la frana pesarese nella semifinale di Coppa Italia. Ma quella che comincia domani sarà una storia tutta nuova: «Griffith si è ripreso bene – dice ancora Joseph – ma ripeto: noi faremo il nostro gioco, cercando di difendere duro e di trovare soluzioni facili in attacco. Il nostro obiettivo è vincere: sarà difficile ma ci vogliamo provare».
Il totem con la V nera si lamenta del fatto che ultimamente, nella Kinder, arrivano pochi palloni giocabili sotto canestro; nella Scavolini, invece, i palloni adesso fioccano come se nevicasse. «L’importante è l’equilibrio tra “dentro" e “fuori" – replica saggiamente il pivot più popolare d’Italia – I palloni arrivano, e infatti nell’andata con Fabriano noi lunghi abbiamo fatto un sacco di punti; ma poi nella gara di ritorno quei palloni li abbiamo restituiti agli esterni, che hanno colpito implacabilmente da tre punti, vedi Pecile e Traina». Come procede il tandem con DeMarco? «Abbiamo imparato a conoscerci, riuscendo finalmente a giocare sempre insieme, dopo la fine dell’Eurolega, ed anche allenandoci insieme, perché prima in allenamento eravamo spesso uno contro l’altro. Adesso so quali sono le sue caratteristiche e lui conosce meglio il mio modo di giocare, così i nostri rendimenti sono cresciuti insieme. Voglio solo dire che sono molto contento di giocare con DMJ, perché lui è veramente un grande giocatore». Parole che scaldano i cuori, così come quelle che Blair, in conclusione, rivolge ai tifosi pesaresi: «Sono sicuro che domenica verrete in massa a sostenerci in gara-due. Ho sempre detto che il mio sogno è quello di vedere il BPA Palas finalmente pieno come un uovo. Io spero che contro i campioni d’Italia il mio sogno si avveri. Ma non c’è bisogno di aggiungere nulla: quando arriverà la Kinder voi saprete benissimo cosa fare!». “Toglietemi tutto – dice quel simpatico striscione – ma non il mio Blair!".
Giancarlo Iacchini
