PESARO — «Se noi vinciamo stasera a Bologna non avremo bisogno di fare nessun appello ai nostri tifosi per riempire il Bpa Palas, anzi non servirà nemmeno una parola: domenica il palazzo si riempirà da solo, come per incanto». Lo dice con una luce speciale negli occhi Misha Beric, quella di chi pregusta una sfida affascinante, quella di chi sogna, spera e desidera di ribaltare il pronostico: ossia il bello dei playoff.
«Dovesse capitare di perdere, però, non bisogna fare drammi né sentirsi già eliminati: l'atteggiamento mentale è decisivo perchè la serie è lunga. L'importante è cercare di stare in partita, battersi alla pari, fare bella figura, per mantenere intatta la fiducia che questa serie con la Virtus possiamo giocarcela».
Ma come giocherà questa prima gara la Scavolini? Silvio Gigena anticipa qualche tema riagganciandosi alla clamorosa vittoria del 9 marzo scorso quando i pesaresi inflissero 33 punti di scarto alle V nere provocando in qualche modo l'esonero-lampo di Messina: «La tattica sarà la stessa usata nell'ultimo confronto, non credo che cambieremo granchè: velocità e aggressività erano state buone armi per mettere l'impronta sulla partita. L'assenza di Smodis? Innegabile che sia un vantaggio — ammette il gaucho — perché noi soffriamo i lunghi che tirano da tre punti, è già successo con Nicola e Garbajosa. Forse la Virtus senza Smodis diventa un po' più lenta perché l'accoppiata Frosini-Griffith è più statica».
Lo sa bene Messina il rischio che corre in tal senso: per questo raccontano da Bologna che abbia provato un quintetto con quattro piccoli e un solo centro, col nuovo arrivato Antonio Granger schierato addirittura da secondo lungo insieme al trio delle meraviglie Jaric, Ginobili e Rigaudeau.
«Smodis era importante per aprire il gioco della Kinder — aggiunge Beric — perché è un quattro che tira come una guardia e così liberava spazi per i lunghi. Di sicuro saranno preoccupati per quest'assenza, ma non per questo sono meno forti, i tre lunghi che gli restano sono di ottimo livello. Sta a noi adesso sfruttare la situazione, ci vorrà lo stesso gioco corale che abbiamo mostrato in questi ottavi di finale».
e.f.
«Dovesse capitare di perdere, però, non bisogna fare drammi né sentirsi già eliminati: l'atteggiamento mentale è decisivo perchè la serie è lunga. L'importante è cercare di stare in partita, battersi alla pari, fare bella figura, per mantenere intatta la fiducia che questa serie con la Virtus possiamo giocarcela».
Ma come giocherà questa prima gara la Scavolini? Silvio Gigena anticipa qualche tema riagganciandosi alla clamorosa vittoria del 9 marzo scorso quando i pesaresi inflissero 33 punti di scarto alle V nere provocando in qualche modo l'esonero-lampo di Messina: «La tattica sarà la stessa usata nell'ultimo confronto, non credo che cambieremo granchè: velocità e aggressività erano state buone armi per mettere l'impronta sulla partita. L'assenza di Smodis? Innegabile che sia un vantaggio — ammette il gaucho — perché noi soffriamo i lunghi che tirano da tre punti, è già successo con Nicola e Garbajosa. Forse la Virtus senza Smodis diventa un po' più lenta perché l'accoppiata Frosini-Griffith è più statica».
Lo sa bene Messina il rischio che corre in tal senso: per questo raccontano da Bologna che abbia provato un quintetto con quattro piccoli e un solo centro, col nuovo arrivato Antonio Granger schierato addirittura da secondo lungo insieme al trio delle meraviglie Jaric, Ginobili e Rigaudeau.
«Smodis era importante per aprire il gioco della Kinder — aggiunge Beric — perché è un quattro che tira come una guardia e così liberava spazi per i lunghi. Di sicuro saranno preoccupati per quest'assenza, ma non per questo sono meno forti, i tre lunghi che gli restano sono di ottimo livello. Sta a noi adesso sfruttare la situazione, ci vorrà lo stesso gioco corale che abbiamo mostrato in questi ottavi di finale».
e.f.
Fonte: Il Resto del Carlino