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Benetton, obiettivo tricolore

Il procuratore generale Gherardini presenta i play off e conferma la Benetton tra le favorite

Comincia domani sera al Palaverde la rincorsa finale della Benetton allo scudetto di basket. L'occasione è propizia per un riassunto della stagione con il procuratore generale del club, Maurizio Gherardini.
«La formula dei play off è vincente perché offre pepe e imprevedibilità - spiega il dirigente - La griglia a 12 rischia però di costringere alcune squadre a una sosta di 21 giorni, tanti, troppi. Quest'anno avremmo potuto sfruttare diversamente un volano importante come le Final Four di EuroLega, appiccicando la volata scudetto e mantenendo viva l'eco della "tre giorni continentale" un po' ovunque. Invece... Questa soluzione deve quindi far riflettere. Altri paesi (Grecia, Francia e Spagna) hanno invece optato per una volata a otto».
La Benetton ha 48 ore per preparare le mosse dei quarti.
«Lo stesso vale per l'avversario che, però, si presenta rodato e tonico. Non avessimo avuto la parentesi dell'EuroLega anche noi avremo dovuto osservare, come Skipper e Oregon, oltre venti giorni di sosta. Sosta che potrebbe aver alterato o quantomeno modificato la condizione psico-fisica della compagine».
Sinora avete vinto la Supercoppa Italiana, siete approdati alla semifinale di Coppa Italia, avete raggiunto il secondo posto nella "regular season" e centrato la Final Four di EuroLega. Un bilancio più che soddisfacente.
«Sì, e se poi stiliamo il bilancio all'americana diciamo che delle 62 gare disputate ne abbiamo vinte 47 (75 per cento n.d.r.). Non male, anzi siamo andati al di là delle aspettative. Siamo orgogliosi del cammino compiuto in Europa dove siamo approdati nell'Olimpo e abbiamo colto affermazioni prestigiose (Olympiakos, Malaga, Maccabi, ecc.). Per quanto riguarda il campionato possiamo rammaricarci per alcuni episodi che ci hanno privati della leadership finale (canestro a tempo scaduto a Bologna, quello di Trieste nel finale da metà campo che è costato la prima sconfitta stagionale, il tiro di Nicola a Udine che ha ballato sul ferro e poi è uscito n.d.r.). Per qualità di gioco, spettacolo e divertimento avremo meritato la prima piazza, comunque onore agli avversari».
Ed ora i play off.
«Oltre alle due corazzate bolognesi sono emerse realtà come Siena, che ha anche vinto la Saporta, Cantù che ha rinverdito il blasone con sei ragazzi americani, e il solito Pesaro che sarà la mina vagante. Non dimenticherei pure Roma che troverà però una Skipper in netta ripresa».
Sei dunque soddisfatto ma anche insaziabile.
«Direi che quest'anno grazie a Gilberto Benetton e al presidente Buzzavo siamo riusciti a costruire una buona squadra. Poi il merito va a Mike D'Antoni che ha saputo assemblare perfettamente il materiale umano andando oltre ogni previsione. L'esplosione di Nachbar, l'integrazione perfetta di Edney, le conferme di Garbajosa, Marconato e Nicola, papà Pittis, Chikalkin, Bulleri, Stojic, Tskitishvili, Bell tutti si sono dati daffare».
Mai come quest'anno la Benetton è stata meta di visitatori...
«Diciamo che da una parte la positività dell'ambiente ha avuto un ruolo importante sul rendimento e dall'altra, grazie alla proprietà, al presidente e alla struttura, abbiamo potuto organizzare le cose in ottica manageriale e moderna. Quest'anno siamo stati al centro dell'attenzione (abbiamo ricevuto visite degli scoutisti Nba, siamo stati anche additati a modello gestionale perché cercando di sposare una struttura - che organizza anche la Summer League, clinic per i lunghi, per gli allenatori, camp per ragazzi - e vivendo serenamente le scelte (gestionali e di competitività seppur con alcuni rischi calcolati) abbiamo potuto coniugare il tutto con eccellenti risultati».
In dieci anni a Treviso, hai messo la firma su 3 Final Four d'EuroLega, 1 scudetto, 2 Coppe Saporta e 4 Coppe Italia.
«Nessun segreto, importante è vivere bene e con serenità sia le vittorie che le sconfitte».
Mike D'Antoni?
«Un interprete eccellente, è tornato in Italia accettando di guidare una squadra che aveva un solo americano. Il resto lo ha spiegato il campo».
Da domani sera si torna in ballo.
«Un avversario vale l'altro, l'importante è ammortizzare qualsiasi eventuale contraccolpo dopo una sosta così lunga sapendo che inizialmente potrai imbatterti in squadre molto più rodate».
Anche perché la Benetton ha toccato con mano simile situazione.
«Sì, accadde dopo l'uscita di scena dalla Final Four continentale di Barcellona. Allora fummo eliminati da Reggio Emilia. Dobbiamo affrontare con serenità questi play off che saranno imprevedibili e metteranno tantissima pressione perché sarà questione di "mors tua, via mea"».
All'appello mancherà Mario Stojic.
Il ragazzo si opererà di ernia inguinale e tornerà fra 15 giorni. D'Antoni avrà un'opzione in meno con i piccoli e una in più con i lunghi (Tskitishvili)».
Dove può arrivare Treviso?
«In fondo».
Piergiorgio Zavarise
Fonte: Il Gazzettino
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